otto

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la luce della camera illuminava la pelle pallida e pieni di segnature del ragazzo, che dinanzi allo specchio, si limitò ad accarezzarla

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la luce della camera illuminava la pelle pallida e pieni di segnature del ragazzo, che dinanzi allo specchio, si limitò ad accarezzarla.

ogni porzione del suo corpo sembrava in fiamme ogni qualvolta l'altro la sfiorava e jungkook continuava a non capacitarsene. era stato a letto con innumerevoli uomini e nessuno di loro prima d'ora, gli aveva causato quell'effetto come una stretta morsa allo stomaco.

con gli occhiali tondi sul naso ed un lieve sorriso imperlato sulle labbra, taehyung lo fissò con le spalle poggiate alla porta. era lì ad osservarlo già da qualche secondo eppure - assorto dai suoi pensieri - non sembrava aver notato la sua presenza.

così in silenzio camminò in sua direzione, si sfilò via gli occhiali che ripose nella tasca del proprio abito e strinse le braccia attorno al suo busto, petto contro schiena.

jungkook trasalì un istante, poi guardò la figura del maggiore attraverso lo specchio e parlò. «da quanto tempo eri li?»

«da abbastanza per notare che fossi turbato.» la voce di taehyung risultò ovattata a causa del contatto con la sua spalla. poi un lieve sospiro e prese il suo viso tra le mani, lasciando che lo guardasse. «cosa c'è che non va?»

«tutto, non è il luogo adatto a me.» gli ricordò per l'ennesima volta in quei giorni.

ancora una volta, si sentiva soffocare da quell'ambiente che lo circondava. inoltre, dall'ultimo accaduto, taehyung sembrava seguirlo ovunque andasse. come avesse paura di perderlo di vista.

«ti abituerai col tempo.» il maggiore accarezzò col pollice la sua guancia e si soffermò a guardarlo meglio. «non ti impegni neanche per far si che accada. rispondi male ai miei subordinati e non vai d'accordo con nessuno in questa casa.»

«sono loro che non mi vedono di buon occhio. mi guardano come se fossi sbagliato, come se non dovessi stare qui.» jungkook si allontanò dal suo tocco e si avvicinò all'imponente armadio.

in silenzio, diede un'occhiata al suo interno e prese tra le mani un abito intero, di un grigio scuro. glielo mostrò: «non mi vestirei mai così, lo sai.»

taehyung sorrise e si avvicinò nuovamente a lui, prendendo l'abito dalle sue mani per poterlo gettare sul letto. «non mi importa di cosa indossi, tanto lo toglierei comunque.»

con le dita, accarezzò le sue spalle nude e scese piano alle braccia inchiostrate. con il contatto visivo, taehyung si chinò a baciare quella zona sensibile e jungkook socchiuse gli occhi, premendo sulle sue spalle. «non è il momento.»

«è da giorni che non lo facciamo.» gli ricordò, lasciando un ennesimo bacio vicino l'ombelico.

jungkook non aggiunse niente, il suo corpo rispondeva al posto suo. le mani si aggrapparono al suo collo e taehyung risalì fino al suo viso, baciando la mascella delineata.

strinse e colpì una sua natica e jungkook rafforzò la presa sulla sua nuca, sospirando al suo orecchio. le dita sottili entrarono poi all'interno del tessuto e accarezzarono l'entrata, premendo un po' su questa.

privo di delicatezza, afferrò impaziente il suo braccio e gettò il suo corpo tra le lenzuola. jungkook gemette e sollevò il capo in sua direzione, inumidendosi le labbra.

si preparò e portò le braccia al di sopra della testa, una sopra l'altra. desiderava essere legato, sentire la corda stringere la pelle sino ad arrossarsi.

perchè, ai suoi occhi, il suo corpo era più affascinante in quel modo: pieno di macchie violacee sparse ovunque e graffi a lacerargli la carne.

adorava i morsi, era qualcosa capace di eccitarlo. e taehyung adorava procurarglieli.

si sentì sopraffatto quando l'altro, tra le sue gambe, si chinò a baciargli la bocca e ad accarezzargli il resto del viso.

per un istante gli sembrò di rivedere il viso dell'ex ragazzo per cui aveva perso la testa, anni prima. così tese le braccia e lo spinse via.

«non ne ho voglia.» mentì in fretta, incapace di guardarlo.

la sola idea del ricordo di lui a letto con un altro, gli dava il voltastomaco. e se taehyung non fosse stato li ad osservarlo, probabilmente sarebbe scoppiato in una crisi di nervi.

si sentì prendere il viso. «mi sono assicurato la prima volta che lo dimenticassi. vorrei che lo facessi anche adesso.» sussurrò labbra contro labbra, sfiorandole appena. «ci riesci?»

jungkook socchiuse gli occhi e si lasciò guidare dall'istinto, per una volta avrebbe messo via la sua parte razionale.

si precipitò su quella bocca dall'aspetto invitante e non appena la lingua calda si intrecciò alla sua, sembrò che i pensieri di prima fossero spariti del tutto.

il tocco di taehyung lungo il suo corpo lo rilassò, i suoi baci lo calmarono.

«non ti legherò, non questa volta.» sussurrò contro il suo viso, prima di tirarsi su.

voltò il suo corpo e spinse il suo viso sul cuscino, abbassandosi a parlare al suo orecchio. «ricordi la notte in cui siamo stati assieme?» le sue dita scesero lungo la schiena e oltre, spingendolo poi ad sollevare il bacino. «sei stato così bene che mi hai chiesto di non smettere.»

«non l'ho mai fatto.» mugolò senza fiato jungkook contro il cuscino, quando l'altro spinse due dita al suo interno.

«non a parole.» sussurrò taehyung in risposta, spingendo le dita più in profondità. «con lo sguardo, mi imploravi di farlo ancora. di colpirti, di morderti e assaporarti. ad ogni colpo, sembravi non averne abbastanza. volevi che ti colpissi con forza, non ti importava di sentire la pelle bruciare. eri lì a chiedermi di più e mi hai fatto perdere la ragione sin da quell'istante.»

«ti piace il tuo corpo in questo modo, non è così?» chiese, anche se la sua domanda aveva già una risposta. a tre dita, le arricciò al suo interno e le mosse fino a sentire le pareti umide inghiottirlo.

jungkook abbozzò un sorriso e voltò il viso indietro per quanto possibile, per guardarlo meglio. «non voglio le dita.»

taehyung sorrise a sua volta, quel ragazzo lo avrebbe mandato in rovina.

morse il suo collo, poi si tirò su con la schiena e gli sollevò maggiormente il bacino. con le mani, allargò le sue natiche e portò la lingua sulla sua entrata, sentendola contrarsi al suo tocco.

jungkook muoveva i glutei sul suo viso e i suoi polpastrelli quasi sbiancarono per quanto stesse stringendo il cuscino sotto di se. poi un colpo e trasalì, mordendosi le labbra.

taehyung lo penetrò con la lingua svariate volte, ed ad ogni volta gli sembrò di toccare il paradiso con mano propria.

allineò il pene tra le sue soffici natiche e lo strofinò tra di esse, colpendole ancora una volta.

prima di penetrarlo però, afferrò la sua gola e la strinse, sollevandolo così che sfiorasse il suo petto. gli morse il lobo e parlò piano. «non osare stargli più vicino in quel modo.»

poi lo lasciò ricadere nuovamente sulle lenzuola e strinse i suoi fianchi, penetrandolo in profondità.

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