Capitolo 18

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E me ne andrei
ma non potrei
scordati.


Pov's Math

Mi stava baciando, Ruby, l'unica ragazza che mi ha rubato il cuore, e nemmeno se n'era accorta, mi stava baciando, sembrava un sogno.

Poco fa le avevo dichiarato cosa provavo per lei, non sapevo se definirlo vero amore, ma io la desideravo, con tutto il cuore, speravo che anche per lei fosse così.

Ma appena realizzai che aveva posato le sue labbra piene e rosa, contrastanti con la sua pelle pallida, solo per far capire alle persone che eravamo innamorati, era tutta una messa in scena, per lei era un gioco.

Eppure io mi ricordavo che avevamo promesso di non baciarci, solo contatto fisico, niente di tutto quello che stava accadendo.

Dopo poco Ruby lasciò con uno schiocco le sue labbra dalle mie, erano entrambe gonfie, mentre ci stavamo baciando avevo pensato a tutte le emozioni che stavo provando.

Passavo dalla rabbia, alla passione, dalla delusione, all'amore, ero una voragine di sentimenti, non sapevo nemmeno io quale scegliere, avevo una scelta troppo vasta, che riempiva l'intero corpo, alla fine decisi di prenderla per il polso e portarla in disparte, Ruby era abbracciata a Sharon, una delle mie care amiche, anche se non parliamo molto, non cosa che mi stupisce, io con le ragazze non comunico quasi mai, sono sempre loro ad attaccare bottone, tutte a parte Ruby, avevo iniziato io a parlarci, se non lo avessi fatto adesso saremmo due perfetti sconosciuti, due persone di due poli diversi, due persone che si definiscono 'di passaggio' piccole presenze che si intrufulano nella nostra vita, nulla di troppo entusiasmante.

Appena raggiungemmo un posto più appartato iniziai a fissare la ragazza, era l'essere più enigmatico che potessi conoscere, con quei grandi occhioni, che provano a leggerti dentro, e ci riescono sempre, capiva quello che volevo fare, sembrava che per lei fosse tutto scontato, forse eravamo noi troppo basilari per lei, o lei troppo importante per noi.

"Math" Sussurrò abbassando lo sguardo, sembrava indifesa, aveva abbassato la sua armatura di ferro, invalicabile, e ne approfittai per capire quello che provava.

"Ruby, ho bisogno di sapere un'unica cosa: lo hai fatto per me o per te?" La domanda la devastò, sapeva benissimo come mi potessi sentire in quel momento.

Avevo paura.

Dopo esser stato usato dalla mia vecchia ragazza non mi fidavo più delle ragazze, ma lei era l'eccezione, anche se mi sforzavo era impossibile sfuggire a quell'aura che emanava, troppo forte, era come se camminassi contro vento, solo i più forti d'animo riuscivano a ignorarla e io non ero uno di quelli.

"Perché ti amo" Sussurrò, talmente era basso il tono che se mi fossi allontanato solo di qualche centimetro non avrei sentito.

Avevo una mano appoggiata al muro, affianco al suo viso, cosa che probabilmente la intimoriva, ma in quel momento non ci diedi peso, l'unico mio chiodo fisso era quella fottuta frase.

Perché ti amo.

Lo pensava veramente? O era per farmi contento?

"Math, sin dalla prima volta in cui ci siamo visti ti ho amato, era un colpo di fulmine, l'ho ignorato a me stessa ma era così, appena ti ho visto ho pensato 'se esiste il ragazzo ideale allora è identico a Math' ecco cosa ho pensato, anche se abbiamo iniziato con il piede sbagliato" Alzò lo sguardo e mi fissò, brutta idea, nemmeno pochi secondi e già mi stavo perdendo in quei occhi marroni, poco più chiari dei miei.

"È questo quello che pensi realmente?" Volevo assicurarmi che fosse vero, che non mi stesse prendendo in giro, ma come poteva una persona come lei?

"Sì" Disse con più decisione, purtroppo fummo costretti a staccarci visto che era arrivato il professore.

"Ne parliamo dopo piccola" Le dissi all'orecchio per poi correre verso i miei compagni.

Sentivo lo sguardo di Ruby addosso mentre giocavo a basket, sapevo di essere abbastanza attraente tanto da ricevere l'attenzione delle ragazze, ma di lei...

Lei non era come le ragazze che sbavano alla mia vista, lei opponeva resistenza, cercava di resistermi, e ci riusciva anche bene, era questo uno dei motivi per cui mi piaceva, si faceva desiderare.

Feci punto, e nemmeno me ne accorsi, ero troppo occupato ad ascoltare i miei pensieri.

"Bravo Math, ti vedo in forma che ti succede?" Mi chiese il prof mettendo in pausa la partita.

"Sarà la giornata" Mentii, giocavo così perché ero felice.

Lui annuì bevendosela, e disse a noi maschi di metterci da parte perché ora avrebbero giocato a pallavolo le femmine.

Non avevo mai visto giocare Ruby, e adesso ero curioso di sapere se fosse brava.

Montarono la rete e formarono le squadre, Ruby era insieme a Sharon e altre ragazze non tanto forti, l'altra squadra era peggio, diciamo che in questa scuola le femmine non sono molto atletiche, anche se alcune si distinguevano maggiormente.

La partita iniziò con il fischio del professore, e Sharon fece la sua battuta, era andata nell'altro campo facendo subito punto.

Continuarono così, la squadra di Ruby era in gran vantaggio, era arrivata a 15 punti e l'altra a 5, c'era una netta differenza, Ruby era particolarmente brava, e insieme alla sua amica erano un grande duo, forse il migliore, ma qualcosa andò storto, mentre Ruby stava prendendo la palla aveva messo male il polso e si era fatta male, il gioco si fermò e tutti le si avvicinarono compreso io.

"Stai bene Ruby?" Chiese il professore preoccupato.

"Credo di sì" Abbassò lo sguardo sul polso, probabilmente se l'era slogato.

"La porto in infermeria" Dico, facendomi spazio tra la folla; tutti si voltarono verso di me, ma io non mi distrassi dalla bellissima ragazza che mi ritrovavo davanti.

"Buona idea Math, su ragazze voi continuate a giocare" Il professore allontanò i ragazzi e le ragazze ricominciarono a giocare, Ruby sì scambiò uno sguardo con Sharon per poi raggiungermi, loro due erano veramente inseparabili.

"Non sapevo che sapessi giocare a pallavolo" Pronuncio mentre ci dirigiamo verso l'infermeria.

"Non sai molte cose" Pronuncia con un tono di asprezza, il che mi stupì.

"Riguardo a prima..." Sussurrai sperando che non mi avesse sentito.

"Math quello che ti ho detto è la verità, non so cosa vuoi fare tu con il nostro rapporto, ma qualsiasi cosa sia a me va bene" Mi spiazzò, seriamente voleva un presunta relazione con me? Una relazione seria?

"Proviamo gli stessi sentimenti quindi.. No aspetta però io non ne sono sicuro, non è facile stare con me, ti creerei troppi proble-" Non mi fece finire che mi prese la faccia con la mano non dolorante e mi baciò con foga, cosa che feci anch'io subito.

Quel bacio significava più di tutte le parole che potessimo dire, era una promessa per l'eternità.

"Stai zitto Math Baker, con questo abbiamo già detto tutto" Sussurrò sulle mie labbra ormai diventate gonfie e rosee, proprio come le sue.

-angolo autrice-
Salveee
Vi è piaciuta questa sorpresa con il punto di vista di Math?
Questo finale l'ho amato, spero che piaccia anche a voi
La storia non sta ancora per finire, ci saranno altri problemi, Ruby e Math li supereranno oppure no?
Comunque con il prossimo capitolo si ripartirà con il punto di vista di Ruby
Ci vediamo

Ire💗

Candido come il biancoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora