Verità dolenti

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Quell'estate del '98 fu veloce quanto produttiva. Maghi e Streghe avevano unito le proprie forze per riportare agli antichi splendori il castello di Hogwarts e, solo allora, videro aggirarsi tra le mura della scuola il cinico e scorbutico Professore. Le voci quindi girarono velocemente fino ad arrivare a Londra, all'orecchio dall'udito assai fine e curioso della Skeeter, che trovò immediatamente ispirazione per il suo nuovo articolo. Il secondo articolo di quell'estate che trattava di un argomento piuttosto "caldo". 

Quella mattina il Potion Master venne ben presto a conoscenza dei suoi segreti resi pubblici a tutto il mondo, da parte di Potter. Accadde nel momento in cui il corpo insegnante consumava la propria colazione nella desolata Sala Grande, dopo che un piccolo gruppetto di Gufi si era apprestato a consegnare la posta di quel giorno.
All'inizio Piton non fece caso al rotolo della Gazzetta del Profeta, depositato sul tavolo di fronte al suo caffè, ma una foto assai familiare attirò la sua attenzione. Inoltre i propri colleghi stavano stranamente bisbigliando tra loro, quasi fossero spaventati o imbarazzati.
Aprì il giornale, vedendo la propria foto risalente al periodo della guerra con tanto di articolo in prima pagina.
La testata già preannunciava ciò che vi era scritto in quei fitti paragrafi.
Il Professor Piton, ex mangiamorte ma innocente, è ritornato ad Hogwarts
Lesse poi l'articolo mentre, di riga in riga, percepiva l'ira impossessarsi di ogni fibra del suo corpo. Potter aveva osato sbandierare ai quattro venti i suoi affari privati rendendolo, agli occhi di molti maghi e streghe, privo della sua spaventosa fama.
Aveva una reputazione da mantenere e quell'anno scolastico presagiva non poca difficoltà.
Accartocciò la Gazzetta del Profeta tra le proprie mani, sotto gli occhi attoniti e spaventati dei colleghi.

L'unica Professoressa che si fece avanti fu la McGranitt, in quel momento attenta spettatrice alla sua destra.

-Severus...- riuscì solo a dire, ma il Mago bloccò il suo discorso sul nascere.

-Tu sapevi- disse in un sibilo per nulla amichevole.

Vi fu un silenzio imbarazzante, non volava una sola mosca, perchè ora l'attenzione di tutti era su di loro. A dir poco nervoso, finì di bere in un unico sorso il proprio caffè e se ne andò dalla Sala Grande.


Hogwarts - 1 settembre 1998

L'Hogwarts Express era in procinto di partire dal binario 9 e 3/4, sbuffando grosse nuvole di vapore bianco. Venne emesso un forte e finale fischio, prima che anche l'ultimo studente fosse salito sul treno. La folta massa di maghi e streghe, intenti a salutare i propri figli sbracciandosi in modo animato, vide il treno sparire oltre i confini della stazione.

Nelle carrozze centrali sedevano Hermione, Ginny, Luna e Neville, in preda all'euforia per l'imminente inizio di quel nuovo anno scolastico. Una felicità però contenuta e provata dalle profonde cicatrici della guerra da poco finita.

-Sarà strano ritornare ad Hogwarts, dopo quello che è accaduto- affermò Ginny

A lei si unì Hermione -strano ritornare senza Harry e Ron-

Dopo di lei fu il turno di Neville, con voce tremante -sarà strano rivedere Piton-

Un sonoro silenzio calò nella piccola cabina, ognuno dei presenti immerso nei propri pensieri. Profondamente assorti fecero virare lo sguardo verso il paesaggio oltre il finestrino, in costante e veloce mutamento non accorgendosi, alcune ore dopo, del loro arrivo al castello. 


Sala Grande - 1 settembre 1998

L'arrivo degli studenti sopraggiunse quella sera stessa. La Sala Grande era spettatrice del forte chiacchiericcio di tutti i presenti. Al centro della lunga tavolata dei Professori sedeva Piton che, in qualità di Preside, probabilmente era il soggetto principale degli attuali discorsi di molti studenti.

