Tentazioni

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Aula di Pozioni - 15 febbraio 1999

All'ennesimo rumore di vetri infranti, Severus decise di intervenire. 

La Granger sapeva essere una vipera degna di nota, a quanto sembrava. Vendicativa, testarda e pure sfrontata. Non fosse stato per le lumache cornute ed i fagioli sopoforosi andati persi, in quel momento l'avrebbe trovata molto sensuale, provocante. Forse addirittura più provocante di Pansy Parkinson, probabilmente per via di quell'aria innocente che si mescolava alle sue azioni piuttosto scandalose, audaci ed imprevedibili. 

Così si era avvicinato a lei con passo felpato ma svelto e l'aveva bloccata tra il proprio corpo ed il bancone di lavoro. 

-È il momento di finirla- le disse minaccioso, ad un soffio dalle labbra della ragazza, che non si mosse di un solo passo. 

-Altrimenti?- gli chiese lei, con il sopracciglio alzato in una perfetta imitazione del proprio Professore. 

-Altrimenti ti aspetta una punizione piuttosto spiacevole-

La ragazza mosse il bacino contro quello del Potion Master e continuò a provocarlo -Non ho paura delle sue punizioni, Professor Piton-

Salazard solo poteva sapere quanto il desiderio di possedere quella piccola e sfrontata Grifondoro fosse notevole, ma allo stesso tempo doveva assolutamente rimetterla in riga. A causa delle sue azioni aveva arrestato la creazione della pozione soporifera per Poppy.

-Ah si, Granger?- e fu allora che si avvicinò con le labbra al suo orecchio e le sussurrò con la voce roca, procurandole inizialmente brividi piacevoli su tutta la schiena -bene, allora che ne diresti di fare un giretto al Lago Nero per reperire le Lumache Cornute che stupidamente hai sparso sul pavimento e di pulire tutti i calderoni utilizzati da voi stamane, senza magia? Io fossi in te inizierei dal calderone di Paciock, oggi è stato particolarmente disastroso- si scostò da lei, a debita distanza, gustandosi la faccia shockata della Grifondoro. 

Lo seguì poi con lo sguardo, mentre lo vedeva allontanarsi e prendere il mantello dalla propria sedia. Era divisa tra la voglia di baciarlo e la rabbia per quella punizione seriamente spiacevole. Di una cosa era sicura: quando Piton minacciava, non era uno scherzo. 

-Muoviti, non abbiamo tutta la notte- affermò secco, indicandole con un cenno di testa il mantello da indossare per uscire.


Riva del Lago Nero - 15 febbraio 1999

Il freddo pungente di quella notte l'aveva fatta ragionare lucidamente, arrivando ad appurare di aver combinato un bel disastro. A quanto sembrava la Pozione Soporifera doveva essere urgente, dato che non avevano perso tempo nel recarsi al Lago Nero per prendere le Lumache Cornute. 

In tutto quel tragitto il Mago non aveva emesso alcun suono, se non il rumore dato dal calpestio dei piedi contro il manto erboso secco e gelato. 

Arrivati a riva il Potion Master si voltò verso Hermione, mentre la vedeva raggiungerlo quasi di corsa. 

-Prendi le Lumache Cornute- le ordinò repentino. 

Senza battere ciglio si piegò verso il basso e oscuro fondale, tra le rocce, tastando alla cieca alla ricerca delle lumache. Percepì la tipica consistenza viscida del mollusco e tirò fuori dall'acqua la prima lumaca, con un'espressione in viso assai schifata, per poi depositarla nel barattolo di vetro posto a terra. 

-Suvvia- affermò il Potion Master infastidito -vedi di non perdere tempo con inutili espressioni disgustate, me ne servono venti-

La ragazza sospirò, continuando il proprio lavoro e portandolo a termine poco dopo. 

Così come erano usciti, rientrarono subito a scuola. 


Aula di Pozioni - 15 febbraio 1999

-Che ti serva da lezione per i tuoi atteggiamenti stupidi e sconsiderati- 

Hermione aveva deciso di non fiatare, ma dentro di se provava una frustrazione crescente. Lo anelava, lo desiderava, ma sembrava proprio che quella sera fosse particolarmente staccato e piuttosto ligio al dovere. Si diresse verso i calderoni, iniziando a pulire quello di Neville, ascoltando saggiamente il consiglio di Piton. 

Era particolarmente incrostato, il Potion Master aveva ragione. Aveva particolarmente faticato a pulirlo. Non appena finì con il primo calderone si guardò attorno e vide che ne rimanevano ancora una ventina. Guardò l'orologio, notando l'ora tarda. 

Quella sera non solo il Mago l'aveva ignorata in modo palese, ma non aveva neppure seguito la propria lezione di approfondimento a causa della ricerca delle Lumache Cornute. Era stata in perenne punizione. Una serata a dir poco inconcludente. 

Si girò verso Piton, notando che fosse concentrato nel stufare le lumache e ritornò alla propria attività. Non si era accorta però delle ennesime occhiate che il Professore le aveva riservato. Occhiate decisamente carezzevoli verso il corpo della ragazza, piegata verso i calderoni mentre la gonna della divisa scolastica si era leggermente sollevata. 

Ritornò ad osservare lo stufato di Lumache Cornute, mentre un guizzo alla mandibola tradiva il suo apparente disinteresse verso la studentessa. Le mani si appoggiarono sul bordo del pianale del tavolo, stringendolo con tutta la forza che il Mago possedeva e sbiancando le nocche. 

Passarono diverse ore e non si accorse della ragazza che, dopo aver portato a compimento la propria punizione, si era addormentata sulla seggiola con la testa e le braccia appoggiate su uno dei calderoni. 

-Stupida ragazzina- proferì a bassa voce e a denti stretti. Era tentato di svegliarla ma, notando che fosse notte fonda, semplicemente finì di mescolare la Pozione Soporifera, dopodichè si avvicinò a lei e la prese in braccio. 

Era totalmente rigido nell'avere quella creatura tra le proprie braccia, specie quando la sentì mugugnare nel sonno e accomodarsi meglio contro il suo petto. Arrivò infine alle proprie stanze personali, adagiandola delicatamente al letto. 

Constatò quanto fosse bella mentre dormiva e rimase ad osservarla per un tempo indefinito. Non si accorse che gli occhi d'ambra della giovane si erano aperti, seppur di poco. 

-Severus- proferì con la voce assonnata, forse nemmeno era sveglia.

-Dormi- le ordinò il Mago.

-Sta con me- e poco dopo la vide richiudere gli occhi. 

Il Professore sospirò vivacemente dal proprio naso e si apprestò ad uscire dalla stanza ma, sul ciglio della porta, si fermò ad osservarla di nuovo.

"Maledetta Granger" pensò tra se e se e si distese a letto, voltandosi verso di lei ed osservandola dormire. Chiuse gli occhi con quell'ultima e segretamente meravigliosa visione. 

Emerge - a snamione story (Severus x Hermione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora