"Gerbert Fischer"

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-Per caso ci conosciamo?- Rimasi scioccata, non sapevo come rispondere così riattaccai. Non riconosceva più, ora mai era lei ero inesistente, some se non fossi mai esistita e lei per me era solo un sogno che non riuscivo a raggiungere.i crollò il mondo addosso, ora mai non avevo più certezze, la mia unica spiegazione di vita, il solo pensiero di poterla salvare era il motivo per il quale io andavo avanti. -Sophia, che cosa vi siete dette?- Mi chiese Angela, il mio sguardo era spento e notai nei suoi occhi la gloria. Lo aveva fatto apposta, quella stronza. Senza pensarci le tirai una testata e me ne andai a casa accompagnata da Mitch. Mi chiusi nella mia camera, avevo i nervi al massimo e non volevo piangermi addosso così provai a pensare. In un attimo collegai il cognome al l'uomo che Mitch stava cercando, il sangue mi bolleva nelle vene, non sapevo più come comportarmi, così decisi di essere me stessa. Sophia Evans, colei che avevo sepolto. Era sera ed era arrivato il momento di vestirmi, mi feci una doccia e dopo indossai un vestito nero, leggermente scollato in petto. Portai i miei capelli su, formando una coda, mi truccai e indossai dei tacchi. Mi ritrovai difronte lo studio di Mitch dove tutti stavano organizzando il piano, così senza bussare entrai. Un silenzio cadde in quella stanza, tutti avevano gli occhi puntati su di me, specialmente due persone: Killian e Mitch. Entrai armata, avevo una pistola nelle mutante e dei coltellini sulla coscia, infilati nella linegrie. Il mio sguardo era un altro, non più quello speranzoso, ma quello d'odio. -Che ci fai qui?- Dopo vari minuti di silenzio Mitch mi rivolse la parola, lo ignorai e posai immediatamente il mio sguardo su Diana. A passo felpato mi avvicinai a lei e la guardai dritta negli occhi, in quel momento pensai a tutti i momenti passati insieme e poi mi ricordai del suo tradimento e delle sue bugie. -Sophia, conosco bene quello sguardo...- Sussurrò, ghignai e senza darle il tempo di capire la situazione, le presi la testa e la feci sbattere sul tavolo. In quel momento Killian si alzò e mi sorrise soddisfatto, ma in realtà non aveva ancora capito che la mia ira si sarebbe scatenata anche con lui. -Che cazzo! Sophia, porca puttana, che cosa ti è preso.- Disse Tom, i miei fratelli non mi avevano mai vista così e forse gli facevo un po' paura. -Sophia, esci.- Impose Mitch , ma non gli diedi ascolto. -Mitch vuoi sapere una cosa divertente? Oh riguarda un po' tutti.- Chiamai l'attenzione di tutti. -Adele Evan in realtà si chiama Adele Fischer, scusatemi, La signora Adele Fischer. La cosa divertente è che non si ricorda di me. Della sua famiglia.- Dissi, i miei fratelli erano sconvolti, Luis non sapeva cosa dirmi ed io stavo soltanto morendo dalla voglia di raccontare tutto a Mitch. -Che cosa centro io con tua sorella?- La domanda che tanto aspettavo. -Mitch caro, tu conosci mia sorella, perché lei in mano quel giorno in cui è scomparsa aveva assunto la tua droga: M.R.- Spalancò le palpebre e scoppiò in una grande risata. -Sophia cara, il nostro incontro era già pianificato e sta attenta a chi ti circonda.- Che cosa voleva dire con "il nostro incontro era già pianificato". Come sempre mi lasciò con un grosso dubbio. -Ragazzi, Fischer... Gerbert Fischer!- Esclamò Alex, sorrisi leggermente. Stavo per andare via ma la voce di Mitch mi fece capire che dovevo restare... forse incontrerò mia sorella Adele.

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