Elvis aveva combattuto contro la tonsillite per tutta la vita, anche parecchie volte mentre era nell'esercito: era infatti stato ricoverato due volte. La prima cominciò il 3 giugno 1959 e l'altra il 24 ottobre. Durante la prima degenza avevo scoperto che era allergico alla codeina: ciò gli causava un prurito generalizzato. Per tenerlo sotto controllo gli venne prescritto il Benadryl. Nonostante la sua allergia aveva continuato ad assumere codeina tutta la vita. Anche la notte nella quale morì.
Trascorremmo il Natale insieme preparandoci al grande ritorno in patria. Fu un momento meraviglioso nel quale ebbi modo di conoscere meglio Priscilla e di valutarla. Era una ragazzina allegra e piena di brio oltre a essere simile a una principessa Disney: lunghi capelli castani, occhi blu che con il trucco erano ancora più splendenti e un fisico da diva. A me Elvis, quella notte, regalò una nuovissima macchina fotografica di ultima generazione mentre a lei un orologio d'oro e un anello di diamanti e perle. Dopo che ci eravamo scambiati i doni lei si sedette al suo fianco mentre lui cantava al pianoforte I'll be home for Christmas e piangemmo insieme. Io non avevo mai provato a cantare e, detto sinceramente, non pensavo di averne la stoffa ma quel Natale Elvis mi suggerì di provare. Dopo aver cantato quel brano ne intonammo un altro. Io ero emozionata e non riuscii a mettere insieme nemmeno una parola. Ridevo scusandomi dicendo che non sapevo cantare. Elvis rideva con me ma mi diede anche la spinta a tentare quella sfida. Mi resi conto, in effetti, di avere del talento nascosto. Lui mi guardava profondamente colpito dalla mia voce e alla fine applaudirono entrambi. Arrossii come un peperone. Da quel Natale Elvis decise che ogni notte, prima di addormentarsi, avrebbe voluto sentirmi cantare.
Durante il viaggio di ritorno nel marzo del 1960 Elvis nutrì dei timori per la sua carriera e la sua popolarità, ma si rese subito conto che il piano mio e del Colonnello aveva funzionato: come avevo previsto ad aspettarlo con orgoglio c'era una schiera di fan ancora più numerosa. Le sue fan gli erano rimaste fedeli e si era guadagnato anche il rispetto di ragazzi e adulti americani, aveva conquistato ancora più appassionati nei due anni di servizio militare.
Durante una conferenza a Graceland Elvis parlò della sua vita nell'esercito e dichiarò che gli era mancato tutto della città e aveva intenzione di tenersi a Graceland il più a lungo possibile. Parlò anche di Priscilla affermando che non era un grande amore anche se sapevo benissimo la verità. Gli venne chiesto anche dei suoi piani: lui citò lo spettacolo con Frank Sinatra, l'incisione di alcuni pezzi e la registrazione di alcune pellicole cinematografiche. Invece per quanto mi riguardava mi domandarono quali fossero i miei e io risposi che mi sarei dedicata di più a me stessa. Vivere in Germania era stato piuttosto complicato e volevo riprendere la mia normale routine anche se tutto era cambiato.
Nel 1962 Priscilla visitò per la prima volta Memphis e l'anno seguente ci tornò per restare. Si iscrisse all'ultimo anno dell'Immaculate Conception Catholic High School, una scuola femminile di Memphis. Elvis era spesso lontano per girare dei film e noi due legammo molto. Io non ero gelosa o invidiosa del legame che aveva stretto con il cantante anzi ero felice perché lo rendeva allegro e spensierato. Dopo la morte di Gladys gli serviva una figura come lei che lo facesse sorridere e lo amasse.
Proprio in quegli anni si formò la " Memphis Mafia " , ovvero l'entourage di Elvis, di cui facevano parte: io, Joe, Lamar Fike, Alan Fortas, Marty Lacker, Billy Smith, Richard Davis, Red West, Sonny West, Dave Hebler, Al Strada, dottor.Nick, Charlie e Gene Smith. Io ero l'unica donna tra tutti ma non mi sentivo per niente esclusa. Ad eccezione di alcuni personaggi che nel tempo imparai a sopportare sempre meno con altri strinsi una grande amicizia, in particolare con il nostro dottore. Ognuno di loro aveva un lavoro diverso, c'era chi teneva compagnia a Elvis, chi faceva da guardia del corpo, chi gli organizzava le giornate, chi si prendeva cura delle sue auto, chi lo assisteva durante i viaggi e chi pensava alla contabilità. *
STAI LEGGENDO
My Way #Wattys2023
Fiction HistoriqueElvis Presley è morto il 16 agosto del 1977. Aveva solo quarantadue anni. Sulle circostanze della sua scomparsa è stato detto e scritto di tutto, e le teorie più disparate aleggiano intorno alla fatidica notte in cui si è spenta la più grande star d...