Percy era ormai giunto da un paio di minuti sotto il palazzo dove doveva trovarsi l'appartamento di Akihiro, ma non era ancora sceso dalla sua Opel perché alla radio aveva trovato una canzone bellissima e doveva finire di ascoltarla.
La canzone bellissima sopracitata era Barbie Girl degli Aqua, pezzo storico della musica pop con cui Percy era cresciuto e grazie al quale era aumentata la sua infatuazione per Ken, dando a tutti, in primis a sé stesso, la conferma di quanto gli piacessero i maschi e di quanto, un po', gli sarebbe piaciuto essere una Barbie per poter stare con Ken senza rompimenti di palle.
Percy afferrò saldamente il volante della sua auto ed iniziò a scuotersi tutto, sembrando tanto un serpente strafatto di psicofarmaci, ondeggiando il capo e cantando animatamente come al suo solito, come se si trovasse sul palco del Pepper Club nelle vesti brillanti di Gigi Vuitton.
«I'm a Barbie girl, in the Barbie world
Life in plastic, it's fantastic.
You can brush my hair, undress me everywhere.
Imagination, life is your creation...»Oh, Percy adorava quella canzone. Lui era un vero Barbie Boy a tutti gli effetti. Nelle vene gli scorrevano sangue e brillantini.
Ava Max ne aveva fatta una suona nuova versione, ma Percy era un vero Millennials e rimaneva attaccato ai pilastri della sua adolescenza saldamente.
Si calò sugli occhi i suoi amati occhiali di Versace per atteggiarsi al meglio, come una vera popstar anche se il sole era quasi calato del tutto ma... chi se ne frega.
Fece finta di avere un microfono davanti alla bocca, continuando a cantare e sentendosi tanto Ariana Grande.
«Come on, Barbie, let's go party ah ah ah yeah.
Come on, Barbie, let's go party ooh oh, ooh oh.
Come on, Barbie, let's go party ah ah ah yeah.
Come on, Barbie, let's go party ah ah... aaahhh.... Porca zozza!»Percy fece un urlo acuto, balzando sul sedile per lo spavento che gli aveva causato la vista improvvisa di una persona che lo stava fissando al di fuori della sua auto.
«Akihiro, ma volevi farmi venire un cazzo di infarto!» continuò ad urlare, ricordandosi poi di spegnere lo stereo, alzandosi gli occhiali sul capo e portandosi una mano al petto, cercando di far ritornare ad un ritmo regolare i suoi battuti.
Osservò Akihiro, il quale alzò un singolo sopracciglio, con le braccia incrociate al petto e apparendo così maledettamente sexy e spocchioso allo stesso tempo.
Per la prima volta Percy ce l'aveva davanti agli occhi in una tenuta più morbida e comoda, con dei semplici pantaloncini della tuta ed una t-shirt bianca, non con la sua solita mise da chirurgo serio e tutto d'un pezzo, ovvero, con camicia con il collo alla coreana completamente abbottonata ed eleganti pantaloni di lino che variavano di colorazione dal beige al blu scuro.
A breve lo spoglierò anche di quella mise casalinga, pensò, distraendosi, ovviamente, perché Percy e la concentrazione non erano mai andati di pari passo.
«Ti ho visto dalla finestra che ti scuotevi nella macchina e sembravi in preda ad una crisi epilettica. Sono sceso a controllare se stessi bene e ti ho trovato a ballare e a cantare in auto», spiegò Akihiro con quel suo tono di voce sempre calmo e pacato. Un tono di voce che probabilmente usava anche con i suoi pazienti per tranquillizzarli prima di un'operazione delicata.
«Sei sexy», disse Percy, con voce sospirante e trasognante.
Akihiro arricciò appena le labbra in un piccolo sorriso. «Hai capito quello che ti ho detto?» domandò a Percy, avvicinandosi all'auto.
«Qualcosa. Penso», rispose Percy, completamente soggiogato dai movimenti fluidi di quell'uomo meraviglioso.
Sono una cavolo di sgualdrina infatuata. Anzi, innamorata. Una sgualdrina innamorata, sì.
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Il Mal Riuscito
ChickLitMotivi principali per il quale sono il figlio Mal Riusciuto: sono l'ultimo, non sono per niente etero e odio la Medicina. Al quarto posto c'è il mio lavoro, che spiegherò in seguito, e al quinto è che ho deciso di diventare vegano. Odiare la Medic...