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[...]

«torna dentro e avvisalo che lo richiamerò tra cinque minuti.» rendendosi conto del tono severo utilizzato, si schiarí la gola e procedette. «per favore, preparami dell'altro the. quello di prima si sarà freddato.»

«subito, signorino kim.» seokjin fece un breve inchino e prima di andar via, guardò jungkook alle sue spalle. gli occhi parlarono al posto suo, così rientrò dentro in silenzio.

quando taehyung si voltò per fronteggiare nuovamente l'altro, quest'ultimo sembrava spazientito da tutta quella situazione.

«è soltanto una convivenza che serve ad entrambi.» jungkook passò al suo fianco per rientrare in casa ma il suo braccio venne afferrato con una debole presa.

«sai che non è così.» parlò quasi in maniera impercettibile taehyung, poi lo lasciò andare.

[...]

il telefono al suo fianco squillò una prima volta e taehyung si limitò a capovolgere lo schermo, per non avere distrazioni durante la sua amata lettura.

poi una seconda e con un sospiro, dovette richiudere le pagine e prenderlo tra le mani. quando sullo schermo comparve il nome di kim namjoon, non esitò un solo istante a rispondere.

«scusi se la disturbo, ma il signorino jeon oppone resistenza e non vuole tornare a casa.» di sottofondo, la voce di quest'ultimo sovrastò quella del subordinato.

«scordatelo! non verrò mai più a casa con te.» taehyung non potè far altro che sospirare ancora, dalla voce sembrava aver bevuto, ed anche parecchio.

«arrivo.» disse soltanto a namjoon, prima di riattaccare.

[...]

arrivato al ristorante, si guardò attorno. l'aria li era così serena e silenziosa che non potè non udire in lontananza, la voce profonda di jungkook.

avvicinandosi, potè notare come due suoi amici lo stessero mantenendo dalle spalle mentre un terzo, stava raccogliendo le sue cose dal tavolo per porgergliele.

namjoon lo notò e si avvicinò a lui, poi abbassandosi al suo orecchio parlò piano. «sembra che il signorino jeon sia furioso con lei.»

taehyung non rispose, fece soltanto un cenno ai due ragazzi di spostarsi e che l'avrebbe portato lui fino all'auto.

«sei tu.» l'amico dai folti capelli color avorio si voltò in sua direzione e gli puntò un dito contro. «sei quel sadico che mi ha scaricato come fossi spazzatura.»

taehyung lo guardò meglio, doveva essere uno di quei partner che non erano riusciti a passare una notte intera con lui.

jungkook barcollò un istante dopo aver indicato entrambi e taehyung lo afferrò dai fianchi, tenendolo stretto. «quanto hai bevuto?»

jungkook non rispose, piuttosto si allontanò da lui e guardò l'amico da capo a piedi. «jimin-ah, non pensavo che ti piacessero i tipi come il mio ragazzo.»

«ragazzo?» chiese jimin, con un sopracciglio inarcato e l'aria confusa.

«piace anche a te essere legato?»

«signorino jeon, è il momento di andare.» namjoon interruppe la conversazione divenuta imbarazzante con un mezzo sorriso, poi prese le sue cose e li ringraziò sottovoce.

taehyung al suo fianco gli sollevò il braccio e se lo portò attorno alle spalle, accompagnandolo verso l'uscita. «attento al gradino.» gli disse, mantenendo sempre ben salda una mano sulla sua schiena.

namjoon aprì loro la portiera e si assicurò che il minore fosse comodo tra i sedili posteriori, poi aprì quella davanti ma taehyung scosse il capo. «starò dietro con lui.»

«quanto hai bevuto?» domandò ancora, portando una mano sul suo viso per scostargli una ciocca ricaduta davanti agli occhi.

ancora una volta non ottenne risposta, piuttosto jungkook fece fuoriuscire un leggero sospiro e si sistemò meglio sul sedile, finendo per poggiare la testa sulla sua spalla.

restarono in silenzio per svariati istanti, poi jungkook sollevò il viso e lo guardò dal basso. «è colpa tua se ho bevuto.»

lo disse con un tono strascicato ma per nulla adorabile, anzi. la sua espressione e la voce utilizzata facevano intendere al maggiore che fosse ancora turbato dalla discussione di quella mattina.

così taehyung portò una mano sulla sua guancia e cercò di accarezzarla, ma l'altro si ritrasse ancor prima che potesse farlo. «non avresti dovuto esagerare. l'ultima volta che hai finito per bere così tanto, sei venuto a letto con me.»

«non mi sarei dovuto ubriacare quella volta.» parlò piano jungkook, ma non abbastanza da non farsi sentire.

taehyung trattenne un sospiro, non era affatto il momento adatto per discutere ancora. afferrò quindi il suo mento e fece contatto visivo. «eppure quella sera non ti è dispiaciuto.»

«dovevo soltanto dimenticare quel bastardo.» si lamentò scuotendo il capo.

«e l'hai dimenticato?» quella domanda risuonò all'interno della vettura ed un infinità di volte nella sua testa.

proseguì un lungo silenzio in cui nessuno dei due, osò dire niente. poi il minore distolse lo sguardo per primo e si ricompose sul sedile, cercando di far chiarezza per via dell'alcol.

taehyung guardò il suo profilo rischiarato dalla poca luce fioca presente dai finestrini, si allungò e prese il suo viso, portando le labbra sulle sue.

fu un contatto breve, appena accennato. e quando jungkook riaprì gli occhi e si ritrovò quelli profondi dell'altro a fissarlo, dovette far conto con quello che stava accadendo.

taehyung gli accarezzò una guancia, poi con i denti mordicchiò il suo labbro inferiore e lo tirò verso di se, producendo uno schiocco. «dimmi che l'hai dimenticato.» mormorò contro la sua bocca, sfiorandola leggermente. «dimmi che sono l'unico per te.»

jungkook si lasciò trasportare da quel tepore e accarezzando la sua nuca, riportò le labbra sulle sue.

la sua lingua scivolò calda nella sua e lasciò che si scontrassero e si intrecciassero l'una all'altra. il sapore del tabacco gli avvolse la papille gustative e si allontanò per poterlo guardare meglio. «non sapevo fumassi.»

«ero nervoso.» rispose in fretta taehyung, portando entrambe le mani sui suoi fianchi per lasciare che si avvicinasse maggiormente.

le lasciò scivolare poi sui suoi glutei e li strinse tra le dita, riassaporando la sua sottile bocca. se lo strofinò contro e morse la punta della sua lingua, facendolo lamentare sottovoce.

jungkook si staccò senza fiato e poggiando la fronte sulla sua, socchiuse gli occhi e si lasciò andare contro la sua spalla.

aveva l'aria stanca e a causa dell'alcol, la testa pulsava a tal punto da voler solo dormire. così taehyung portò una mano tra i suoi capelli e li accarezzò tra le dita.

quando sollevò lo sguardo, beccò namjoon guardarli curioso dallo specchietto retrovisore. «stai attento alla strada.» gli disse in fretta.

il subordinato annuì divertito e portò lo sguardo altrove.

taehyung si rilassò contro il sedile e per tutto il tragitto, non smise un solo istante di osservare il viso rilassato e dormiente del ragazzo al suo fianco.

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