Competere con un fantasma

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Tre Manici di Scopa - 20 febbraio 1999

Il trio si era riunito ai Tre Manici di Scopa, assieme a Ginny e Lynda, quel sabato pomeriggio. L'avversione di Ginny verso la compagna di Ron era piuttosto palese: si era seduta tra Hermione ed Harry e, con occhi socchiusi e sguardo crudele, aveva incrociato le braccia senza mai smettere di osservarla. Hermione provò in tutti i modi a farla desistere da quell'atteggiamento a dir poco fuori luogo, provò persino a darle una gomitata sul costato, ma ogni tentativo risultò vano. 

Harry quindi tentò di parlare -Finalmente di nuovo tutti qui, mi sembra di ritornare ai tempi della scuola-

Fortunatamente quella situazione imbarazzante venne smorzata dall'arrivo delle schiumose Burrobirre in boccali. 

-Oh Godric! Ti ringrazio! Finalmente una buona e calda Burrobirra- esclamò Hermione.

Brindarono velocemente e trangugiarono la bevanda calda, forse per avida golosità o forse per evitare altre battute seguite da silenzi imbarazzanti. L'unica che cercò di parlare e di mantenere unito il gruppetto fu Hermione. 

-Come ti sembra Hogsmeade, Lynda?- non sapendo da dove partire, scelse un argomento vago.

-Direi...piuttosto tranquilla, rispetto all'atmosfera caotica di Londra- 

-Oh..quindi vivi a Londra?-

-Si, lavoro al Ministero, all'ufficio di Controllo delle Creature Magiche. Ma ho studiato in Francia alla scuola di Beauxbatons-

Hermione non potè non sorridere, ricordando il Ballo del Ceppo e di un Ron infatuato di quelle ragazze. 

Harry si intromise in quel dialogo, cambiando argomento -Come va ad Hogwarts? Ginny mi ha scritto che avevi iniziato un corso di approfondimento con Piton-

Ron strabuzzò gli occhi, rischiando di soffocarsi con la Burrobirra, mentre Lynda tentava di placargli la tosse battendo dolci colpi sulla schiena. 

-Sei seria, Hermione?- disse il rosso -come fai a passare altre ore con quel Pipistrello?-

Ginny intervenne secca -potrei chiederti la stessa cosa- e guardò la bionda.

-Ginny!!!- la richiamò Hermione

-È la verità- rispose secca l'amica.

-Vieni Lynda, andiamocene da qui- disse Ron, palesemente infastidito dalle affermazioni della sorella. 

Rimasero quindi solo loro tre e, dopo la ramanzina di Hermione fatta all'amica, Harry disse -Ginny mi ha scritto che avevi bisogno di parlarmi-

Harry aveva fin da sempre quella sensibilità e delicatezza tali da capire quando era il momento di parlare o di intervenire. Aveva letto tra le righe che Hermione aveva bisogno di confidarsi. 

-Non è facile, Harry- Hermione non sapeva da dove partire, l'amico quindi la incoraggiò 

-Lo sai che puoi parlare liberamente con me e con Ginny- guardò la propria compagna e percepì che, a quanto sembrava, sapesse già tutto. 

-Ho bisogno di chiederti alcuni dettagli sulla storia tra Lily e Severus-

L'aveva detto e lo aveva chiamato per nome. 

-Beh, in realtà è vero che non ho mostrato tutte le memorie alla Skeeter ma...aspetta un attimo- si gelò sul posto, realizzando cosa avesse appena detto l'amica -Severus?-

Era rimasto allibito, guardando confuso Hermione che non gli disse nulla e solo allora intuì.

-Hermione...perchè lo chiami per nome?- non voleva arrivare ad una prima e alquanto maliziosa conclusione.

E fu allora che Hermione esplose, come un fiume in piena, raccontando ciò che era successo tra lei ed il temibile Professore di Pozioni ad Hogwarts. 

Harry era notevolmente sbiancato nel sentire il racconto di Hermione, ma l'animo gentile del ragazzo e l'amicizia prevalsero su sconvenienti ed inutili consigli in merito a quella storia apparentemente sbagliata. Levò ogni dubbio all'amica, raccontandole dell'infanzia infelice del Potion Master, dell'amore verso Lily Evans, del pesante insulto che le aveva riservato e di tutti gli abusi che egli aveva subìto da parte dei Malandrini. 

Solo allora capì, oltre alle informazioni che aveva già in possesso, quanto dolore vi risiedeva dietro quella maschera di apparente apatia. Capì anche tutti gli atteggiamenti scostanti che fino ad allora, ad un primo sguardo, risultavano senza un senso logico. 

Ma capì soprattutto una cosa: non avrebbe mai potuto vincere contro il fantasma di Lily Evans. Probabilmente la scelta di staccarsi dal Potion Master non era poi così sbagliata, seppur a dir poco dolorosa. 


Aula di pozioni - 25 marzo 1999

Passò un mese da quando la ragazza aveva compiuto la propria drastica scelta. 

Un mese di silenzi, di sguardi evitati, di fredde presenze. 

L'aveva intravista tra i corridoi della scuola, mentre ripeteva come un fastidioso pappagallo le lezioni della giornata. 

L'aveva intravista in Sala Grande, mentre rideva con i propri compagni o mentre consumava in modo composto il proprio pasto. 

Non era mai riuscito a fermarla, dopo le lezioni, vedendola letteralmente fuggire dall'aula. Nemmeno nel tempo libero era riuscito ad incrociarla. I sensi di quella giovane Grifondoro erano in costante allerta e, non appena percepiva con l'olfatto il suo profumo o appena incrociava a debita distanza gli occhi color ebano, cambiava diametralmente la direzione del proprio cammino. Hermione Jean Granger, la brillante e coraggiosa ragazza che assieme ad Harry e Ron aveva salvato le sorti del mondo magico, ora risultava sfuggente di fronte al suo Professore.

Neppure in quel momento lo stava guardando, mentre spiegava la Pozione Rituale della Vita Eterna. Appariva piuttosto concentrata sugli appunti che stava trascrivendo. 

-Signorina Granger- l'aveva richiamata, con la scusa di porle una domanda -qual è la colorazione finale di questa pozione?-

Lei aveva alzato lo sguardo verso di lui, ma non lo aveva puntato sugli occhi del Professore, bensì su un punto impreciso sopra alla sua spalla destra.

-Un colore rosato dopo la preparazione, che diventerà rosso quando la fiala si appoggerà al petto-

Il Mago annuì silenziosamente e disse -Si fermi in aula, dopo la lezione-

Lo aveva appositamente detto di fronte alla classe affinchè lei non fuggisse di soppiatto, come era solita fare. 

"Scaltro" aveva amaramente pensato la ragazza, tornando poi alla stesura degli appunti di quella lezione. 


Finita la lezione Hermione sistemò nella borsa, con innaturale calma, i propri effetti. Ginny le fece cenno di salutarla e se ne andò via subito. Pochi minuti dopo l'aula appariva deserta e priva di rumori, se non per il graffiare della piuma d'oca di Piton contro una pergamena. 

Senza mai alzare il capo, sollevò la bacchetta, chiuse con un gesto secco la porta e lanciò un Muffliato sull'aula. Solo a quel punto alzò la testa, guardando la ragazza che però non sembrava essere dello stesso avviso: guardava un punto impreciso oltre il Professore. 

Congiunse le mani e si decise a parlarle. 

Emerge - a snamione story (Severus x Hermione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora