quattro

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jungkook si strinse la borsa al petto e si fermò ad osservare l'esterno di quella maestosa abitazione

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jungkook si strinse la borsa al petto e si fermò ad osservare l'esterno di quella maestosa abitazione.

si sentì fuori luogo, anche soltanto le numerose auto parcheggiate lì erano troppo da quello che poteva permettersi. aveva vissuto una vita di stenti e di solitudine ed era improvvisamente caduto in pieno nel turbine di un lusso che non gli apparteneva.

seokjin parve notare la sua titubanza e scendendo dal veicolo, prese la borsa dalle sue mani e gli riservò un sorriso rassicurante. «so che può essere un grande cambiamento per lei, ma si troverà bene e avrà a sua disposizione qualsiasi cosa abbia bisogno.»

non disse nulla, camminò piano sulla ghiaia fino al cancello. venne aperto e dovette prendere un grosso respiro prima di entrare.

la sua mente era in continuo conflitto: la sua parte razionale si sarebbe presa a schiaffi per aver ceduto alla proposta di un perfetto sconosciuto, la sua parte più emotiva però gli ricordava quanto fosse terribile dover vivere da solo e far fronte a mille spese divenute oramai insostenibili.

ad un tratto gli venne l'idea di scappare via da quel posto, alla fine era ancora in tempo. ma poi sentì la stretta di seokjin sulla sua spalla e il suo incitamento nell'entrare in casa e cedette di nuovo.

si guardò attorno e l'altro lo affiancò. «la signora hyojung si occuperà dei pasti, se gradirà qualcosa di specifico basterà comunicarlo e verrà cucinato apposta per lei.»

«verrà affiancato da qualcuno che si occuperà di seguirla e di aiutarla in caso di necessità e dovrà seguire degli orari stabiliti. inoltre non è possibile andare in giro fuori dall'abitazione se non con il permesso del signorino kim.»

«è una casa o una prigione?» disse sottovoce jungkook, guardando i grandi dipinti appesi sulle pareti color avorio.

seokjin si limitò a continuare come se non avesse sentito. «la sua stanza è al secondo piano, ultima porta a sinistra. la mia è quella affianco, se dovesse avere un dubbio o volesse conoscere qualcosa in più, venga pure da me.»

poi fece un breve inchino e quel sorriso sul suo volto non svanì neanche per un istante. «sono kim seokjin e sarò a sua completa disposizione, benvenuto signorino jeon.»

jungkook si morse il labbro e scosse il capo. «dammi del tu, non credo che riuscirei ad abituarmi a queste formalità. e poi sembri essere anche più grande di me, dovrei chiamarti hyung?»

seokjin non disse niente ma i suoi occhi lievemente strabuzzati parlarono al suo posto. era la prima volta che qualcuno lì dentro gli dava una certa importanza e sentì quasi il cuore battergli fuori dal petto.

«come preferisce.» si limitò a rispondere, incapace di dargli davvero del tu.

[...]

più tardi, taehyung aveva insistito per presentare il nuovo arrivato al personale.

jungkook si era opposto e gli aveva detto quanto per lui fosse imbarazzante giá trovarsi li, eppure lo sguardo severo dell'altro non aveva voluto accettare compromessi.

«lui è jungkook, il mio ragazzo.» il minore si voltò a quella frase negando col capo e taehyung si limitò a portare un braccio attorno ai suoi fianchi per avvicinarlo. «prendetevi cura di lui e assicuratevi che non scappi in piena notte.»

«puoi giurarci che lo farò.» commentò jungkook sottovoce sperando di non essere sentito.

«namjoon, lo assegnerò a te. se dovesse uscire oltre l'orario stabilito fammelo sapere.» poi indicò il personale. «penso tu conosca già seokjin e anche la signora hyojung. lui è jung hoseok, è l'addetto alle pulizie. mentre lui è min yoongi, il mio fratellastro. è colui che governa la casa in mia assenza. assicurati di non essere beccato a gironzolare per casa in piena notte per uno spuntino o ti beccherai una bella ramanzina.»

«è davvero una prigione.» commentò ancora jungkook che ottenne soltanto un sospiro da parte del maggiore.

[...]

«non sono il tuo ragazzo.» una volta in camera, jungkook si sedette sul letto e lo guardò. «smettila di comportarti come se tutto questo fosse normale.»

«lo è.» rispose taehyung con un'alzata di spalle, inginocchiandosi poi alla sua borsa per terra e aprendola. «ti abituerai presto, stai tranquillo.»

«sono qui soltanto perchè sono stufo di vivere da solo, nient'altro.» il maggiore tirò fuori alcune maglie e le gettò per terra, soffermandosi poi sulla canottiera che indossava quella stessa mattina.

«ti stanno bene, te ne comprerò delle altre.» poi alzò lo sguardo nel suo. «non fare quella faccia, dovresti essere grato di stare qui.»

jungkook schioccò la lingua sul palato infastidito. «e perchè mai? pensi che la ricchezza faccia la felicità?»

«no, ma l'attrazione fisica si. e con te ho fatto il miglior sesso della mia vita.»

il ragazzo si zittì, incapace di portare avanti quella discussione. ma taehyung si alzò e camminò verso di lui, chinandosi poi a portare le braccia a lato del suo corpo. si abbassò così tanto da sfiorare quasi il naso con il suo.

«sei stato l'unico in grado di soddisfare i miei bisogni sessuali e non mi capitava da anni di trovare così tanta complicità a letto con qualcuno.» poi gli accarezzò il bordo delle labbra. «ti ho trovato, ti aspettavo da così tanto tempo che avevo perso le speranze.»

jungkook fissò prima i suoi occhi e poi la sua bocca vicina alla propria. «mi basterà fare soltanto sesso con te, quindi?»

«ti piace essere legato e a me piace legare, che problema c'è? possiamo sperimentare tanto assieme e inoltre è un vantaggio per entrambi. io avrò del sesso soddisfacente ogni qualvolta ne avrò bisogno e tu verrai ripagato con un alloggio e delle spese in meno sul tuo conto.»

«pagherai anche i debiti che ho?» jungkook provò a convincerlo di lasciarlo andare ma ottenne soltanto il contrario.

taehyung sorrise e spostò il pollice sulle sue labbra, che premette tra di loro. «tutto quello che ti riguarda è affar mio adesso, jungkook. non dovrai più preoccuparti di nulla, solo di essere un ottimo amante.»

assistant | taekook ✓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora