𝙏𝙝𝙚 𝙗𝙡𝙪𝙚 𝙩𝙝𝙧𝙚𝙖𝙙 𝙤𝙛 𝙁𝙖𝙩𝙚 || 𝙓𝙖𝙫𝙞𝙚𝙧 𝙏𝙝𝙤𝙧𝙥𝙚

capitolo 7

*plan*

Flashback
13 agosto 2022 - 9:30 p.m.

Sentivo il cuore in gola mentre correvo nel bosco più velocemente possibile, dopo aver letto il biglietto lasciatomi sul letto.
Provavo un misto di emozioni mescolarsi tra loro: gioia, dolore, rimpianto, euforia...Non capivo come sentirmi, non sapevo cosa aspettarmi una volta lì.
Il caldo e il sole appena tramontato certo non aiutavano a farmi stare meglio: lì era pieno di zanzare a quell'ora e stare con un pantaloncino di jeans e un top a maniche corte non era certo il massimo.

Ma quella lettera...
Era impossibile, pensai.
Lei era fuggita troppo tempo prima. Non poteva averlo scritto lei:
"corri e segui il Bianconiglio, ci incontreremo alla sua tana„
Avevamo chiamato così il nostro posto. Era dove stavamo insieme per sfuggire ai problemi. Solo lei lo sapeva.
Questo voleva dire che Morgana era tornata dopo tre anni di puro inferno?

Mentre continuavo a correre soprappensiero, inciampai su un masso che non avevo visto, maldestra come al solito.
Caddi a terra ma non mi lamentai: ero abituata alle cadute e alle ferite, non era nulla di nuovo. Solo che quella volta mi procurai una bella sbucciatura su entrambe le ginocchia. Provai a fermare il sangue che continuava a sgorgare, ma l'unica cosa che ottenni furono le mie mani tinte di quel liquido rosso.
Al diavolo, ci avrei pensato dopo. La mia priorità era andare da mia sorella. Dovevo scoprire cosa l'aveva spinta ad andarsene.
Solo che in quel momento non sapevo che ciò che avrei trovato una volta lì, mi avrebbe cambiato la vita in tutti i sensi.

☾☾☾

«Hela, mi stai ascoltando?» domanda Ajax.
Al momento siamo nel Quadrato a fare merenda, la preside ci ha lasciato i pomeriggi di questa settimana liberi così da prepararci al meglio per la Poe Cup.
Mi ha chiesto aiuto con Daphne, di nuovo. Questa volta vuole portarla a vedere la luna blu la prossima settimana.
«sì, Ajax, tranquillo: a Daphne piacerà la luna» ribatto tornando a guardarlo negli occhi, prima mi ero incantata ad osservare il terreno dietro di lui.
«no, ho cambiato argomento, vedi che non mi ascolti? Ti stavo chiedendo delle cicatrici. Ti sei sbucciata di recente? Sembrano fresche» chiede a raffica sfiorando le mie ginocchia. Con questo ho capito perché lui e Daphne stanno proprio bene insieme. Ha occhio per i dettagli anche lui.
Ora ho le gambe rannicchiate al petto, quindi la divisa lascia intravedere la parte interessata. Devo stare un po' più attenta, mi sa.

«oh, sì, scusa. Niente di ché, comunque: quest'estate sono caduta mentre correvo nel bosco accanto a casa mia. Sono molto maldestra» sorrido, anche se non dovrei. Ricordo perfettamente la notte in cui me le sono procurata, purtroppo.
«non ti facevo una tipa del genere sai? E comunque ti fanno una tipa cazzuta» aggrotta le sopracciglia sorridendo mentre noto che per un secondo uno dei suoi serpenti striscia fuori dal cappello.
Questo mi lascia di stucco: non ho mai incontrato un Gorgone e i libri che ho letto parlavano solo della leggenda di Medusa.
«Ajax, posso farti una domanda un po' scomoda?» domando prendendo un sorso dal brik di succo alla pesca.
«dipende da quanto è scomoda» fa spallucce mentre ricopia la mia stessa azione.

«Warren» sento la voce apatica di Mercoledì alle mie spalle. Il ché mi porta a sedermi composta e alzare gli occhi al cielo.
Questa ragazza è come un uccello del malaugurio: quando ti si avvicina, devi stare certo che non accadrà nulla di buono.
«Addams» rispondo, senza neanche girarmi.
Volgo uno sguardo ad Ajax, che mi sta già guardando impaurito.
La ragazza sta per sedersi accanto a me, ma con la telecinesi sposto lo zaino da terra alla panca, facendo intendere che non voglio che si sieda.
«sto parlando con Ajax» dico, guardando dietro di me solo con gli occhi, senza muovere il corpo.
«si da il caso che io abbia bisogno del tuo aiuto»
Mercoledì Addams che vuole aiuto? Questa non mi è assolutamente nuova.
«oh, Hela, io-io vado, ho da fare: Xavier mi ha chiesto di aiutarlo per la canoa e poi- ho i compiti. Ciao!» in poco tempo il gorgone raccoglie tutte le sue cose e se ne va, senza guardare in faccia nessuna delle due.
«ci vediamo stasera!» dico accennando un saluto con la mano, anche se lui è già lontano.
Questo povero ragazzo è terrorizzato da Mercoledì...