Due fratelli contro

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Nel gioco di Caccia alla Bacchetta vinse come al solito Corvonero, Brian partecipò in prima persona e sfidò in un entusiasmante duello il fratello Paul, anche lui scelto per fare parte dei sette di Serpeverde,Brian era prevalso e aveva fatto vincere Corvonero per l'ennesimo anno di fila.
Ma il gioco tradizionale dell'ultima settimana di gennaio non era l'unica volta che i due fratelli si sarebbero ritrovati contro, il terzo sabato di febbraio sarebbe andata in scena la sfida tra Corvonero e Serpeverde a quiddicht.
I sette giocatori di Serpeverde si allenavano senza sosta, il capitano Marcus Flint, che frequentava l'ultimo anno, aveva portato a cinque gli allenamenti settimanali lasciando soltanto il weekend libero ai giocatori.
Questi allenamenti intensi e giornalieri pesavano sulla routine scolastica di Paul e Theodore che spesso si ritrovavano a notte fonda in Sala Comune a studiare, Milly quantomeno cercava di aiutarli, non permetteva loro di copiare ma gli passava le sue mappe riassuntive che per i ragazzi erano diventate fondamentali.
Il primo venerdì di febbraio la squadra di Serpeverde ebbe una notizia fantastica, John Juge non avrebbe disputato la partita poiché era il giorno del suo esame di Materializzazione.
-Non cantate facilmente vittoria, ricordatevi che la partita si vince quando prendiamo il boccino- disse amaro Flint guardando Malfoy.
La settimana prima della partita Hogwarts era diventata un campo di battaglia, la notizia dell'assenza del portiere Juge aveva fatto il giro della scuola e i Corvonero non gongolavano più come prima, Jonathan Laiton, cacciatore dei Corvonero ed ex-migliore amico di Paul, camminava a testa bassa nei corridoi e guardava con astio tutti i giocatori di Serpeverde
-Se Laiton rivolge ancora lo sguardo al nostro tavolo giuro che sabato prendo in prestito la mazza da battitore e uso la sua testa come pluffa- disse Theodore prendendosi aspri rimproveri di Milly: "il quiddicht è un gioco troppo violento".
La settimana che precedeva la partita Paul e Brian si videro di rado, il giovedì Serpeverde e Corvonero si scambiarono il campo per allenarsi, i Corvonero squadrarono dalla testa ai piedi ogni giocatore Serpeverde e stessa cosa fecero gli altri, Laiton guardò Paul e poi fece un segno con le mani: unì le dita delle mani contemporaneamente e le staccò subito
-Appena fa quel gesto giuro che gli tiro un cazzotto- disse Theodore stizzito
-Quelli che fanno quei gesti sono quelli che hanno più paura- rispose Jane.
Venerdì sera Paul e Theodore erano rannicchiati come due vecchie scope in un divanetto della Sala Comune di Serpeverde a chiacchierare con gli altri studenti, a mezzanotte decisero di andare a letto.
Intorno alle due del mattino un enorme sirena risuonò in tutto il castello svegliando i ragazzi del terzo anno che dormivano nelle profondità del Lago Nero.
Il prefetto venne a chiamarli nel loro Dormitorio intimando di scendere al più presto in Sala Comune
-Che cosa sta succedendo?- chiese, con la voce ancora assonnata, Draco Malfoy
-Non lo so- rispose il prefetto e corse verso la porta accanto
Paul si vestì in fretta con una vestaglia marrone e camminò verso la Sala Comune, piena di studenti e studentesse rannicchiati in piccoli capanelli, tutti frastornati e spaventati.
Theodore lo raggiunse poco dopo nella sua vestaglia delle Vespe e insieme si mischiarono con gli altri Serpeverde cercando di capire qualcosa.
L'orologio segnava le due e venti, Piton fece irruzione nella Sala Comune con una ciabatta mancante e della cenere sul naso.
-PREFETTI- tuonò destando tutti
-Avete l'ordine di restare nella Sala Comune fino a quando l'allarme non sarà rientrato, se vedo anche un solo di voi fuori, non avrete idea di che cosa vi aspetta-
-Che cosa è successo professore?- chiese un ragazzo dalla mischia
-Peeves ha deciso di dare fuoco alla biblioteca- rispose Piton e se ne andò svolazzando quasi come un vecchio pipistrello.
Qualcuno nella Sala Comune si portò le mani alla bocca, qualcun'altro pensò preoccupato a quello che sarebbe potuto succedere.
-Peeves ha deciso di distruggere questo posto la notte prima della partita di quiddicht?- disse Theodore retorico
-Potremmo morire tutti, Hogwarts potrebbe andare distrutta e tu pensi al quiddicht?- gli chiese Milly arrabbiata mentre li raggiungeva, aveva i capelli arruffati e le borse sotto gli occhi.
Dopo circa venti minuti alcuni Serpeverde decisero di tornare a letto, mentre Paul propose a Theodore e ad un capanello di coraggiosi di andare a vedere la situazione.
Paul, Theodore, Lisa, Jane, Flint, Youssef e Milly (costretta dagli altri) uscirono dalla Sala Comune e si diressero verso l'Ingresso, a metà strada trovarono alcuni Tassofrasso
-Com'è la situazione?- chiese Flint
-La Sproute è stata molto vaga e ci ha ordinato di rimanere in Sala Comune- spiegò una Tassofrasso con i capelli blu
-Ma noi eravamo troppo curiose per rimanere in Sala Comune-
All'ingresso erano fermi tutti gli studenti di Corvonero e Grifondoro
-L'incendio si è propagato ed è pericoloso per noi rimanere nelle nostre Sale Comuni- spiegò una Grifondoro alle due Tassofrasso e tutti si misero a guardare verso le scale, nella speranza che il problema si risolvesse.
Alle quattro del mattino scese affannato Albus Silente, tranquillizzò tutti gli studenti e comunicò che il problema era stato risolto, i Serpeverde tornarono nei loro letti e fecero altre due ore di sonno, prima che Flint venisse a svegliarli alle sei del mattino.
-Buongiorno, oggi il cielo è nuvoloso, probabilità di pioggia, vestitevi e andiamo a fare riscaldamento-
-Sono le sei del mattino- rispose Theodore in mezzo ad uno sbadiglio
-Perdonami Theo, ma voglio vincere questa partita più di ogni altra cosa- rispose duro il capitano.
Paul, Theodore e Malfoy si misero la divisa, presero la scopa e si diressero verso il campo di quiddicht quando ancora era buio.
Flint li fece allenare fino alle sette e mezzo circa, quando tutti sudati si diressero verso la Sala Comune, piena di studenti, non appena entrarono, già in divisa, si presero gli applausi e le ovazioni dei Serpeverde e i fischi delle altre Case.
Paul non aveva fame, guardava affannosamente il tavolo dei Corvonero e incrociò due volte lo sguardo con Jonathan Laiton, il suo ex migliore amico, che lo guardava beffardo.
Theodore notò lo stato d'animo dell'amico e lo rassicurò
-So quanto è difficile per te, ma appartieni ai Serpeverde e oggi dobbiamo vincere-.
Alle dieci e mezzo si alzarono dal tavolo e andarono negli spogliatoi.
Marcus Flint aveva la ruga in mezzo alla fronte più rimarcata che mai, le sue gote erano rosse e i suoi occhi spalancati
-Oggi non è una partita qualsiasi- cominciò-l'anno scorso i Corvonero ci hanno battuti in una partita lunga tre giorni e per i Serpeverde è stata un umiliazione che ancora non sono riuscito a digerire, oggi loro non hanno il portiere, ma gli altri giocatori ci sono tutti e vogliono vincere, esattamente come noi. Siamo i figli di Salazar ragazzi, non possiamo perdere!-.
Le parole di Flint avevano svegliato i sette giocatori che si preparavano a scendere in campo con un grinta non indifferente, Paul voleva battere Corvonero, voleva battere Brian e Jonathan Laiton e voleva la gloria su di se.
Madame Hooch fece stringere a Roger Davies e a Flint le mani e poi tirò la pluffa, il portiere che rimpiazzava John Juge era una ragazza abbastanza robusta che guardava con un cipiglio aggressivo tutti, Paul afferrò la pluffa con rabbia e inseguito da Jonathan Laiton si avviò verso gli anelli, suo fratello gli tirò un bolide verso la faccia che Paul schivò e che colpì Laiton alla spalla rallentandolo, Paul segnò.
Dopo mezz'ora, il punteggio era di 40-10 per Serpeverde, ma il rischio che Agatha Polkiss prendesse il boccino era alto.
Brian riuscì a colpire Paul nel piede e il più piccolo dei Wood pensò di essersi rotto una caviglia
-Attenzione perché Wood Senior colpisce Wood Junior con un preciso bolide sulla caviglia sinistra- urlava Lee Jordan alla telecronaca
Jane si vendicò di Paul prendendo Laiton in faccia e rompendogli il naso, il Corvonero fu costretto a fermarsi.
Mezzogiorno, 70-30 per Serpeverde, il boccino sembrava invisibile, i cacciatori e i battitori continuavano a darsi battaglia, Paul segnò il suo quarto goal portando il punteggio sul 80-30.
Ad un certo punto della partita Agatha Polkiss e Malfoy si inseguirono nei pressi della curva Serpeverde, Jane e Bole mandarono due bolidi in direzione di Agatha Polkiss che cadde dalla scopa e finì nella curva verde argento, Brian cercò di prendere Malfoy ma Jane lo salvò in extremis finendo anche lei in mezzo al pubblico, la partita stava continuando sei contro sei, ma Serpeverde aveva perso un elemento fondamentale, però Malfoy inseguiva ancora il boccino e i battitori di Corvonero non riuscivano a prenderlo, Paul e Flint si lanciavano la pluffa a vicenda, i cacciatori, i battitori e persino il portiere di Corvonero viravano verso Malfoy, tutta la squadra andò ad aiutarlo e Bole colpì il portiere che sbandò paurosamente sulla scopa.
Finalmente dopo circa dieci minuti di inseguimento Malfoy scese in picchiata con il boccino tra le mani, era finita 230-40.
Esplose lo stadio.
O almeno era quello che Paul ricordava visto che un istante dopo si ritrovò a scendere in picchiata accompagnato dagli applausi della curva, che trascinava in alto Jane, Agatha Polkiss stava scendendo verso terra con un espressione mortificata sul volto, i sei rimasti in campo si abbracciarono: avevano raggiunto la finale e si erano vendicati dello scorso anno, Paul non ci vedeva più dalla gioia, saltava e si dimenava come un bambino alle giostre, abbracciò fraternamente Theodore,si fece prendere sule spalle da Bole e sollevò Malfoy in aria.
La festa continuò la sera in Sala Comune, con musica, burrobirra e qualche alcolico.
Paul beveva la sua burrobirra calda, chiacchierando con Theodore e Milly, il portiere dei serpeverde aveva un piccolo bicchiere di whisky incendiario. Milly lo guardava con disappunto.
Ma Paul non prestava più attenzione ai battibecchi tra i suoi amici, nella Sala Comune era entrata una ragazza dai lunghi capelli ricci, labbra carnose e carnagione olivastra, lo stomaco di Paul si annodò terribilmente, era Mira Teheran.
Camminando elegantemente attraverso quelle persone che urlavano ubriache, Mira raggiunse suo fratello, la ragazza in qualche modo si accorse dello sguardo di Paul e disse qualcosa nell'orecchio a Youssef, prima di ricambiare lo sguardo e dirigersi verso i suoi dormitori.
Nello stomaco di Paul c'era uno stormo di farfalle svolazzanti.
Non si ricordò bene degli altri giorni, ma poteva affermare con certezza che quello era sicuramente il più bel giorno della sua vita.

Di padre in figlio- CAPITOLO 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora