ventuno

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nonostante fossero le otto passate, taehyung non era ancora rincasato.

il silenzio si era fatto assordante e jungkook non aveva fatto altro che mandare messaggi al suo cellulare e chiedersi quando sarebbe tornato.

la stretta lo stomaco era ancora ben presente e la sola idea che non tornasse per la notte, lo innervosiva. aveva bisogno di vederlo, seppur un ultima volta.

alle otto e venti minuti, la porta d'ingresso venne aperta e taehyung fece il suo ingresso con namjoon al seguito. il suo viso non sembrava per nulla sereno e la sua pelle appariva più pallida del normale.

jungkook si alzò in fretta dal divano e gli corse incontro, provando ad avere un contatto fisico come una semplice stretta di mano, ma l'altro sembrava aver perso la ragione.

al minimo sfioro, taehyung indietreggiò e si voltò a guardarlo furioso. i suoi occhi arrossati erano ancora lucidi come poche ore prima e le vene sporgenti sul collo sembravano minacciare di esplodere da un istante all'altro.

«stammi lontano.» gli disse con tono instabile, poi provò ad andare verso la sua camera ma jungkook non sembrava della stessa idea.

ancora una volta bloccò il suo passaggio e provò a convincerlo. «ti prego, se tu mi ascoltassi anche soltanto per un momen-»

«vai via!» gli urlò contro, attirando anche l'attenzione di namjoon che si avvicinò ai due. notando poi lo stato in cui fosse taehyung, chiese: «signorino kim, va tutto bene?»

taehyung non rispose, non subito almeno. si prese un momento per respirare a pieni polmoni, poi cercando di mantenere il suo solito controllo, rispose. «puoi andare.»

assicurandosi che si fosse allontanato, taehyung fece un passo in avanti e diede un leggero colpo al petto del minore, ridendo amaramente. «guarda cosa mi hai fatto.»

«mi hai cambiato, io non sono così. non sono mai stato così.» disse, mantenendo il contatto visivo per tutto il tempo. «mi sono preso cura di te ed è cosi che mi ripaghi?»

colpì ancora il suo petto, un altro pugno debole. «pensavo di potermi fidare di te. mi hai fatto perdere la testa per poi baciare un altro. mi hai fatto credere che tutto questo fosse reale, che tutto questo non aves-»

jungkook prese tra le mani il suo viso e poggiò le labbra sulla sue, zittendo per un istante quelle dure ma reali parole.

si staccò lentamente e poggiò la fronte sulla sua, chiudendo gli occhi. «perdonami.»

taehyung distolse lo sguardo, incapace di sostenere ancora quei occhi supplicanti. ma al minore era tutto quello che rimaneva, così gli sollevò il mento imponendogli di guardarlo ancora, di farlo per un ultima volta.

«non trattenerti, io non sono tuo padre. non devi fingere che vada tutto bene.» sussurrò contro le sue labbra, con voce bassa. «con me puoi essere debole, con me puoi permetterti di piangere.»

taehyung continuò a scuotere il capo. lui non era mai stato così, aveva sempre avuto un temperamento pacato e non aveva mai perso la ragione, almeno fino a quell'istante.

con le dita tremolanti, prese a sua volta il viso di jungkook tra le mani e lo guardò. poi socchiudendo gli occhi pronunciò: «credo di amarti.»

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