LUIS.
Mi svegliai all'orario prestabilito, mi feci una doccia calda e solo quando ritornai in camera da letto mi accorsi che Sophia non si trovava in camera con me. Al che mi incominciai a preoccupare solo quando notai che mancavano alcune sue cose, scossi il capo e afferrai il telefono per chiamare Mitch, perché continuavo a ripetermi che in realtà fossero insieme. Le mie speranze andarono a farsi fottere dopo aver visto un audio vocale di Sophia, lo ascoltai e per poco non caddi dalle nuvole. -Silvia è viva...- Sussurrai fra me e me. Mi vestì immediatamente e raggiunsi il posto di incontro. Dopo che gli altri giunsero, notai che i loro occhi cercavano Sophia. -Sophia si sta ancora preparando?- Domandò Diana, non dissi nulla. -Non è da lei...- Aggiunse preoccupata. Mitch nel frattempo non aveva spiaccicato parola al che sputai il rospo. -Sophia non si trova in camera, pensavo fosse qui con voi... ma ho scoperto una cosa orribile.- Estrassi il mio telefono dalla tasca e feci ascoltare l'audio a tutti quanti. -Luis, ti prego mi devi ascoltare, Silvia è viva e qui con noi c'è una cimice. Non attaccate nessuno e venite a cercarmi. Mitch lo so che mi stai sentendo, ti chiedo scusa, non sarei mai dovuta uscire da sola... ti prego salvami.- In sottofondo udimmo la risata di Silvia. Guardai per bene Mitch e i suoi occhi erano assetati di sangue, ma il suo cuore e il suo cervello stavano combattendo. -Cimice?- Domandò Killian, al che lo guardai male e annui. -Prima pensiamo a salvare Sophia e dopo penseremo alla cimice che ucciderò a mani nude.- Intervenne Mitch, dopo di che incominciammo a pensare dove si potesse trovare.
MITCH
Non potevo crederci, Silvia era viva. Questa notizia mi venne sbattuta in faccia come uno schiaffo forte e freddo. Tutti i miei piani e le ore sprecate per trovarla, quando lei in realtà era viva e vegeta. La Silvia che conoscevo non avrebbe mai preso in ostaggio Sophia, pensai fra me e me. Senza pensarci due volte, pensai che fosse tutto architettato da quella mente malata di Sophia, che dopo avermi stupito così tante volte e dopo aver ascoltato il suo messaggio non le diedi retta. La colpa era di Sophia. -È inutile che ci scervelliate, andiamo nella villa di Fischer e riprendiamo Sophia.- Mi lanciarono tutti uno sguardo tagliente ma li ignorai. -Il signorino la fa facile...- Aggiunse Killian, che con passo lento e con occhi puntati verso di me si avvicinò con braccia incrociate. -Adesso ci dirai come faremo.- Ci ritrovammo faccia a faccia, ci lanciammo vari sguardo di sfida, fin quando Luis non intervenne. -Allora Mitch?- Distolsi il mio sguardo da Killian e lo posso sul testo del gruppo praticamente impacciato. -Andiamo con la macchina e suoniamo il campanello, semplice.- Alzai le spalle ovvio, quando capirono che non stavo affatto scherzando mi seguirono e insieme ci dirigemmo verso la villa Fischer.
Mi ritrovai in macchina con mio fratello Luis, nel tragitto non faceva altro che riascoltare l'audio che Sophia gli aveva inviato prima di scomparire. -Ti prego smettila, è la decima volta che lo ascolti. Sophia lo sta facendo apposta, l'ho trattata male e di sicuro si è inventata questa storiella per andare da sola da sua sorella e per metterci nei guai.- Dissi il tutto velocemente come se dovevo liberarmi da qualcosa. -Fratello... se ci fosse veramente una cimice?- Sospirai nervosamente ed evitati la sua domanda, quando arrivammo dinanzi alla villa seguito dalle altre macchine, scesi e con molta calma mi avvicinai al citofono. Quando suonai aspettai qualche secondo e poi qualcuno mi aprì il cancello. Feci un cenno con il capo agli altri e lasciando le auto fuori dalla villa proseguimmo a piedi. Sull'uscio della porta una ragazzina o meglio, una donna ci stava attendendo, aveva un viso famigliare e non faceva altro che ricordarmi Sophia. -Salve, siete il signor Müller? Mio marito mi aveva detto che doveva arrivare alle 14:00, invece è in anticipo...-
Disse facendomi entrare in casa seguito dalla squadra. -Potete accomodarvi qui, io devo andare a cucinare il pranzo.- Stava per andare via ma la fermai. -Scusami.- Si voltò e i suoi occhi neri come la pece erano identici ai suoi. -Si?- La sua voce angelica e il suo modo di fare... rispecchiavano proprio lei. -Dove si trova Sophia?- Domandai in modo pacato, lei mi lanciò uno sguardo confuso e poi mi sorrise. -Non so chi sia, ma devo andare in cucina.- Si voltò e fece per andarsi, ma le afferrai il braccio e la tirai a me. -Dove. Si. Trova. Sophia?- Scandì a denti stretti. -Mitch, lasciala andare così la spaventi.- Intervenne Luis, ma lo ammonì in mio soccorso Killian. -Leghiamola e torturiamola.- Annuì alla proposta di Killian, che non eseguimmo a causa della donna che trattenevo con forza. -Cosa volete farmi?- Domandò. -Mitch cosa vuoi farmi?- Sgranai gli occhi e come bruciato dalle sue parole la spintonai facendola cadere a terra. Dal mio gesto scoppiò a ridere e lentamente portò la sua mano su i suoi capelli rivelandosi poco dopo una parrucca. Non potevo credere ai miei occhi... -Silvia?- Feci dei passi indietro sconvolto. -Ti sono mancata? Mitch non sai quanto mi sei mancato tu.- Disse provando a rialzarsi e proprio in quel momento pensai a Sophia. -Non ti dirò dove si trova la tua fidanzata che ben presto diventerà tua moglie.- Con tono scocciato pronunciò la parola "moglie" marcandola, come se dovetti sentirmi in colpa. -Dove si trova?- Domandai, il suo sguardo cambiò dopo aver ignorato il suo discorsetto...
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Buying a daddy 2
ActionSophia dopo aver detto la verità a Mitch, decide di farsi valere e di fargli capire che una donna non dev'essere mai sottovalutata. Tra i due nasceranno vari conflitti e lei per un periodo si allontanerà, perché scoprirà il lato oscuro della storia...