Dopo il Live Aid la band si mise immediatamente all'opera con il loro nuovo album.
Vennero fuori brani straordinari come: One Vision con un testo ispirato alle parole di Martin Luther King, Kind of Magic* in cui i membri (Brian, Roger e John) erano vestiti come dei poveracci in un vecchio teatro abbandonato fino a quando Freddie, vestito da prestigiatore, non entrò trasformandoli con i loro abiti normali e strumenti, Prince of the Universe**, Friends will be friends*** in cui si trovavano riuniti tutti i fan e Who wants to live forever?*** che era la più toccante.
Quello che sarebbe stato il loro ultimo tour con il cantante ancora in vita ebbe inizio a Stoccolma il 7 giugno 1986 ma prima tornammo a Montreux per il festival a cui avevamo partecipato due anni fa. Se avevo avuto modo di vedere quanto la band fosse fan di Elvis con quel concerto me lo riconfermarono. Freddie infatti si esibì con (You're so square) Baby I don't care e Tutti frutti. Durante il primo concerto che tennero quando cantarono quelle canzoni il frontman mi invitò a salire sul palco e a cantare insieme a lui quelle canzoni mentre gli altri membri mi accompagnavano con i loro strumenti. Fu alquanto divertente.
Il tour ritoccò altri Paesi quali: Svezia, Paesi Bassi, Francia, Belgio, Repubblica Federale Tedesca, Svizzera, Irlanda, Regno Unito, Austria, Ungheria, Spagna e infine nuovamente il Regno Unito.
Durante il concerto a Wembley mi divertii moltissimo con Freddie che correva da una parte all'altra del palcoscenico cantando con tutti suoi fan. Mi commosse enormente Love of my life intonata soprattutto dal pubblico lì presente con il frontman che li dirigeva come un direttore d'orchestra. Con Impromptu mi vennero dei leggeri brividi lungo la spina dorsale. Sapevo che il cantante aveva una voce divina e diversa da tutte quelle esistenti ma quella parte lì mi fece comprendere che sicuramente proveniva da un altro pianeta. L'improvvisazione con i suoi "Eh-ooh" fu meravigliosa.
Un altro concerto che mi è rimasto impresso è quello a Budapest. I fan ci accolsero a braccia aperte chiedendo a tutti noi un abbraccio e un autografo. Prima di recarci al luogo delle prove visitammo qualche negozio e acquistai molti oggetti. Ci divertimmo anche ad andare in mongolfiera e sulle go-kart. Durante le prove Freddie volle cantare l'inno nazionale del luogo e io ne ridevo ogni volta che sbagliava pronuncia o non si ricordava le parole. Io che, prima di venire in questo luogo, mi ero imparata la lingua non ebbi problemi e gli insegnai tutto quanto. Vedendo però che aveva una certa difficoltà lasciai perdere e gli suggerii di scriverselo su una mano. Con lui c'era Mary Austin. Lei era stata per lungo tempo la sua fidanzata ma quando Freddie si era rivelato bisessuale si erano lasciati. Il loro legame però era rimasto comunque molto intenso. A differenza di Priscilla lei non sapevo valutarla: da una parte mi stava simpatica dall'altra mi stava antipatica. Dipendeva dai momenti. Durante il concerto il mio cuore batté a mille. L'adrenalina scorse nelle mie vene, in particolare, durante Tutti frutti . In quel momento riuscii a pensare solo al ritmo che quella canzone dava come succedeva ogni volta che lui mi invitava a salire sul palco.
L'ultimo concerto in assoluto con Freddie ancora in vita si tenne a Knebworth Park. Io, che come sapete, ho un'intelligenza fuori dalla norma capii che Freddie non stava molto bene perché si stancava facilmente. Mi preoccupai e la paura di perdere anche lui dopo Elvis si fece più viva che mai. Non ero a conoscenza del fatto che da qualche anno si era diffusa a livello globale una malattia che si trasmetteva sessualmente: l'AIDS. Alla fine dello spettacolo mi avvicinai per parlargli.
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My Way #Wattys2023
Historical FictionElvis Presley è morto il 16 agosto del 1977. Aveva solo quarantadue anni. Sulle circostanze della sua scomparsa è stato detto e scritto di tutto, e le teorie più disparate aleggiano intorno alla fatidica notte in cui si è spenta la più grande star d...