Il forte brusio smise nel momento in cui le imponenti porte della Sala Grande si aprirono, rivelando la figura di una McGranitt dall'aria leggermente provata, seguita dai nuovi primini di quell'anno.

Arrivarono al Cappello parlante, dando inizio allo smistamento. Nell'aria non volava una mosca, se non per quei momenti di grandi applausi quando, il cappello parlante, sentenziava il destino dei nuovi studenti.

All'inizio anche Hermione guardò con interesse la cerimonia ma, inevitabilmente, il suo sguardo ricadde sulla figura nera del Professore, in quel momento attento spettatore. Ne era incuriosita, cercando di cogliere nell'uomo quanti più particolari possibili, alla ricerca insensata ed irrazionale di una qualche forma di cambiamento. Perchè sicuramente quell'uomo non poteva essere rimasto lo stesso, dopo lo sconvolgimento del proprio destino. Ma il viso corrucciato e l'espressione severa davano l'impressione che il nuovo Preside non fosse cambiato di una virgola. Ed era strano, per una persona di gran spessore come lui, reagire in quel modo quasi "superficiale". O forse, semplicemente, si era imposto di indossare la solita maschera. Una maschera arcigna ma che in qualche modo gli dava un tocco di...fascino? Forse. La ragazza, come scottata, tentò di virare i propri pensieri verso qualsiasi altra cosa non fosse il suo ultimo ed inopportuno giudizio sul Professore, che la stava portando verso una deriva assai pericolosa.

In quel preciso istante il Potion Master, assorto ad ascoltare il Cappello Parlante, percepì il proprio sesto senso da spia metterlo in guardia ed inconsciamente virò lo sguardo: un paio d'occhi ambrati e caldi come il miele lo stavano osservando con una sana curiosità. In quel giovane sguardo non intravide nemmeno l'ombra di un pensiero accusatorio, sprezzante o svilente. Di certo però quell'indugiare fin troppo azzardato lo infastidì non poco. Dov'era finito il terrore che portava gli studenti ad evitare anche solo di incrociarlo lungo i corridoi della scuola? Desiderò ardentemente la fine di quella cerimonia per dar il via all'inizio del banchetto, almeno con delle cibarie di fronte quelle teste di legno avrebbero avuto altro a cui pensare.

Le preghiere dell'uomo parvero esser state ascoltate e accolte. Dopo poco le ultime considerazioni, infatti, vide Minerva tornare al proprio posto. Quindi fu il suo turno di alzarsi dalla sedia e, rimanendo al proprio posto, si portò elegantemente la bacchetta alla base della gola per lanciare l'incanto Sonorus.

Fin dalle prime parole del suo discorso, vide l'attenzione di tutti catapultata su di lui mentre la Sala Grande veniva nuovamente immersa nel silenzio più totale.

-Non starò qui a perdere tempo in inutili e noiosi convenevoli. Molti di voi sapranno del mio nuovo ruolo, ho quindi lo spiacevole dovere di informarvi che il sottoscritto ricoprirà anche la cattedra di Pozioni. È tutto.-
Detto fatto si sedette nuovamente su quella postazione figuratamente scomoda, pregustandosi il terrore di molti studenti nel sentire la notizia. Guardò infastidito nella direzione della Granger, riflettendo del perché si fosse accanito così tanto su quella ragazza. Certo, avevano avuto un bel battibecco e lei lo aveva affrontato verbalmente, si era però accorto che quella ragazza era divenuta una presenza piuttosto costante negli ultimi mesi. Si limitò alla banale conclusione della propria propensione alle vendette, come in quel caso.

Entrambi si guardarono per pochi secondi, un'ultima volta. Il Potion Master alzò appena il mento assottigliando lo sguardo, un chiaro avvertimento alla ragazza sulle proprie intenzioni, mentre quest'ultima reputò saggia l'idea di girarsi verso i propri compagni per dar loro le giuste attenzioni.

Emerge - a snamione story (Severus x Hermione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora