Profumo

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Aula di pozioni - 16 ottobre 1998

Quel venerdì mattina si prospettava infausto, per i presenti in aula. Vi erano tutte le condizioni ideali per tale presagio: fuori dal castello imperversava un diluvio universale; quell'aula cupa ed impregnata di essenze dei precedenti malcapitati non trasmetteva di certo un senso di serenità; ed infine Piton con la sua entrata teatrale in aula, mentre gli studenti tentavano ancora di riprendersi dal botto di quella porta aperta, e poi richiusa, in modo secco e violento.

Hermione e Neville sedevano in seconda fila. L'amico non smetteva un solo secondo di tremare, cosa che fece non poco innervosire la ragazza, già provata da quella situazione.
Si perché, come Severus, anche lei aveva percepito quella sensazione simile ad un terremoto di sentimenti, dopo il loro ultimo incontro sull'isola del Lago Nero.
In quel preciso momento lo vedeva con occhi nuovi, oltrepassando il confine del giudizio superficiale, soffermandosi sul lato umano del Professore. Un lato ben nascosto, celato dietro quell'aria austera ma...interessante.

Scrollò le spalle nel momento in cui percepì la voce vellutata di Piton insinuarsi tra i suoi pensieri, catapultandola nella realtà.

-Amortentia- fu l'unica parola che udì la ragazza. Il Professore poi riprese il discorso.

-Chi di voi conosce la pozione?-

Hermione rimase pietrificata sul banco. L'argomento venne a malapena sfiorato a suo tempo da Lumacorno, in quanto la produzione di quella pozione era stata vietata a suo tempo dal Ministero stesso.

-Nessuno?- gli occhi color pece del Professore osservarono attentamente la ragazza seduta al proprio banco, mentre il sopracciglio destro si alzò in un batter d'occhio. La Granger faceva scena muta, incredibile.

-Immaginavo- proferì con tono svilente, girandosi di schiena rispetto alla classe e guardando di fronte a se, oltre la minuscola finestrella che dava sul paesaggio esterno.

-L'Amortentia è una pozione che provoca, nella vittima a cui viene somministrata, una potente infatuazione. Il liquido si presenta color madreperla, tuttavia la fragranza che emana varia a seconda della persona sottoposta alla prova dell'olfatto-

Hermione alzò il proprio braccio-molla, presa da una morbosa curiosità. Nel frattempo il Mago si era rigirato verso la classe, ma non le aveva dato l'opportunità di parlare, cosa che lei comunque si permise di fare.

-Mi scusi, Professore, ma il Ministero non ne ha vietato la produzione?-

La guardò infastidito, arricciando leggermente le labbra.

-Qualcuno le ha dato il permesso di parlare?- nell'aula non si udiva una sola mosca volare, mentre la classe temeva il peggio -5 punti in meno a Grifondoro, per aver aperto bocca senza il consenso del sottoscritto-

Dalla classe si levarono dei sospiri infastiditi, a cui Hermione non diede peso. Lo guardò rimanendo in silenzio, in attesa di una risposta.

-Ad ogni modo ho il permesso del Ministero per la lezione di oggi. Reputo di fondamentale importanza che voi conosciate i rischi di un tale intruglio- camminò tra i banchi, fermandosi a fianco della Granger e, guardando uno ad uno tutti i presenti, ricominciò a parlare -seppur molti di voi, anche dopo questa lezione, finirebbero lo stesso vittime dell'Amortentia-

Il Professore riprese a camminare verso la cattedra, su cui era appoggiata una boccetta dall'aspetto stondato. Il contenuto color madreperla su cui spiccavano striature argentee faceva intuire fin da subito la natura di quel liquido.

-Trovate le informazioni per la preparazione a pagina 394. Per la prossima lezione dovrete scrivere due rotoli di pergamena su questa pozione. Ergo: prima di consegnarmi la provetta dovrete studiarla dal punto di vista olfattivo ed appuntare il risultato per il tema.-

Passarono quelle quattro ore di Pozioni e, come da previsione del Professore, la prima a portare a termine il lavoro fu la Granger. Non che gli interessasse particolarmente la questione, così almeno credeva. Anzi cominciava a provare non poco fastidio nel metabolizzare che quella mocciosa si era fin troppo insinuata, inconsapevolmente, nei suoi pensieri.

Era seduto dietro la propria cattedra, intento a compilare alcune burocratiche, quindi noiose, scartoffie della scuola. Sapere però che la Granger era a pochi metri da lui, piegata sul banchetto ed intenta a fiutare il proprio lavoro, gli procurava non poca curiosità. La tentazione di osservarla era tanta, ma si impose di continuare il proprio lavoro, maledicendosi per quelle strambe idee che gli erano giunte in testa. Un pensiero dai capelli rossi e gli occhi verdi si insinuò tra le pieghe di quella situazione: Lily. In un batter d'occhio il suo comportamento mutò, divenendo una fredda maschera di inflessibilità e apatia. Una serie di ricordi riaffiorarono dolorosamente. La piuma d'oca, tenuta elegantemente tra le mani, cominciò a rallentare nella stesura di quelle pergamene, man mano che le memorie avanzavano catturando del tutto la propria attenzione.

Immerso nel proprio lago di nostalgie, non si era accorto di aver smesso di scrivere, ne tantomeno che la ragazza aveva ultimato il proprio lavoro, lasciato poi sulla cattedra. Lesse l'etichetta dell'ampolla, alzando poi gli occhi verso il suo banco, oramai vuoto.


Ufficio del Professor Piton - 21 ottobre 1998

Quella sera il Potion Master non diede onore della propria presenza alla cena in Sala Grande. Rimase nel proprio ufficio, degustando dell'ottimo Whisky Incendiario, il cui doppio malto conferiva alla bevanda stessa un sapore molto intenso. Percepiva i nervi, di sorso in sorso, stendersi e un tepore che gli regalava, seppur poca, serenità.

Quel giorno non era successo nulla di particolarmente eclatante. Le lezioni si erano svolte nella massima regolarità. Il settimo anno aveva consegnato le pergamene in merito alla lezione sull'Amortentia ed era proprio per quel motivo che il Professore si sentiva leggermente irrequieto. Ancora una volta, nella propria testa, comparve la figura della Granger. Chissà che fragranza le era giunta alle narici, dopo la preparazione dell'intruglio. Forse il profumo di quel pel di carota di un Weasley.

"Sempre che sia un lavoro impeccabile, ne dubito fortemente" pensò sarcasticamente, mettendo apposta una protezione tra lui e quel pensiero martellante.

Girò più volte lo sguardo verso la pila di pergamene poste sulla scrivania, ritornando poi ad osservare il proprio bicchiere. Era in lotta con se stesso, che da una parte desiderava leggere quelle poche ma preziose ed interessanti righe, dall'altra insultava se stesso per quei pensieri decisamente inopportuni. Bevve avidamente e velocemente l'ultimo sorso del bicchiere, appoggiandolo scocciato sul piccolo tavolino e si accomodò alla scrivania.

Decise di mettere a tacere quella lotta interiore cercando la risposta. Sicuro del fatto di trovare l'identità di Weasley nella descrizione olfattiva della pozione, avrebbe poi smesso di crucciarsi inutilmente, tornando al suo amato Whisky. Scorse la pergamena di suo interesse, cominciando a leggerne il contenuto, finchè non arrivò alla parte saliente.

Studio olfattivo: fragranza di muschio bianco, con una nota decisa di pergamena e menta.

Stette immobile, rileggendo più volte la frase. Metabolizzò la questione, percependo qualcosa battere forte sotto la propria cassa toracica. Qualcosa che reputava morto da ben 17 anni.

"Non è razionalmente plausibile" si ritrovò a pensare, cercando di trovare una spiegazione logica a quella rivelazione. Che si trattasse di uno scherzo? O semplicemente aveva esagerato con il Whisky? Constatò il livello del liquore nella bottiglia, decisamente alto per i suoi canoni. Non era sufficientemente ubriaco.

Che la ragazza avesse capito a chi apparteneva quel profumo?

Di una cosa era certo: quella situazione cominciava ad essere pericolosa, per entrambi. Si, perché la fragranza descritta dalla Granger apparteneva a Severus Piton.

Emerge - a snamione story (Severus x Hermione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora