if you dance...
Il mio Kit...non lo vedevo da più di un anno ed ora è qui tra le mie braccia.
Non ci sono parole, ho così tante cose da dirgli che non so da dove cominciare.Per un minuto dimentico perfino dove sono...ma poi sento qualcuno tossire per richiamare l'attenzione e torno con i piedi per terra.
«scusate...ragazzi lui è Kit, il mio migliore amico, anche lui del New Jersey» spiego.
Non ha potenzialità speciale, è un Normale. Ci conosciamo da una vita, anche se ha due anni in più di me, le nostre mamme sono andate al college insieme.«Kit, loro sono i miei amici: Daphne la mia compagna di stanza, Ajax, Enid, Rowan e Xavier»
Solo ora, facendo le presentazioni, mi accorgo che quest'ultimo è in disparte rispetto agli altri.«e Mercoledì?» sussurra il biondo al mio orecchio senza volersi fare sentire dagli altri.
In effetti lei non è mai stata con noi, ma conoscendola è più un lupo solitario, non vorrebbe mai condividere il suo tempo con più di due persone di cui lei si fida.
«torniamo a scuola?» dico a tutti, ignorandolo.A meno che non gliel'abbia detto lei, Kit non sa che abbiamo litigato a fine estate e non siamo più inseparabili come prima.
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Una volta tornati al Quadrato i ragazzi mi lasciano parlare con il mio migliore amico in privato, ma ad un altro tavolo.
Non appena siamo faccia a faccia, mi rendo conto di quanto mi sembri diverso, è più spento, ha perso quel bagliore nei suoi occhi.«allora Biondo, che ci fai qui?» domando col sorriso. Non ci sono abituata, però spero di riuscire a contagiarlo, per ricambiargli il favore: per tutta la vita è stato grazie a lui se sapevo cosa fosse la felicità.
«beh...tra tre giorni--»
«non dirlo» lo interrompo con un gesto della mano «non ricordarmelo ti prego»
«lo so...ma l'anno scorso non c'ero» di nuovo sorride, ma è forzato, non è in lui.
«Kit...» comincio, sconsolata accarezzandogli il viso «dove sei stato? Non mi hai mai risposto alle mie chiamate, sono anche andata a casa tua, ma la tua mamma mi ha detto che ti eri trasferito e non voleva neanche dirmi dove...mi sei mancato così tanto» sono demoralizzata, tutta la felicità che avevo prima, ora è svanita come se fosse fumo.Anche il ragazzo cambia radicalmente espressione da un momento all'altro.
«Hellie...dopo Enfield, io non-- Non...è stato un bel periodo, volevo solo dimenticarmi di ciò che era successo o fatto o anche visto» confessa con voce rotta.
Passo velocemente dalla sua parte del tavolo in legno per stare più vicina a lui, per tenergli le mani. Non l'ho mai visto così, di solito ero io quella ad essere consolata, ma credo che i ruoli si siano appena invertiti.«Faticavo anche ad andare a scuola, passavo giornate intere chiuso in camera, ogni giorno speravo fosse l'ultimo. Poi la storia di Morgana ha dato il colpo di grazia...stavo per farlo Hela, stavo per togliermi la vita. Se non fosse stato per Mercoledì forse ora non sarei più qui» Si fionda tra le mie braccia, ma comunque non accenna a piangere, è la mia roccia questo ragazzo, e sempre lo sarà.
Lo stringo più forte che posso solo al pensiero che a quest'ora potrebbe essere morto.
Sono sicura che Mercoledì avesse avuto una visione prima di andare a casa sua, lei non è una persona da primo passo, anzi, è orgogliosa fino al midollo...se non per questioni lavorative.«potevi chiamarmi» sussurro nell'incavo del suo collo, ho il magone ma non piango. Non lo faccio da troppo tempo.
«stavi meglio senza di me»Io, presa alla sprovvista da quelle parole, mi stacco dall'abbraccio e gli prendo ancora una volta il viso tra le mani.
«ehi, guardami: non dirlo neanche per scherzo. Io starò sempre bene fin quando ci sarai tu nei paraggi, sono stati mesi di merda quelli senza di te. Hai capito Kit?»
Lui non risponde, torna ad abbracciarmi e basta, non dice niente.
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𝙏𝙝𝙚 𝙗𝙡𝙪𝙚 𝙩𝙝𝙧𝙚𝙖𝙙 𝙤𝙛 𝙁𝙖𝙩𝙚 || 𝙓𝙖𝙫𝙞𝙚𝙧 𝙏𝙝𝙤𝙧𝙥𝙚
Fanfiction«non riuscivo a smettere di pensarti...quindi ti ho disegnata» Hela Warren si trasferisce alla Nevermore a metà Ottobre dopo essere stata accusata di un omicidio particolare. La sua vita cambia quando è all'accademia, ma lei continua a ricordarsi d...