"però non sai quanto male al cuore, mi fa questa situazione"

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Il giorno dopo mi svegliai un po' frastornata, la maglietta che indossavo mi si era incollata al corpo, ispezionai il luogo in cui mi ritrovai e vidi il sorridente viso di Xiomara. Mi accorsi di avere in fronte una pezza bagnata, solo quando lei me la tolse, dopo di ché la imbevette in una bacinella e il suo odore era sgradevole. Aceto, questo odore mi pizzicò il naso e lo storsi per il forte ardore. Confusa e ancora stordita, guardai attentamente le mosse che Xiomara eseguiva. Rimise la pezza sulla mia fronte e rimase lì ferma a guardarmi. -Cos'è successo? Perché sono qui?- Domandai, mi sollevai e finalmente eliminò la pezza dalla mia fronte. Prima di rispondermi, notai come provò ad esitare ma non ce la fece. -Finalmente ti sei svegliata, ora chiamerò Mitch.- Disse, stava per alzarsi, ma la fermai all'istante.

-No! Per favore...- Esclamai, non volevo assolutamente vederlo, non dopo quello che aveva combinato a Tom e a Iris, povera ragazza. -Come sta Tom?- I suoi occhi divennero lucidi dopo la mia domanda, pensai dubito in negativo e non riuscivo a credere, che l'uomo che dovevo sposarmi avesse ucciso mio fratello. -È in ospedale, sta meglio e Iris... lei...- Le sospensioni che lasciava, mi fecero perdere un battito. -Il signor Rapp l'ha colpita, proprio dove giaceva il feto.- Dicendo testuali parole, ricordai cosa accadde quella sera.

-O mio dio, o mio dio, o mio dio.- Ripetei più volte a voce bassa, non riuscivo a respirare e al solo pensiero, di essere la causa di tutto questo mi faceva sentire una traditrice. -Calmati, lei sta bene e sono andata a farle visita e la vedo più sollevata.- Sorrisi leggermente e mi schiarì la voce. -Posso andare a farle vista?- La donna sospirò dispiaciuta. -Non vuole vederti, mi ha detto che non vuole parlarti per un bel po'.- Spiegò amareggiata. -Oh.- Dissi soltanto. -Riposa, sei molto stanca. Ieri sei svenuta e non penso tu stia benissimo.- Annuì e mi sdraia nuovamente sul letto, chiusi gli occhi e mi addormentai.

Quando mi svegliai, nella stanza c'era Luis, che mi osservava a braccia conserte appoggiato al muro. -Sei sveglia, per fortuna.- Disse sollevato, si avvicinò a me e io mi raddrizzai all'istante, pronta per allontanarmi da lui. -Sta calma.- Alle sue parole, risi per il nervoso. -Tu picchi mio fratello e tua sorella, però dici a me di stare calma?!- Alzai leggermente il tono di voce. -Luis mi fai schifo! Pensavo fossi diverso, invece sei come tuo fratello Mitch. Siete dei pezzi di merda.- Dissi con occhi colmi di fuoco, Luis strinse le sue mani in due pugni, non lo temevo per niente, perché sapevo che non mi avrebbe mai toccata. -Cos'è, mh? Ti stai arrabbiando? Vuoi picchiarmi? Sono qui davanti a te, alzami le mani come fa tuo fratello.- Lo istigai più che mai, volevo vedere fino a che punto arrivasse e ottenni quello che volevo, almeno credevo.

Alzò la sua mano, pronta per tirarmi uno schiaffo, ma quando vide, che strinsi gli occhi e storsi la bocca, rimase fermo lì a guardarmi. -Scusami, non so cosa mi abbia preso.- Aprì gli occhi lentamente, i suoi occhi lucidi e colmi di dispiacere mi imploravano perdono. -Mi stavi, davvero, per picchiare?- Domandai con voce tremante, lui scosse la testa in modo negativo ed io alzai gli occhi al cielo. -Non lo avrei mai fatto e tu lo sai bene.- Spiegò impacciato, senza dire niente lo abbracciai e scoppiai a piangere. -Dovevo proteggerla, ma ho combinato un casino. È tutta colpa mia.- La sua mano, che accarezzava i miei capelli mi fece rilassare, il suo profumo mi fece calmare così tanto, che allentai un po' la presa dall'abbraccio.

-Stai meglio ora?- Domandò, spostandomi la testa facendoci ritrovare faccia a faccia. -Si.- Sorrisi leggermente, eravamo molto vicini, così tanto, che potevamo respirare la setta aria. I suoi occhi fissi nei miei, mi fecero sorridere sinceramente. Mi avvicinai sempre di più, fino ad azzerare le distanze. Posai le mie labbra sulla sua guancia e quando mi allontanai, udì uno schiocco. -Grazie.- Dissi mentre tenevo il suo viso fra le mani. Dai suoi occhi, scese una lacrima, che mi affrettai ad eliminare dal suo viso. -Luis, non ti ho mai visto piangere... quindi per favore, non versare una lacrima, non farlo.- Gli imposi, il suo sorriso mi fece intuire, che aveva afferrato il concetto.

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