Alla fine

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Firenze era un centauro biondo, molto amico degli studenti di Hogwarts, che aiutava qualcuno con qualche piccola malefatta e proteggeva dalle insidie della Foresta.
Lui e Brian erano molto amici da quando aveva combattuto contro Lord Krijues lo scorso anno
-Tu sei forte e coraggioso Brian Wood, ma ci sono cose che non puoi superare nemmeno tu-
-Cosa intendi Firenze?-
-Le stelle hanno parlato-
I centauri guardavano il cielo per attingere ad eventi futuri e profezie, Brian non sapeva se crederci o meno.
-E cosa hanno detto?- chiese in tono scettico
-Che sta succedendo qualcosa al pilastro-
-Non sono mai stato bravo ad interpretare-
-Un pezzo grosso sta per essere colpito, e se crolla un pilastro, non regge tutta la struttura- disse il centauro
-Quindi vuoi dirmi che deve succedere qualcosa?-
-Non posso dirti nient'altro Brian Wood, le profezie dei centauri sono segrete, nessun umano può essere più informato di così, e ora và e stà attento-
Firenze lo aveva chiaramente ammonito, sarebbe successo qualcosa, Brian però era scettico, le profezie prevedono sempre sciagure, che poi non si realizzano mai.
Quando ritornò nel Parco di Hogwarts dallo stadio proveniva un tonfo sordo, tutti festeggiavano; Brian intuì che la partita era terminata, poi incontrò Ivan, che usciva livido dallo stadio, con uno striscione sulle spalle
-Ha vinto mio fratello?- chiese Brian
-Hanno vinto, rubando- precisò Ivan
-Malfoy ha dato un calcio a Potter, Madame Hooch dice che questo è scorretto moralmente ma non vietato, quindi quel piccolo figlio di papà ci ha rubato la coppa che spettava a noi, li stavamo distruggendo-
Brian era neutrale, nonostante per una sana competizione tra fratelli voleva che il suo perdesse,
fu lo stesso felice per Paul e quando entrò allo stadio di complimentò con lui e Jane
-Stasera daremo una festa per la vittoria, sei sempre il benvenuto- annunciò Flint abbracciandolo
-Vedrò cosa posso fare- rispose Brian, non voleva mettere piede nella Sala Comune dei Serpeverde, perché significava incrociarsi con Mira, che inspiegabilmente lo evitava da settimane.
Perciò la sera del 21 maggio Brian si concentrò a ripassare per i suoi esami, che sarebbero terminati di li a una settimana.

Nella Sala Comune di Serpeverde risuonava il
caos, tutti ballavano, bevevano e si baciavano non capendo più il limite tra il giusto e il sbagliato, Paul finalmente si era lasciato andare quella sera, assaggiava tutti gli alcolici che i suoi compagni più grandi gli davano e ad un certo punto nel bel mezzo della festa notò Theodore, che era avvinghiato ad una ragazza dai capelli mori, i due si baciavano con passione, lei aveva un vestitino corallo stretto in vita, le mani di lui scendevano sul suo sedere mentre ballavano al centro della pista, Paul era incredulo, non sapeva se l'alcol gli stava giocando qualche brutto scherzo, ma Lisa gli si affiancò
-Finalmente mio fratello si è dato da fare- commentò estasiata guardando Paul molto a disagio
Theodore e la bruna si staccarono e continuarono a ballare insieme fino a quando alle dodici e mezzo un incantesimo fece cadere il silenzio, Piton, livido di rabbia, stava sulla porta della Sala Comune con la camicia da notte e i capelli unti ancora più scompigliati
-ANDATE TUTTI NEI VOSTRI DORMITORI- tuonò
-ADESSO-
La miriade di ragazzi che prima ballava eccitata si dileguò andando ognuno verso le porte dei rispettivi dormitori, quelli del terzo anno si misero a letto e Theodore disse a Paul
-Hai visto?-
-Si, se intendi il bacio con quella mora-
-Daphne Greengrass è davvero una dea-
-Ma non ha tipo dodici anni-
-Ne ha tredici, li ha compiuti a maggio-
Paul non sapeva cosa rispondere, quindi si girò dall'altro lato
-È successo tutto in una frazione di secondo, stavo ballando con Youssef quando ad un certo punto lei mi si è buttata addosso, abbiamo ballato un po', poi mi ha ficcato la lingua in bocca- raccontò Theodore
-Che fortuna- esclamò Paul atono
-Sei sicuro che vada tutto bene? Mi sembri strano- gli chiese l'altro
-Si certo, tutto bene- rispose Paul, poi si girò dall'altro lato e finse di sospirare, dopo circa mezz'ora sentì il lieve russare di Theodore, quindi si addormentò anche lui.

Tutta Hogwarts era entrata nel periodo esami, Paul e gli studenti del terzo anno sostennero il lunedì l'esame di Pozioni, il martedì quello di Trasfigurazione e Incantesimi, il mercoledì quello di Storia della Magia e Astronomia, giovedì toccò a Difesa Contro le Arti Oscure: il professor Lupin aveva organizzato uno strano percorso in cui si dovevano affrontare varie creature studiate nell'anno e la prova finale era un molliccio, quello di Paul era inspiegabilmente il suo migliore amico avvinghiato alla più giovane delle sorelle Greengrass, Paul lo sconfisse e il molliccio si trasformò in lui avvinghiato con Mira Teheran, Paul sperò che Lupin non si facesse troppe domande, lo congedò con una pacca sulla spalla.
Venerdì l'ultimo esame era quello di Divinazione, poi gli studenti sarebbero stati liberi fino a settembre, nella botola della Trelawney faceva abbastanza caldo, Paul fu il primo del corso a sostenere l'esame, la Trelawney gli chiese di guardare nella sfera, a Paul sembrò di intravedere qualcuno con uno strano oggetto in mano, la professoressa commentò
-Sciagura ragazzo, tu hai visto un traditore che pugnalerà alle spalle, sciagura, sciagura,
terribile sciagura-
La donna lo congedò continuandogli a ripetere delle sciagure imminenti, Paul lo confessò a Theodore
-Avanti Paul, lo sai che quella donna dice sempre cose tragiche, come quando io una volta mi sono tagliato con un coccio della tazzina e ha detto che sarei rimasto gravemente ferito dall'incantesimo di un uomo mascherato-
-Si insomma Paul- nella conversazione si intromise anche Milly
-Quella donna sa solo augurare il peggio-
Paul non era convinto delle rassicurazioni degli amici, perciò decise di farsi una passeggiata al Lago per schiarirsi le idee, e vide Mira Teheran intenta a farsi un bagno, immediatamente pensò di andarsene per l'imbarazzo, ma la ragazza lo richiamò
-Ei Paul Wood-
-Ciao- salutò imbarazzato il ragazzo mentre quella si destreggiava nell'acqua limpida del lago
-Adoro nuotare- parlò lei, Paul non sapeva che dire, quindi rimase zitto
-Sai, ho sempre creduto che fossi molto più bravo di mio fratello a quiddicht, lui diceva che era colpa del tuo migliore amico se non è stato lui ad essere scelto
-Sono stato più bravo di lui- tagliò corto Paul
-Lo posso immaginare, sai, mio fratello è un grande chiacchierone, si da delle aree che poi non sono sue, come quando ci ha detto di essere andato a letto con Agata Polkiss, nessuno ci ha creduto-
-Quindi a tuo fratello piace inventarsi le cose?- chiese Paul
-Beh si, ama essere al centro dell'attenzione, quindi dice cose che poi non sono vere-
Paul ripensò al calderone di bronzo e la sua mente ritornò subito a quelle parole e all'esame di Divinazione
-Quindi potrebbe anche condurti sulla pista sbagliata?-
-Beh si, se questo lo aiuta ad essere al centro dell'attenzione-
Quindi il biglietto di Youssef poteva essere una trappola, magari quel calderone poteva essere semplicemente stregato per dire quelle cose, per fare degli scherzi.
Paul ritornò indietro e si chiuse in camera, non aveva voglia di parlare con nessuno.

Di padre in figlio- CAPITOLO 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora