Il vuoto dell'assenza

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Aula di pozioni - 25 marzo 1999

-Esigo delle spiegazioni- aveva iniziato, guardandola negli occhi -e voglio che mi guardi quando ti parlo!- aveva esclamato nervoso.

Gli occhi color ambra si spostarono a fatica su quelli color ebano del Professore. Rimase zitta e composta, come un soldatino, attendendo che l'uomo parlasse di nuovo.

-La tua Capocasa mi ha accusato di averti incitato a mollare il corso-

-Parlerò io con la Professoressa McGranitt- rispose lei monotono, provocando volutamente il Professore.

-No, tu ora mi dirai che diavolo succede-

-Perchè ti interessa così tanto?-

Piton si alzò dalla sedia -Salazard quanto sei fastidiosa con questa tua arroganza!- prese la radice del naso tra indice e pollice, tentando di calmarsi -Le tue azioni hanno portato delle ritorsioni sul sottoscritto, mettendomi in difficoltà. Ora quella vecchia bisbetica mi starà con il fiato sul collo presumendo chissà quale teoria stramba!-

-Quindi ti interessa sapere la mia motivazione solo per mantenere immacolata la tua fama?-

-Si può sapere cosa è successo in quella folle testa che ti ritrovi?!-

-Come presumevo- constatò lei amaramente, voltandosi verso la porta e cercando di uscire dall'aula. A quanto pareva il Professore l'aveva vista solo come un piacevole passatempo. Non riuscì ad arrivare alla maniglia della porta che il Potion Master la prese per la manica della divisa, la fece voltare in uno scatto e la bloccò tra il proprio corpo e la porta.

-Guardami- le disse con occhi furenti.

Hermione non riusciva ad essere impassibile, non di nuovo. Era troppo vicino, quel prepotente profumo che le arrivava alle narici e quell'uomo, per cui aveva scoperto nutrire una qualche forma di sentimento profondo che andava al di là di una semplice conoscenza. Cominciò a piangere, lasciando interdetto il Mago.

-Io per te sono solo uno stupido passatempo!- aveva proferito in preda alle lacrime.

Successe una cosa, per Hermione, imprevedibile: percepì le dita del Professore accarezzarle la guancia.

-È la cosa più demente e idiota che tu abbia mai detto, Granger- le dita scivolarono dalla guancia al mento della ragazza, sollevandoglielo -Guardami-

Il campo visivo della ragazza aveva accolto gli occhi scuri del Professore, dapprima impassibili, ma poi li vide ammorbidirsi in modo lieve, procurando al suo cuore una gran capriola. Non lo aveva mai visto sotto quella luce.

-Perché te ne sei andata?- la voce dell'uomo non era più carica d'astio. Addirittura suonava quasi dolce, alle orecchie di Hermione.

-Perchè parlando con Ginny e Harry di noi e riflettendo poi da sola su quello che abbiamo vissuto, credevo di non essere importante per te-

-Potter e Weasley sanno di noi?!- aveva esclamato in preda al panico.

-Si ma sono i miei migliori amici, sanno mantenere la riservatezza laddove viene richiesta-

-Granger...non mi piace per nulla questa storia, troppe persone coinvolte- si era staccato dalla ragazza e le aveva rivolto le spalle -che diavolo ti ha detto Potter?- chiese con i pugni ben stretti, le nocche erano pericolosamente sbiancate.

-Mi ha parlato della tua infanzia e di sua madre..- temeva l'argomento, specie l'appello di quel nome così tormentoso e quasi impronunciabile, ma poi prese una grossa boccata d'aria e sputò fuori tutto -ed ho capito che non avrei mai potuto competere con il fantasma di Lily Evans-

Vide le spalle dell'uomo reagire impercettibilmente al nome della donna deceduta.

-Non hai capito nulla- disse egli a denti stretti -sono un bastardo, un cinico, ma tu sei arrogante e stolta- si voltò verso di lei, gli occhi furiosi. Si avvicinò a lei con lentezza. Il Professore provava contemporaneamente due sensazioni: la rabbia impulsiva nel sentir nominare nuovamente Lily, ma anche il dispiacere nel sentire la ragazza pronunciare quei discorsi. Hermione era diventata per lui, con lo scorrere delle settimane, importante. Ma il problema di Severus Piton era il suo essere decisamente non affabile.

-Severus...- proferì Hermione, spaventata dalla reazione così pacatamente iraconda. Fece un paio di passi all'indietro verso la porta, ma accidentalmente inciampò sui gradini dell'entrata.

Lui sembrò ignorare ciò che era appena successo, piegandosi sulle ginocchia ed avvicinandosi alle labbra della ragazza, che aveva gli occhi sbarrati dal terrore.

-Sei dannatamente superba, petulante, saccente e testarda. I tuoi atteggiamenti mi mandano fuori di testa. Il tuo tono da saputella mi dà sui nervi. Tuttavia...- fece una breve pausa -non posso sopportarne il vuoto dato dall'assenza- e la baciò appassionatamente, togliendole completamente il fiato. La ragazza si inebriò dell'intenso profumo del Professore, misto ad un sentore di sandalo ed incenso, probabilmente dato dagli intrugli creati nei giorni precedenti.

Tra un bacio e l'altro la ragazza tentò di parlare -quindi mi stai dicendo che le mie teorie sono fuori strada?-

-Si- tagliò corto lui, tornando a baciarla, per poi portare le proprie attenzioni sul collo aggraziato di Hermione. Lei sospirò di piacere, riaprendo di scatto gli occhi.

-Quindi per te conto qualcosa?- temeva di non aver intuito bene i discorsi dell'uomo, di essere caduta nuovamente in quella piacevole e contemporaneamente triste trappola.

Severus sospirò spazientito -Ti credevo sopra la media del quoziente intellettivo di questa scuola, ma mi sbagliavo-

La ragazza rimase a fissarlo, cercando di non dar peso alle affermazioni taglienti dell'uomo. Aveva capito che le usava per sviare argomenti per lui invalicabili. Il Potion Master quindi sospirò di nuovo e disse solo -Si-

La ragazza sorrise in modo furbo -Si cosa?- a quel punto lo stava volutamente provocando.

-Se non la smetti ti schianto, Granger!-

-Ok ok- alzò le mani in segno di resa e subito venne travolta di nuovo dalle labbra dell'uomo, che poco dopo la prese in braccio e, provocandole un gridolino stupito, la portò nei propri alloggi privati.

Emerge - a snamione story (Severus x Hermione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora