× Sono passati alcuni giorni da quando lei e Paulo hanno iniziato quella specie di convivenza insieme. La mattina si svegliano insieme, pranzano insieme fatta eccezione per quelle volte in cui Paulo non è a casa per gli allenamenti, passano il pomeriggio insieme, cenano insieme e vanno a dormire insieme. Averlo sempre così vicino la fa sentire protetta e sorprendentemente a casa. Adesso sono sdraiati sul letto, stretti l'uno all'altro mentre in televisione passa un film che stanno guardando.
"È ora di cena." mormora lei, ma quando si volta nota che Paulo è bello che addormentato.
Si stacca, senza svegliarlo e senza fare troppo rumore, dalla sua presa, chiude la porta della camera da letto e va a in cucina per preparare qualcosa per la cena. Prepara quello che può dato che non è proprio afferrata in ambito culinario e anche perché Paulo ha una dieta da rispettare. Cuoce della carne e prepara un'insalata, sbizzarrendosi poi con delle bruschette. Apparecchia e va poi a svegliare Paulo che si è rigirato sotto le coperte.
"Amore." lo scuote leggermente e lui apre gli occhi. "Vieni a tavola?"
"Che ore sono?" domanda mentre si stiracchia.
"Le 20:35." risponde, sorridendo quando si mette in piedi e passa una mano sul viso stanco.
Paulo la osserva e si rasserena immediatamente, poi si alza e la segue in cucina. Si siede al suo posto ed inizia a mangiare nel più totale del silenzio e anche molto lentamente dato che non fa altro che sbadigliare. Non ha chiuso occhio tutta la notte per colpa dell'ansia per una partita, gli allenamenti e la gara poi l'hanno distrutto e adesso non vede l'ora di tornarsene a letto. Esa finisce di mangiare prima di lui, così si alza ed inizia a lavare il suo piatto e le sue posate. Ne approfitta per guardarla meglio, sorridendo sornione quando la vede piegarsi in avanti per prendere il detersivo per i piatti nel mobile in basso. Ha indosso un leggings grigio e una canottiera nera che è un po' sollevata, lasciando scoperta un po' della pancia. I capelli, come al solito, sono legati in due trecce francesi ed è a piedi scalzi. Non ha idea di come faccia a camminare così tranquillamente sul pavimento di casa senza avere né calze né ciabatte. Quando anche lui termina di mangiare, lei prende anche le sue di cose e dopo averle finite di lavare, le asciuga e le sistema nel mobile.
"Amore." sussurra lui al suo orecchio, abbracciandola da dietro. "Come mai sei in canottiera?"
"Perché ci sono i riscaldamenti al massimo." risponde mentre si rigira tra le sue braccia.
"C'è una prospettiva bellissima sulle tue tette da qui." si abbassa e le bacia il petto, facendola sospirare. "Per non parlare della bella vista che mi hanno dato i leggings quando ti sei piegata." accarezza le sue natiche.
"Non dormivi in piedi poco fa?" chiede vicino al suo orecchio.
"Mi sono svegliato per bene." la afferra dalle cosce e la fa sedere sul mobile. "E si è svegliata anche una certa voglia."
Le stringe i fianchi mentre le sue labbra lasciano piccoli baci sul collo e sulle spalle. Lei decide di prendere il controllo ma sa che, se rimarranno lì, non potrà fare molto. Scende e gli prende la mano, camminando verso la camera da letto. Sorride furbo quando lo fa sedere e lei si sistema in piedi fra le sue gambe, togliendogli come prima cosa la felpa bianca. Passa le mani sul suo petto e accarezza i contorni del tatuaggio che ha sul costato, iniziando a mordergli il collo per lasciarci su qualche segno audace.
Scende man mano, arrivando con le ginocchia a terra. Tira giù i pantaloni della tuta e i boxer, prendendo subito in bocca la sua erezione. Muove la testa al ritmo che più gli piace e che suggerisce con la mano, sentendolo gemere con forza e sentendosi ancora più audace. Quando sente che sta per venire, si stacca da lui e si sistema a cavalcioni sulle sue gambe. Si toglie la canottiera, sentendo quelle labbra sottili sui suoi capezzoli dato che non indossa il reggiseno. Toglie velocemente anche i leggings e le mutandine, sistemandosi meglio dopo aver afferrato un preservativo dal comodino, mettendoglielo."Guardami." sussurra lei e lui solleva lo sguardo in sua direzione.
Quegli occhi azzurri gli mettono i brividi e li vede chiudersi un attimo quando si abbassa sul suo membro, lasciandosi penetrare. Geme e poi inizia a muoversi, aggrappandosi alle sue spalle e affondando le unghie nella pelle. Paulo le afferra i seni e la osserva mentre porta un labbro tra i denti e schiude la bocca per lasciare uscire versi sempre più consistenti. Si ferma un attimo per baciare il fidanzato, lasciando giocare le loro lingue e mordicchiando le sue di labbra. Paulo apre un po' gli occhi e poi spinge contro di lei, vedendola allontanarsi dall'abbraccio mentre lancia un urletto. Ridacchia, poi le accarezza il viso e la bacia ancora, lasciando che sia lei a muoversi e da sola.
"Ah!" soffia fuori vicino al suo orecchio, abbracciandolo di nuovo mentre sente sempre più caldo.
"Cristo come mi ecciti." Paulo butta la testa all'indietro e stringe le natiche della ragazza tra le sue mani.
Aumenta la velocità delle spinte quando si sente vicina al limite, sentendo il suo basso ventre adattarsi perfettamente a quella sensazione così bella che le scorre nelle vene. Anche Paulo si sente più vicino all'orgasmo e non può non ammirare quanto questa ragazza sia meravigliosa, quanto sia forte il sentimento che lo lega a lei. La stringe a sé, riempendola di baci e di carezze, come per convincerla a restare per sempre.
"Paulo.." lo chiama e lui le accarezza i capelli, sorridendo in sua direzione mentre lascia dei teneri baci sulla sua bocca.
"Ti amo." mormora, poi stringe gli occhi.
Vengono scossi dall'orgasmo insieme, poi lei sospira e fa per staccarsi da lui che però la tiene ferma. Esce da lei e si toglie il preservativo, ma non la fa allontanare.
"Anche io ti amo." ricambia le parole ricevute prima.
"Sei tutta la mia vita." le accarezza la schiena, tenendola vicina a sé.
Dove si trova lei, si trova la sua felicità.
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Felicità / Paulo Dybala
Fanfiction[ REVISIONATA ] - Ma come si fa? Eri solo tu che assomigliavi alla felicità -