sedici

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jungkook si strinse maggiormente al suo corpo e si aggrappò contro il suo braccio, l'idea di stare lì dentro lo soffocava

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jungkook si strinse maggiormente al suo corpo e si aggrappò contro il suo braccio, l'idea di stare lì dentro lo soffocava.

nonostante la stanza fosse abbastanza grande da ospitare centinaia di ospiti, sentiva l'aria opprimere. poco dopo, taehyung al suo fianco parve notarlo e accarezzò la sua mano in segno di rassicurazione.

«non durerá molto.» gli spiegò a voce bassa, poi i suoi occhi ricaddero su una figura in completo di fronte a lui.

si avvicinò, fece un leggero inchino e porse uno dei suoi sorrisi migliori. «buonasera, signor hwang.» si rivolse a lui con uno stretto dialetto cinese e tirandosi su, sistemò l'elegante giacca che portava indosso e si schiarì la gola. «spero che la serata stia procedendo bene. posso offrirle un drink?»

taehyung sollevò una mano in aria, richiamando l'attenzione del personale. quando gli fu vicino, ordinò due dei migliori cocktail. poi si rivolse nuovamente all'ospite e portando un braccio attorno alle spalle del minore, lo spinse in avanti. «questo è il mio partner, jeon jungkook.»

jungkook fece un leggero inchino e gli porse la mano per stringerla, presentandosi a bassa voce.

quell'ambiente gli stava togliendo il respiro.

come se non bastasse, adesso l'attenzione dei presenti era sul nuovo famigerato partner del signorino kim. nonostante non li stesse guardando, poteva sentire i loro occhi perforargli la schiena e dei leggeri mormorii provenire dal fondo della stanza.

sospirò innumerevoli volte e la tentazione di andar via era molta, in particolar modo quando notò yoongi fissarlo con la schiena poggiata alla porta. teneva tra le mani del vino pregiato e lo stava sorseggiando con un sorriso sulle labbra.

jungkook portò due dita al nodo della cravatta fin troppo stretta e tentò di allentarla, poi strattonò leggermente il braccio di taehyung e mormorò un: «ho bisogno di parlarti.»

sentiva che quello fosse il momento adatto per parlargli dell'incidente avvenuto con yoongi.

taehyung sorrise composto all'uomo di fronte a lui e si voltò per guardarlo. «non è il momento, ne parleremo una volta a casa.» disse soltanto in risposta, tornando alla conversazione.

sentiva ancora le iridi scure di yoongi fisse su di lui, così insistette. «devo farlo adesso, è una cosa importante.»

«signorino kim, che piacere rivederla.» una giovane donna camminò elegante verso di loro, un grande sorriso ad imperlarle la bocca tinta di rosso. «la stanno aspettando di la per tagliare il nastro.»

taehyung le prese la mano e le baciò il dorso. «torno subito.» si rivolse al minore, allontanandosi poi verso la sala principale.

jungkook sospirò e non potè far altro che afferrare un calice e ingoiarne il contenuto. poi poggiandosi con la schiena al muro, lo guardò da lontano.

stava sorridendo mentre le sue mani erano impegnate a tagliare via il nastro dell'edificio. gli ospiti presenti nella stanza sembravano essere ammaliati dalla sua immagine, eccetto uno.

yoongi lo affiancò poco dopo. «è sempre stato così, sembrano pendere dalle sue labbra.» poi fece ricadere lo sguardo lungo il suo corpo e si avvicinò oltre la sua spalla per parlargli all'orecchio. «sei davvero bello stasera.»

al taglio del nastro, gli ospiti applaudirono e taehyung socchiuse appena gli occhi, godendosi quella calorosa accoglienza. quando li riaprì, cercò il viso del minore tra la folla e scorgendo quell'estrema vicinanza tra i due, il suo sorriso svanì lentamente.

ringraziò in fretta i presenti e li invitò a servirsi di altri drink, poi si allontanò da loro. si incamminò per la stanza e non appena fu vicino, portò un braccio attorno alle spalle di jungkook, gettando uno sguardo al fratellastro.

«vieni, torniamo a casa.»

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