𝐜𝐡. 𝐝𝐮𝐞 | 𝐠𝐢𝐨𝐜𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐜𝐨𝐧 𝐢𝐥 𝐟𝐮𝐨𝐜𝐨.

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Dopo che Isabelle ebbe completato il suo tour Kyle comprese perché l'istituto avesse tutta quella reputazione.

In quel momento si trovavano nella sala addestramento perché Jace aveva deciso che il suo scontro con Kyle si sarebbe fatto letteralmente all'istante.

Il biondo lanciò alla ragazza un lungo bastone di legno accompagnando il gesto con il suo tipico sguardo da sfida.
Kyle lo prese al volo e Jace attaccò subito dopo.
La ragazza riusciva a tener testa Jace perfettamente: prevedeva e parava i suoi attacchi, riusciva a colpirlo di sorpresa e sosteneva la sua forza e la sua velocità.
Poche erano le volte in cui Kyle si ritrovò a perdere l'equilibrio e dunque era ancora in piedi.

Da quel poco accennatole da Isabelle, Kyle aveva capito che nessuno era riuscito a vincere uno scontro con Jace, ad eccezione di Alec Lightwood ma solo per tre volte.
Questo particolare la spingeva ancor di più a volere sconfiggere Jace e avere la sua vittoria.

Nel frattempo Isabelle era stata raggiunta da Clary, Alec e un uomo che era con lui.
Alec chiese subito alla sorella cosa stesse succedendo, mentre Clary e l'uomo sconosciuto osservavano attentamente i movimenti dei due biondi.

Lo scontro si concluse con la vittoria di Kyle, la quale aveva approfittato di un secondo di distrazione e aveva messo al tappeto Jace.

Puntò il bastone verso la sua faccia e con un ghigno sul volto disse fieramente «Ho vinto».

Ci volle più di un attimo per Jace capire di essere stato sconfitto e che ora si ritrovava steso sul pavimento della sala con Kyle sopra di lui all'allerta e un'arma puntata contro il viso.

«Mi ero distratto. Non vale.»

«Non è un mio problema. Se fossi stato in battaglia saresti morto.»

La sfida verbale dei due fu interrotta dalla voce di Clary che richiamò l'attenzione di entrambi.

«Chi l'avrebbe detto che Kyle sarebbe riuscita a metterti k.o. già dal primo giorno.»

Kyle lasciò la presa sul ragazzo e si voltò verso la rossa. Era certa che Simon le avesse parlato di lei e che Clary era quella che aveva un'idea migliore della bionda proprio perché Simon aveva avuto l'opportunità di vederla nelle sue giornate più tipiche.

«È così siamo a tre su quattro» affermò Izzy quasi esultando «Kyle sei dentro.»

«Dentro a che cosa?» domandò Alec, squadrando la nuova arrivata.

«Kyle ci aiuterà a trovare la Coppa Mortale e la madre di Clary» annunciò la Lightwood.

«COSA!»
«Cosa?!»

«Non se ne parla neanche.»

Tutta la gioia di Clary morì dal pessimismo di Alec Lightwood.
Kyle avrebbe voluto immaginare che lui sarebbe stato contrario. Lui era il più grande tra i ragazzi e per quella ragione lui era quello che comandava.
Ciò che Alec scordava era che la sua autorità non aveva alcun tipo di potere sulla ragazza.

«Perché no? Devo affrontare anche te per farti cambiare idea oppure devo utilizzare i metodi vecchia scuola?»

Finalmente Alec si degnò a guardare la ragazza e senza aprire bocca le si avvicinò.
Isabelle, Jace e Clary si mutarono come gran parte dell'istituto.
Vedere una shadowhunter, per di più forestiera, affrontare Jace aveva già attirato l'attenzione di molti nephilim. Guardare il maggiore dei Lightwood avvicinarsi a lei in quel modo aveva attirato l'attenzione di tutti gli shadowhunters presenti nella sala grande, situata di fronte alla sala addestramento.

LITTLE ANGEL , a. lightwood¹ | it. version Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora