"Adele Fischer"

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Quando Angela prese gli ordini se ne andò, Mitch mi guardò confuso ma non fece domande. -Ecco a voi, arrivederci.- Ritornò posando i nostri ordini sul tavolo, non feci altro se non guardarla male, perché lei in realtà voleva portare a galla ben altro...
Qualche anno prima:
-Diana per caso sai che fine hanno fatto le mie scarpe rosse?- Con il fiatone irruppi in camera della mia amica e la guardai male. Diana era solita a prendere in prestito cose non sue e lo faceva spesso con me. -No, perché chiedi sempre a me?- Alzai gli occhi al cielo e raggiunsi la stanza di Angela. -Sophia! Che spavento, comunque le tue scarpe rosse sono lì.- Si coprì con l'asciugamano e mi lanciò uno sguardo ammiccante. -Non prenderle più senza il mio permesso, è un avvertimento.- Me ne andai dalla sua stanza e ritornai nella mia. Quella sera dovevamo andare a casa di Killian, ed io dovevo essere perfetta. -Sophia stiamo aspettando solo te!- Urlò Diana dal piano di sotto, le raggiunsi in un attimo e osservai il loro abbigliamento e detto onestamente era orrendo. -Ragazze stiamo andando da Killian, non al circo.- Incrociarono le braccia e mi guardarono male, offese dal mio comportamento mi guardarono male. -Si sei impeccabile, ma noi non ce lo scopiamo.- Dicce in modo acido Angela, la sua reazione fu molto esagerata perché sembrò gelosa di me e del.kio rapporto con Killian. Quando Angela disse testuali parole, Diana si coprì il viso sentendosi a disagio. -Se la pensi così ci vedremo lì, userò la mia macchina... almeno riesco a guadagnarmi una macchina a differenza tua.- Detto questo uscì di casa sbattendo la porta. Salì in macchina, l'accesi e mentre mi dirigevo a casa di Killian pensai all'atteggiamento strano assunto da Angela. Arrivai a destinazione, aprì la porta con la copia di chiavi che mi aveva regalato e lo raggiunsi nel suo studio. -Killian, indovina chi sono.- Sussurrai con voce sensuale, lui lentamente si alzò e venne verso di me. I suoi occhi celesti perlustrarono tutto il mio corpo, scosse il capo spostando il ciuffo e non fece altro se non mangiarmi con lo sguardo. -È arrivata la mia cerbiatta, mi sei mancata.- Sussurrò al mio orecchio, questo suo gesto mi provocò una miriade di brividi in tutto il corpo. Si posizionò dietro di me e incominciò a baciarmi il collo. Ansimai al solo tocco delle sue labbra sulla mia pelle, con una mano mi afferrò il collo e lo strinse leggermente. Con l'altra mano avvicinò il mio sedere alla sua enorme erezione, non sapevo come reagire ma lasciai fare a lui. -Killian! Sei a casa?!- Il Momento venne interrotto da Angela, Diana e alcuni colleghi del padrone di casa. -Arrivo!- Urlò in risposta agli ospiti, prima di allontanarsi del tutto da me mi lasciò un bacio delicato sulle labbra. -Andiamo?- Annuì e insieme raggiungemmo gli altri. Buona sera, che ne dite se ci accomodiamo?- Sfoggiò il suo sorriso seducente e incominciò a trattare. Il discorso durò ore ed io come al solito mi intromisi, non mi piaceva per niente quando Killian scherzava con i suoi amici sulle domestiche. Quando la riunione finì solo io e le ragazze rimanemmo da lui, quest'ultimo ci raggiunse e ci sorrise. -L'affare è quasi completo.- Le due ragazze esultarono ed io mi limitai a sorridergli...
Tempo reale
Quando io e Mitch uscimmo da quel bar, decidemmo di farci una passeggiata. Senza farci caso vidi un camioncino dei gelati e con molta foga preso per mano Mitch e corsi verso l'enorme camion. -Sophia, non correre.- Disse stufo, alzai gli occhi al cielo, lasciai la sua mano e arrivai prima di lui. Quando arrivò il mio turno stavo decidendo che gusto prendere, ma non appena vidi il volto del gelataio rimasi pietrificata. -Sophia Evans, che ci fai da queste parti?- Mi chiese, con il cuore che batteva forte in petto indietreggiai lentamente ma urtai sul petto di Mitch che aveva uno sguardo molto confuso. -Danilo.- Sputò con tono aspro, il mio cuore smise di battere per un secondo solo quando capì che i due si conoscevano. -Oh merda.- Sussurrò Danilo prima di tirare su un finto sorriso. -Ciao Mitch, come va amico.- Appoggiò i suoi gomiti su l'anta, in quell'esatto momento cambiò facilmente di scorso senza dare la possibilità di rispondere a Mitch. -Sophia, come va il nostro accordo? Hai scoperto il figlio di puttana?- Rimasi pietrificata, non sapevo cosa rispondere e non potevo negare l'evidenza. Pensa Sophia pensa, continuavo a ripetermi. -Voi due vi conoscete?- Il suo sguardo era indecifrabile, ero terrorizzata al solo pensiero che Mitch potesse scoprire le mie indagini sul suo conto. -Di cosa state parlando?- I due uomini mi guardavano, mi trovavo in mezzo a due fuochi, non sapevo come rispondere ma dovevo perché Mitch doveva sapere la verità. -Mitch, in questi mesi.- Venni interrotta da Angela che correva nella mia direzione e come una pazza strillava il mio nome. -Sophia! Non stare a sentire questo ciarlatano, chiama questo numero e poi mi farai sapere se ti ho aiutato o meno.- Mi porse un bigliettino, la guardai con la paura negli occhi, non sapevo che mi volesse ancora bene dopo quello che le feci... -Chiamo ora, va bene?- Domandai e lei annuì, così digitai il numero segnato e aspettai che qualcuno mi rispondesse.

-Salve sono la signora Adele Fischer, le serve aiuto?-

Rimasi in silenzio, i miei occhi erano lucidi e il mio cuore aveva smesso di battere. Non poteva essere lei...

-Pronto?- Domandò.

-Adele, sono io... Sophia.-

Buying a daddy 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora