La decisione

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Il giorno seguente il Potion Master si ritrovò nuovamente in Presidenza.
A quanto pareva la notte gli aveva portato consiglio, ponendolo davanti ad una semplice conclusione: provava amore ed odio verso la scuola, per tutti i ricordi impregnati in ogni singolo corridoio, ma il senso del dovere sovrastava su tutto. Inoltre, nei confronti di quel vecchio, si sentiva costantemente debole. Una debolezza che, in tutti quegli anni, gli aveva procurato non poco fastidio e frustrazione. Senza contare che la scelta poi, era stata spinta dalla bontà d'animo dello stesso Professore.
Si perché Piton era un buono di cuore, celato sotto spessi strati di vestiti scuri e dalla maschera di cinismo, sarcasmo e freddezza che indossava tutti i giorni. Una sorta di protezione, costruita negli anni dell'infanzia a causa di un padre violento e, successivamente, con i Malandrini.

Albus lo guardava pacificamente, come se sapesse già la risposta, rimanendo però in silenzio e desideroso di sentir decretare la sentenza dalle labbra del Potion Master.
-Ebbene sia così- la voce vellutata di Severus riecheggiò nell'ufficio circolare -ma ad una condizione: la cattedra di Pozioni dovrà rimanere mia-

-Severus, ragazzo mio, lo sai che una tale scelta è azzardata? Presiedere la scuola ed insegnare potrebbe essere fin troppo oberoso.-

-Non starò qui a giustificare la scelta ad un quadro, le condizioni le ho dettate. Se non ti sta bene, me ne ritorno da dove sono venuto- Nella sua mente riapparve il ricordo della Granger, mentre lo offendeva deliberatamente. Motivo in più per non abbandonare la propria cattedra. Si...il nuovo anno scolastico si prospettava decisamente interessante da quel punto di vista. La Granger sarebbe arrivata a supplicarlo in ginocchio pur di superare i M.A.G.O. Già si pregustava il successo immaginandosi quella scena. 

-In fin dei conti non sono condizioni pretenziose. Perciò ben tornato a casa, Severus- il Preside sorrise, abbandonando poi il quadro e lasciandolo solo.

Alla torre di Astronomia, Harry ed Hermione stavano apportando le ultime riparazioni alle volte dell'elevato soffitto. Harry si avvicinò alla balaustra da cui, l'anno precedente, il vecchio Preside perse la vita per mano di Piton. Quanto era strano ripensare a tutte le volte in cui aveva provato odio profondo nei confronti del Professore, ed invece ora era vivo e per di più innocente? Fino a quel momento non si erano ancora incrociati e, di conseguenza, non aveva potuto porgergli le più sincere e sentite scuse. Ma nel mese appena trascorso, spinto dal dovere di redimere l'animo del Potion Master, era accorso dapprima al Ministero e poi da Rita Skeeter, per condividere le memorie di Piton all'intero mondo magico. Fu, per la Gazzetta del Profeta, la vendita di quotidiani più proficua degli ultimi 17 anni, grazie alla sete di gossip di tantissimi maghi e streghe. Ma ora il nuovo Preside era tornato tra loro, inconsapevole di ciò che il ragazzo aveva compiuto. Si sarebbe a dir poco infuriato, nonostante i nobili intenti del prescelto.
Il ragazzo scrollò le spalle nel momento in cui Hermione comparve al suo fianco. 

- È doloroso, lo so- disse l'amica, cogliendo delicatamente i pensieri poco felici del moro. 

-Più che doloroso, è strano- Hermione stette in silenzio, invitandolo a continuare il discorso. 

-È strano che Piton sia tornato, dopo che lo abbiamo trovato esamine al molo. Se sapesse poi della Skeeter...penso mi crucerebbe all'istante- si fermò a riflettere e poi continuò -tu lo hai visto Herm..come stava?-

-È il solito Piton, non è cambiato di una virgola, presumo quindi stesse bene- rispose lei stizzita cosa che ad Harry non sfuggì.

-Cosa è successo?-

-Nulla di che, ma ti posso assicurare che è il solito scorbutico- Rimasero in silenzio per pochi secondi, finchè una voce profonda non li colse di sorpresa, facendoli sussultare sul posto.

-Quindi sarei uno scorbutico?-

Piton si trovava in prossimità della scaletta, li fissava con quel classico e severo cipiglio. Si ergeva in tutta la sua imponente statura.
Hermione non rispose, guardandolo di sottecchi. Intervenne quindi Harry, tentando di calmare quella situazione altamente esplosiva. 

-Buongiorno Professor Piton- si fece avanti e continuò -stavamo parlando d'altro e..-

-Stia zitto, Potter- lo fulminò con lo sguardo e avanzò verso di loro. Harry non potè fare altro che scostarsi a debita distanza, un po per rispetto e un po per timore. Piton comiciò poi a girare lentamente attorno ad Hermione, scrutandola -mi è stato riferito che concluderà gli studi qui ad Hogwarts- 

Si fermò poi alle sue spalle, sporgendosi verso l'orecchio della ragazza e abbassando la voce -potrò quindi avere il piacere di darti il benvenuto in classe, a settembre- la ragazza poteva percepire l'alito caldo dell'uomo solleticarle il lobo. Non si mosse di un centimetro, guardando dritto di fronte a se e trattenendo il respiro.
Avvertiva il cuore battere all'impazzata. Nonostante la guerra da poco trascorsa, nonostante avesse visto il Professore sotto un'altra luce grazie alle sue memorie, era comunque capace di farle provare del terrore al punto tale da riportarla all'età di 11 anni e al loro primo incontro in classe. Il Potion Master le aveva appena comunicato la propria presenza nel corpo insegnanti, per quell'anno, suonando appositamente come una minaccia velata.

Vide poi l'alta e nera figura abbandonare la torre, scendendo le scale. Solamente dopo aver udito gli ultimi e flebili passi in lontananza, ricominciò ad inspirare non poca aria, mentre l'amico si avvicinava a lei. Imprecò mentalmente per il suo atteggiamento, tenuto il giorno precedente nei suoi confronti, troppo azzardato. 

-Che ti ha detto, Herm?-

-Che tornerà ad insegnare, a settembre-

Emerge - a snamione story (Severus x Hermione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora