Sfida verbale

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Dormitorio Grifondoro - 31 gennaio 1999

-Hermione Jean Granger!!!- tuonò una voce femminile, nel dormitorio Grifondoro. Una Ginny piuttosto furiosa fece capolino tra le tende del letto a baldacchino di Hermione.

Hermione si svegliò di soprassalto, spaesata, guardandosi attorno in cerca della fonte di quel fastidioso risveglio. Se la trovò ad un palmo di mano.

-Hai idea?!- continuò la rossa, ma poi si calmò all'istante -mi hai fatto prendere un grosso spavento ieri sera, non ti ho vista a cena e non ti ho trovata qui-

-Scusami Ginny- disse sorridente l'amica, ricordando la lunga camminata lungo il Lago Nero dopo l'incontro con il Professore.

Ginny, vedendo la reazione dell'amica, la guardò accigliata ma divertita -devi raccontarmi qualcosa?-

-Ci siamo baciati- aveva buttato fuori, di getto. Non si era realmente capacitata di quanto accaduto e l'amica dai capelli rosso fuoco aveva avuto la stessa reazione.

-Tu...- cominciò incredula, tentando di connettere -e lui...proprio lui?!-

-Già..- rispose lei, persa tra mille pensieri.

-Hermione...parliamo veramente di Severus Piton?-

Solo a quel punto la riccia concretizzò le parole dell'amica. Si avventò su di lei, tappandole le bocca -Per Godric, Ginny! Potrebbe sentirci chiunque con te che urli!-

Ginny fece una faccia schifata, abbassando la voce -ma come fai...è unto!-

L'amica roteò gli occhi all'aria -ancora questa storia? non è unto! Se ti riferisci ai capelli sono sono solo i fumi delle pozioni che li appesantiscono e poi...-

-Ok ok- la fermò la rossa, ponendo le mani davanti a lei -non voglio sapere altro-

Hermione mollò una forte cuscinata sulla faccia di Ginny.


Stanza privata di Severus Piton - 31 gennaio 1999

Gli occhi ossidiana del Professore si aprirono a fatica, mentre piccole lame di raggi di sole gli colpivano fastidiosamente la faccia. Le tempie gli pulsavano da morire, mentre si faceva strada un martellante mal di testa.

Si svegliò spaesato, non sapendo che ore fossero. Doveva aver bevuto troppo, valutando il proprio stato fisico.

"Maledetto Whisky"

D'un tratto ricordò i fatti accaduti il giorno prima. La Granger con quel discorso da far venire il diabete, il loro delicato bacio, le labbra carnose e quel profumo di morbida vaniglia che sembrava essersi noiosamente impresso nelle sue narici. Fu a quel punto che notò un impulso primordiale, una volontà di approfondire ed andare oltre quel bacio, sentire sotto le proprie mani quella pelle giovane e morbida, assaggiarla. Immaginò di prendere la Granger contro la porta dell'ufficio, sentendo flebili lamenti e tacite preghiere espresse dal suo sguardo voluttuoso.

-Severus? Tutto bene?- Minerva, inconsciamente, aveva interrotto quel momento di cedimento ai suoi impulsi, mentre bussava alla porta in modo vigoroso.

Il Professore guardò il proprio corpo verso i piedi del letto, appurando l'impossibilità di presentarsi di fronte alla propria collega in quella situazione assai imbarazzante.

-Sono nudo, ci vediamo in Sala Grande- disse infastidito, alzandosi dal letto.

Percepì la vecchia strega sbuffare -è già passata l'ora del pranzo-

-Ci vedremo nelle cucine- concluse secco.

La sentì andarsene e così decise di andare a farsi una doccia.

Una doccia fredda.

Anzi, gelata. Magari sarebbe riuscito a bloccare i bollenti spiriti.


Cucine di Hogwarts - 31 gennaio 1999

-Finalmente!- sbottò la McGranitt, non appena vide entrare il proprio collega dalla porta delle cucine. Lui si bloccò inizialmente sull'uscio della porta, ma poi andò dritto al bancone su cui erano presenti un paio di cesti ricolmi di frutta. Prese una mela dall'aspetto invitante ed un coltellino, cominciando a sbucciarla mentre si appoggiava al ripiano con un fianco.

L'anziana strega continuò -mi chiedo perchè tu non ci abbia degnato della tua presenza, a pranzo-

Piton alzò pericolosamente un sopracciglio, guardando scettico la collega -da quando dovrei dare giustificazioni per un'assenza a pranzo?-

Minerva lo guardò compassionevole -sono solo preoccupata per te, Severus. Mi chiedo cosa ti passi per la testa da quando sei stato salvato dalla Signorina Granger-

-Cose che non ti devono riguardare, Minerva-

La McGranitt voltò lo sguardo verso una delle finestre che dava al paesaggio esterno. Decise di cambiare discorso, capendo la volontà di non parlare del Potion Master.

-Riguardo la Signorina Granger, che pensi di fare?-

Il mago, nel sentire quella domanda, si fermò per un momento dalla propria attività. Il quesito posto era assai ambiguo e la prima cosa che gli passò per la testa fu il bacio del giorno prima con la Granger. Che avesse visto o sentito qualcosa? Non emise alcun suono, non dimostrò alcuna debolezza o indecisione. Semplicemente era fermo, fissando un punto impreciso del bancone.

Minerva, non sentendo risposta dal collega, si voltò verso di lui, guardandolo carica d'aspettativa. Non ottenendo reazione dal Preside, continuò -sappiamo che la Signorina Granger ha propensione e passione verso Pozioni, ma non ha portato a termine il corso presso Ilvermorny. Credo potrebbe approfondire la materia con te, no?-

Il Potion Master emise un segreto sospiro di sollievo e riprese impassibile a sbucciare la mela -la Signorina Granger ha molte possibilità di emergere in altri campi. Non credo Pozioni sia la strada corretta, ha una discreta capacità ma di certo non eccelle-

-Perché sei tu che non le dai possibilità di farlo. Quella ragazza ha ottime doti nella tua materia-

-Osi contestare il mio metodo di valutazione, Minerva?-

Quella discussione stava prendendo una pericolosa deriva.

-Certo che no, Severus- rispose a tono lei -ma convengo sul fatto che da sempre cerchi di dare vantaggio alla tua casa-

-Touché- vi fu qualche attimo di silenzio, nel frattempo il Mago aveva finito di mangiare il proprio frugale pasto e poi parlò nuovamente -ebbene sia così, comunica alla Granger che da domani sera inizierà il suo percorso di approfondimento in Pozioni, ma ad una condizione- fece una pausa e riprese -un solo ritardo, una sola dimenticanza e può scordarsi di ritornare in laboratorio al di fuori delle ordinarie lezioni-

Si girò verso un secondo tavolo, gettando in malomodo il coltellino e disse -ed ora vedi di andare a miagolare le tue lamentele da qualcun altro-

Non si era voltato verso la collega, ma immaginava la sua faccia soddisfatta mentre un sorriso trionfante si palesava in modo beffardo. La sentì uscire dalle cucine.

Si stava ramollendo? Aveva gettato la spugna dichiarando bandiera bianca dopo pochi secondi di quel battibecco psicologico. O forse la Granger era diventata il suo punto debole. Il ricordo di quelle labbra sbucò nella sua mente come un lampo e ciò lo destabilizzò ulteriormente, portandolo ad andarsene da quel posto a passo di marcia, sperando di riuscire ad allontanare quel prnsiero inopportuno.

Emerge - a snamione story (Severus x Hermione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora