𝐜𝐡. 𝐪𝐮𝐚𝐭𝐭𝐨𝐫𝐝𝐢𝐜𝐢 | 𝐬𝐚𝐥𝐯𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐦𝐞𝐥𝐢𝐨𝐫𝐧.

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Lydia ordinò alle sue guardie di controllare la camera da letto di Clary.
Quando Jace, seguito da Kyle, arrivò davanti alla porta trovò la stanza quasi totalmente sottosopra.
Il letto era disfatto e gli Shadowhunters stavano controllando ogni cassetto.

«Non credo che questa sia la coppa che cerchiate» sbottò Jace prendendo dalle mani di un Nephilim uno dei reggiseni di Clary.

«Dammi tregua Wayland, sto cercando di fare il mio lavoro.»

«Prova con un cassetto dove non ci sia dell'intimo femminile» disse Kyle velenosa come un serpente.

Quello Shadowhunter non le era mai stato simpatico.

«Alec annulla tutto, subito» intimò Jace.

«La stanza da letto di Clary fa parte della Svizzera?»

«Non possiamo farlo. Dobbiamo trovare la Coppa Mortale» Lydia li interruppe.

«Credi che Clary sia così stupida da nasconderla nel luogo più ovvio?» le chiese Kyle.

Aveva dipinto sul volto uno sguardo di sfida.
Tollerava quella donna perché Alexander gliel'aveva chiesto, ma ora non aveva alcuna motivazione per obbedirle.

Non era una Shadowhunter, era cresciuta con i Nascosti.

E poi Lydia rappresentava l'autorità e Kyle era sempre stata attratta dallo sfidare chi riteneva di avere il potere.
Era la nipote di Kol Mikaelson dopo tutto.
E sapeva che Lydia non aveva il controllo totale dell'istituto fin quando Maryse e Robert Lightwood sarebbero rimasti a New York.

«Qui non c'è niente.»

«Certo che no» rispose Kyle.

«Ho la sensazione che tu sappia dove sia la Coppa» affermò Lydia guardando Kyle negli occhi.

Le rivolse un sorriso felino «Andiamo Lydia, se sapessi dov'è la Coppa Mortale non mi farei beccare in questo modo. Non mi farei beccare affatto e soprattutto non da te»

Lydia rimase in silenzio per pochi secondi, poi diede l'ordine di cercare ancora e lasciò la stanza insieme ai due Shadowhunters.

Adesso erano soli: Kyle e Jace un affianco all'altra e Alec davanti a loro con le braccia dietro alla schiena.

«Si può sapere che ti prende?»

«Ascoltami Jace, dobbiamo consegnare la Coppa.»

«Alec, Clary ha rischiato tutto per trovarla» disse Jace

«E noi abbiamo rischiato tutto per lei» controbatté Alec «O la consegna lei a Lydia o lo farò io.»

Jace sospirò «Riporterò qui Clary, ma lascia che sia lei a dare la Coppa al Clave. Questo glielo dobbiamo.»

Mentre Kyle fu sconvolta dalla facilità con cui Jace aveva obbedito, Alec gli sorrise soddisfatto.

"Ora gli tiro un pugno e gli rovino quel bel faccino che si ritrova" pensò Kyle, anche se sarebbe stato un peccato.

Poi ci arrivò.

«Vedrai che è la scelta giusta» lo rassicurò Alec lasciando la stanza.

Appena uscì Kyle aprì la bocca per parlare.
Un sorriso furbo le apparve in volto.

«Qual è il piano?»

Jace la guardò e sorrise a sua volta «Adoro quando le persone mi capiscono senza che debba parlare.»

Il biondo prese il telefono e fotografò la Runa di blocco disegnata sul braccio destro.
Successivamente la inviò a Clary e in chiamata le ordinò di disegnare la runa e la informò che il Clave sapeva che aveva la Coppa.

LITTLE ANGEL , a. lightwood¹ | it. version Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora