«Percy, guida piano!»
Un auto strombazzò con il clacson, Percy strombazzò a sua volta. Forse, era una persona che conosceva e voleva salutarlo. Percy non era sicuro di conoscere qualcuno che guidasse una Ford rossa, ma, nel dubbio, aveva suonato.
Era un po' rimbambito e distratto, ma non sarebbe mai stato maleducato.
Con i suoi fedelissimi Versace calati sul naso, alzò il volume dello stereo. Il caffè non gli era stato sufficiente e aveva bisogno di svegliarsi. Erano le sei e mezzo del mattino e per correre a La Casa degli Unicorni, dopo la chiamata mattutina di Beth, aveva dovuto chiedere un'ora di permesso a sua nonna, la quale, ovviamente, gliel'avrebbe fatta recuperare con un'ora in più trascorsa a sistemare la contabilità della pasticceria che era sempre un vero pasticcio.
Ah-ah, la mia simpatia è così sottovalutata, pensò Percy.
Lanciò un'occhiata verso Akihiro e lo trovò che si teneva saldamente alla maniglia d'appiglio. Sembrava un po' pallido.
Mah, sarà una mia impressione. I giapponesi sono sempre pallidi.
Percy iniziò a muovere le spalle a tempo di musica e a cantare, come faceva sempre, tutte le canzoni che passava la sua playlist preferita.
«So wake up the members of my nation
It's your time to be...»«Cristo, Percy, il semaforo! È rosso!»
Percy frenò. Non perché glielo avesse detto il suo ragazzo, lo aveva notato il semaforo rosso.
«...There's no chance unless you take one
And the time to see the brighter side of every situation...»«Watashi wa shinikakete iru!» esclamò Akihiro in giapponese, quando il semaforo divenne verde e Percy ripartì, accelerando.
«Cosa hai detto, Aki?» gli chiese.
Akihiro mise una mano sul volante e sterzò verso sinistra mentre Percy continuava a guardare il suo profilo perfetto.
«Ho detto che sto per morire! Guarda la strada! Ci sono dei ciclisti!»
Percy alzò gli occhi al cielo. «Esagerato. Hai mai visto iCarly?»
«No!»
«Okay, ma non urlare. Uh, guarda, un barboncino con le meches rosa!»
Akihiro continuò a borbottare frasi strane in giapponese, mentre Percy canticchiava la sigla di iCarly: uno dei suoi programmi preferiti di quando era stato un adolescente abbastanza depresso che trascorreva i suoi pomeriggi su Nickelodeon.
«Some things are meant to be
So give me your best and leave the rest to me!»«Cazzo, Percy! Non stiamo girando il nuovo film di Fast and Furious!» continuava a sbraitare Akihiro.
Percy ridacchiò. «Hai detto una parolaccia. Ehi, Paul Walker era proprio un gran fico. Peccato sia morto, ironia della sorte, per colpa di un incidente stradale».
«Faremo la sua stessa fine!» sentenziò Akihiro, continuando ad utilizzare un tono di voce abbastanza alto e che mal si associava alla sua personalità sempre calma e pacata.
«Akihiro, penso di non averti mai sentito urlare così tanto. Ti verrà mal di gola».
Akihiro strabuzzò gli occhi quando Percy frenò di colpo.
«Eccoci arrivati», affermò Percy, parcheggiando la sua Opel davanti La Casa degli Unicorni.
Akihiro aveva ancora la mano destra stretta alla maniglia e la sinistra poggiata sullo stomaco.
STAI LEGGENDO
Il Mal Riuscito
Literatura FemininaMotivi principali per il quale sono il figlio Mal Riusciuto: sono l'ultimo, non sono per niente etero e odio la Medicina. Al quarto posto c'è il mio lavoro, che spiegherò in seguito, e al quinto è che ho deciso di diventare vegano. Odiare la Medic...