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× Non ha idea di come abbia fatto a resistere e guidare fino a casa sua. Ha tenuto una mano sul volante e l'altra tra le cosce della ragazza che ha riempito l'abitacolo di versi di piacere mentre stringeva sempre più le gambe. Afferra le chiavi di casa, apre la porta e la lascia entrare per prima, seguendola subito dopo.
La prende in braccio e cammina verso la camera da letto. Non si preoccupa nemmeno di accendere la luce e cammina con passo svelto verso il letto. La fa sdraiare ed inizia a spogliarla, gettando per terra anche i suoi di vestiti. Le bacia il collo, poi passa al seno che stringe prima tra le mani, lecca la pelle tra di esso e il ventre, poi si sistema tra le cosce. Lascia un bacio sulla sua intimità e poi si focalizza sul clitoride, leccandolo, succhiandolo o mordicchiandolo per provocarle piacere. Esa apre di più le gambe e muove i fianchi verso il viso del fidanzato in preda all'eccitazione, desiderando di più.

"Sei già così bagnata, pronta per me." mormora mentre si stacca da lei.

Le afferra i fianchi e la fa sistemare a pancia in giù, facendole alzare il bacino mentre si sistema dietro di lei. Stringe le sue natiche, poi tira fuori un preservativo dal comodino, lo scarta e lo indossa. La penetra lentamente, godendosi quella piacevole sensazione e aspettando qualche istante così da darle il tempo di abituarsi. La fa tornare giù ed inizia a muoversi, stringendo i suoi capelli in un pugno con una mano e un fianco con l'altra. Affonda in lei, sospirando dal piacere mentre lei geme e trattiene vere e proprie urla. Chiude gli occhi e inarca la schiena quando lo sente andare più a fondo, toccando tutti i suoi punti deboli. Sente il suo fiato caldo sul collo e quando volta lo sguardo, aspettandosi un bacio, trova i suoi occhi un po' più scuri e con le pupille più dilatate mentre parlano insieme alla bocca.

"Né quel barista né quel Michele ti scoperanno così bene e non ti faranno mai venire in modo perfetto come faccio io." spinge più forte e lei torna a guardare davanti a sé.

Poggia la testa contro il materasso e avrebbe voglia di finirla adesso, non sentendo più lo stesso. È possibile che anche adesso debba pensare agli altri? E poi perché fare sesso così? Sa benissimo quanto le piaccia abbracciarlo e guardarlo negli occhi nel mentre si scambiano amore e piacere, mentre adesso sente che sono ancora più distanti. Le viene improvvisamente voglia di piangere.

Sussulta quando Paulo le stringe la vita con le sue braccia muscolose, facendola sistemare sulle ginocchia mentre lui fa lo stesso e lascia aderire il suo petto tonico contro la schiena morbida di lei. Spinge più forte e nel mentre le morde la pelle del collo, facendola gemere più forte di prima. Le gambe di Esa iniziano a farsi più deboli, sente che sarebbe di nuovo giù se non ci fosse lui a sostenerla. Raggiunge immediatamente l'orgasmo e stringe il labbro inferiore tra i denti mentre anche lui si abbandona totalmente al piacere e si riversa nella protezione.
Crolla e poggia la testa ai piedi del materasso mentre lui si trova dalla parte opposta, appoggiato comodamente ai cuscini.
Esa lo guarda a sottecchi, mentre tiene gli occhi fissi sul suo corpo nudo a cui poi si avvicina.

"Ti amo, ti amo da impazzire cazzo." sussurra al suo orecchio, baciando poi la sua guancia e poco dopo le sue labbra.

Non si muove e lo guarda come per capire cosa gli stia passando per la testa, ma proprio non lo capisce. Non oppone resistenza quando la smuove per farla sistemare accanto a lui, coprendo i loro corpi con le coperte e poggiando la testa sul suo petto mentre chiude gli occhi. Le afferra la mano e la porta alla sua testa, come per chiedergli delle carezze. Lei muove le dita lentamente come sa che gli piace, poi lo vede sorridere.

"Scusa." gli sente dire poi. "Non avrei dovuto farti quella scenata e nemmeno essere così geloso." si stringe di più a lei. "Ho solo paura che qualcuno ti porti via da me."

"Io.. ti amo. Amo te, solo e soltanto te." mormora, attirando il suo sguardo felice.

"Sono contento di sentirtelo dire." le accarezza il contorno delle labbra. "So che mi ami, ma alle volte penso che tu possa innamorarti di qualcuno che abbia la tua età e con il quale tu possa condividere più cose. Stare meglio con lui anziché con me."

"No, è impossibile.." scuote la testa, afferrandogli il viso e baciandolo con tutta la forza che ha in corpo per fargli capire quanto sia forte il suo sentimento. "Io ti amerò sempre e per sempre."

"Anche io, amore." chiude gli occhi per qualche istante. "Non hai idea di quanto si possa stare male qui quando non ci sei tu. La casa sembra essere vuota e il letto cento volte più freddo, è come se tutto sentisse la tua mancanza." la stringe come se avesse paura di vederla andare via da un momento all'altro. "Ho bisogno di averti con me, sapendo che non sei arrabbiata."

"Ti chiedo anche io scusa." mormora mentre ricambia quella stretta. "Non volevo dirti che sei come gli altri."

Paulo non sarà mai come gli altri, nemmeno se si sforzasse di vederla così a tutti i costi. È l'uomo che ama e che la fa sentire bene, non lo cancellerebbe dalla sua vita nemmeno per tutto l'oro e le ricchezze che questo mondo è pronto ad offrirle. È scolpito nel suo cuore, oggi, domani e per sempre.

"Non è colpa tua, non scusarti." lascia un piccolo bacio contro la sua spalla e poi torna a chiudere gli occhi.

Prende un respiro profondo e si abbandona contro il suo petto, godendosi quelle piccole e dolci carezze.

"Sei quel che più assomiglia alla felicità." confessa Esa ma si rende conto di averlo detto troppo tardi dato che Paulo si è addormentato.

Felicità / Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora