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«puoi pure non seguirmi ovunque io vada

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«puoi pure non seguirmi ovunque io vada.» si lamentò jungkook non guardandosi indietro.

il ragazzo alle sue spalle dovette trattenere un ennesimo sospiro, si occupava di lui da soltanto poche ore ed era già stufo del suo temperamento inappropriato. «ordine del signor kim.» rispose soltanto.

«puoi dire al tuo capo che non ho bisogno di una guardia del corpo e che so badare a me stesso.» il subordinato sollevò una mano in aria pronto a colpirlo, ma non lo fece.

se solo avesse alzato un dito, avrebbe perso il posto di lavoro. così si limitò a seguirlo in silenzio per tutta casa, sperando che si sarebbe stancato di li a poco e che avrebbe smesso di curiosare ancora in giro.

«le ricordo del danno causato il giorno precedente, la prego di non toccare nulla, in special modo se oggetti di valore appartenenti ai signori kim.»

jungkook non stette neanche ad ascoltarlo, quel ragazzo era davvero incredibile. più basso di lui eppure aveva un bel caratterino irrequieto. inoltre bastava poco per fargli perdere la pazienza e questo lo divertiva fin troppo.

poi aprì la porta che dava all'esterno e si guardò attorno. si inginocchiò di fianco ad una pianta di germogli e ne accarezzò le foglie sottili e di un verde brillante.

«è stata piantata soltanto qualche settimana fa.» una voce alle sue spalle gli fece sollevare il capo in quella direzione.

seokjin era in piedi di fianco a lui, con le braccia strette al petto ed un bel sorriso ad incorniciargli le labbra piene. anche lui si chinò e si avvicinò ulteriormente alla pianta, indicandogli una foglia. «deve ancora completare il suo processo, non è ancora del tutto sbocciata.»

«è davvero bella.» disse jungkook senza pensare, poi si sporse e parlò vicino al suo orecchio. «puoi mandarlo via? è da questa mattina che mi segue ovunque.»

seokjin rise a gran voce e sussurrò a sua volta. «sono ordini del capo, mi dispiace. però posso rimanere io con lei.» poi si alzò e si avvicinò al ragazzo, dicendogli qualcosa all'orecchio.

jungkook lo vide allontanarsi poco dopo e non potè non rilasciare un sospiro di sollievo. seokjin era l'unico simpatico li dentro.

«si sta trovando bene?» domandò tutto ad un tratto, affiancandolo e prendendo a camminare lentamente verso l'immensa stesura di prato.

jungkook annuì e scosse il capo allo stesso tempo. «mi manca casa mia e poi vivevo da solo da anni, è strano stare ogni giorno a contatto con così tanta gente.»

«si ci abituerà.» gli disse soltanto in risposta, scalciando qualche piccolo sasso con la scarpa. «è la prima volta che il signorino kim porta in casa uno dei suoi partner.»

«non capisco perchè proprio io.» jungkook diede voce ai suoi pensieri, poi i suoi occhi ricaddero su una panchina li vicino e si avvicinò, sedendosi.

gli fece segno di affiancarlo e seokjin lo fece, voltandosi poi a guardarlo. «era da tempo che non trovava qualcuno che avesse i suoi stessi interessi sessuali. ha cercato qualcuno come lei per tanti anni, sa? nessuno che lo appagasse per davvero. nell'ultimo periodo inoltre non riusciva più ad avere un partner fisso, qualcuno in grado di sopportare le sue perversioni sessuali fino in fondo.»

jungkook annuì soltanto, alla fine li capiva e non dava la colpa a nessuno di loro. non era affatto facile sostenere il dolore, in special modo se per tutta la notte. ma a lui non era mai importato soffrire anzi, gli dava quel qualcosa in più in grado di portarlo al culmine del piacere.

pensò a lungo senza aggiungere niente, poi qualcosa sembrò entrargli dentro l'occhio e cominciò a strofinarlo senza tregua. seokjin gli voltò il viso preoccupato e si avvicinò per controllare meglio.

«apra un po' l'occhio, non riesco a vedere bene.» disse, mentre soffiava lentamente contro di esso.

nello stesso istante kim namjoon uscì dalla porta principale e notando l'estrema vicinanza tra i due, tossì schiarendosi la gola e guardando altrove. «il signorino kim ti sta cercando.» boccheggiò in cerca di qualcosa da aggiungere, i suoi occhi si spostarono prima su seokjin e poi su jungkook, infine rientrò dentro.

seokjin si alzò in fretta e si ripulì i vestiti con le mani, rilasciando il respiro che incosciamente aveva trattenuto.

«ti piace?» domandò jungkook alle sue spalle, facendolo voltare con aria confusa.

«il ragazzo di adesso, ti piace?» continuò e seokjin scosse il capo innumerevoli volte.

«il suo nome è namjoon e no, siamo soltanto conoscenti. non conosco molto di lui.» rispose in fretta.

«eppure i tuoi occhi sembravano aver preso vita in sua presenza.» jungkook si alzò e gli strinse appena una spalla. «penso che dovresti cogliere l'occasione e avvicinarti a lui, potresti provare a conoscerlo meglio.»

seokjin dissentì ancora una volta con la testa e guardò il punto in cui prima stava namjoon. al suo posto, apparve taehyung che rigido sulla schiena e con gli occhiali tondi poggiati sul naso, guardò entrambi da capo a piedi.

la sua espressione non era affatto delle migliori e con molte probabilità, namjoon era corso dentro ad avvisarlo della vicinanza che c'era stata tra di loro.

la sola idea gli fece venire i brividi lungo tutto il corpo, taehyung da arrabbiato non era per niente bello da vedere.

seokjin si allontanò in fretta dal minore, fece un breve inchino in segno di saluto e andò via.

taehyung non lo guardò, i suoi occhi fissi non lasciarono per un solo istante la figura del minore. poi rientrò in casa in silenzio e jungkook potè finalmente tornare a respirare.

[...]

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