cinque

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jungkook sospirò e con le mani nelle tasche, si aggirò tra i lunghi corridoi pieni di affreschi

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jungkook sospirò e con le mani nelle tasche, si aggirò tra i lunghi corridoi pieni di affreschi.

si limitò ad accarezzarne alcuni con le dita e ad osservarne altri da più vicino. poi, un vaso dalle decorazioni vittoriane attirò la sua attenzione.

poggiò i polpastrelli sulla teca in vetro che lo racchiudeva e guardandosi attorno, provò a forzarla per toccarlo con mani proprie.

cercò di essere il più cauto possibile mentre lo sollevava e se lo portava più vicino, ma un rumore di una porta lo distrasse e fece sì che il prezioso vaso cadesse per terra, riducendosi in mille pezzi.

in fretta, si chinò sulle ginocchia e provò a riesumarlo ma fu inutile, oramai era andato distrutto. nel raccogliere i pezzi sentì la pelle bruciare ed un grande taglio comparve sul palmo della sua mano.

«che stai combinando?» la voce di taehyung lo fece trasalire a tal punto da indietreggiare e inciampare sui suoi stessi piedi.

lo guardò dal basso e si grattò la nuca, in cerca di qualcosa da dire. «volevo soltanto scattargli qualche foto ma è caduto e non sono riuscito a sistemarlo, forse però con un po' di colla può tornare come prim-»

«mio padre è volato fino a kyoto per vincerlo ad un'asta, hai idea di quanto si aggiri il suo prezzo?» la voce di taehyung risultò severa mentre si inginocchiava al suo fianco, poi afferrò il suo polso e lo tirò su.

lo trascinò fino alla sala principale e a gran voce, attirò l'attenzione dei presenti. «avevo chiesto espressamente che fosse supervisionato e che gli venissero spiegate le regole. sbaglio, o era compito tuo?»

seokjin fece un passo in avanti, si inchinò e rimase in quella posizione per alcuni istanti. «chiedo perdono, signorino kim. le assicuro che non ricapiterà più.» la sua bocca si strinse in una linea rigida e il sorriso di prima scomparve.

jungkook strattonò la presa ma taehyung continuò indisturbato. «questa sera avvicina al mio ufficio, ti consegnerò degli altri documenti da portare a termine.»

poi si rivolse al minore e mantenendo la stretta sul suo polso, si assicurò che lo seguisse fino alla propria camera. si richiuse la porta alle spalle e parlò: «ti ho giá detto che non ti è permesso andare in giro da solo, perchè non ascolti?»

«inoltre non puoi curiosare come se nulla fosse. non puoi toccare ciò che è esposto, è severamente proibito uscire dalla propria teca oggetti di valor-»

«è proibito anche respirare?» jungkook gli si voltò contro con il viso quasi arrossato dalla rabbia, eppure taehyung non sembrò scomporsi. rimase lì in piedi a fissarlo con espressione neutra.

«mi sembra di stare in gabbia. non fai altro che dettare regole su regole, ma dio. mi sento soffocare taehyung. se avessi saputo non avrei accettato quella stupida proposta.»

«non ti ho obbligato.» ricevendo un'occhiata dura da parte di jungkook, taehyung si limitò a zittirsi, in special modo quando gli occhi ricaddero sulla ferita ancora sanguinante sulla sua mano.

sospirò e si allontanò per andare al bagno. «e adesso dove vai?»

ancora taehyung non rispose, piuttosto tornò e si sedette sul letto tirandolo su di se, facendolo sedere sulle proprie gambe. jungkook si mosse e lui gli colpì la natica con la mano. «sta fermo, voglio solo medicarti.»

poi prese un disinfettante e lo passò sulla ferita. nonostante bruciasse, il minore cercò di rimanere fermo e per tutto il tempo, non riuscì a distogliere lo sguardo dal viso concentrato di taehyung.

infine fasciò la mano con una garza e la accarezzò con i polpastrelli. «perchè non mi hai detto di esserti tagliato?»

jungkook non rispose e taehyung la sollevò e se la portò alla bocca, poi sotto il suo sguardo attento ci lasciò un bacio al di sopra.

la baciò ancora e poi ancora, fino ad arrivare al polso. baciò anche quello, risalendo piano sull'avambraccio e oltre il gomito. baciò la spalla ricolma di inchiostro e si soffermò sulla clavicola sporgente ben visibile anche da sotto la maglia.

le labbra soffici si spostarono infine sul collo pallido e jungkook socchiuse gli occhi, lasciandosi andare a quel tocco che aveva quasi dimenticato.

ad ogni bacio, gli occhi di taehyung non lasciarono andare il viso di jungkook che - preso dal momento- assunse un espressione appagata e soddisfatta.

sorrise contro la sua pelle e fece scivolare lentamente le dita oltre il tessuto sottile dei pantaloni, andando a stringere la carne soffice delle sue natiche.

la graffiò appena e jungkook rilasciò un leggero gemito a quel tocco. quando poi premette il pollice contro l'entrata già umida, contorse la schiena e aprí gli occhi, puntandoli sui suoi che non l'avevano lasciato un attimo.

con la mano libera, taehyung gli accarezzò il viso e poi le labbra sottili ma dall'aspetto invitante. era curioso di provarle ma sapeva che una volta fatto, ne sarebbe diventato dipendente.

così si trattenne ancora un po' e poggiando una mano sulla sua schiena, lo accompagnò sul materasso. quindi lo sovrastò col suo corpo e con le braccia tese al lato della sua testa, si chinò a baciarne ancora la pelle profumata.

morse lì dove vi era possibile, dove non erano presenti già segni ancora arrossati. baciò ancora una volta la sua mano, poi si sollevò con la schiena e si spostò più avanti, fin sotto il suo viso.

a quel punto si slacciò la cintura e abbassò la zip, tirando fuori il pene giá parecchio indurito. jungkook guardò la scena in silenzio e senza pensarci, lo ricoprì con la mano e cominciò a massaggiarlo.

movimenti lenti che oscillavano dalla base alla punta quasi gocciolante, poi sollevò il capo e tirò fuori la lingua, leccandola. a taehyung scappò qualcosa simile ad un grugnito e portò una mano tra le sue ciocche, stringendole.

le tirò per sostenere la sua testa sollevata e prese il proprio membro tra le dita, sbattendolo e premendolo contro la sua bocca.

jungkook lo guardò dal basso e lo inglobò quasi interamente, facendo gola profonda. socchiuse per un istante gli occhi e quando li riaprì, trovò taehyung fissarlo dall'alto con espressione lodevole.

«porta le mani indietro.» gli ordinò e jungkook esaudì senza fiatare, portandole sulla schiena l'una sull'altra.

le mani di taehyung scivolarono entrambe sulla sua testa e se la spinse contro, fino alla base. mantenne quella posizione per poco, perchè l'altro cominciò a tossire e i suoi occhi si riempirono di lacrime.

si tirò fuori e gli sollevò il mento, facendo contatto visivo. «sei così bello.» gli disse, colpendo appena la sua guancia che si arrossò in fretta. poi lo rimise dentro fino a sfiorargli la gola.

continuò in quel modo per minuti, dentro e fuori quel turbine di calore e umidità. non lasciò andare il suo capo per tutto il tempo, poi si tirò fuori un'ultima volta e sbattè il suo membro contro la sua bocca, venendoci al di sopra.

quindi si chinò e sfiorò il naso con il suo, gli accarezzò la nuca e si avvicinò per baciare quelle splendide labbra che adesso sapevano di lui, ma qualcuno bussò alla porta e si ritrovò a sospirare.

«scusi se la disturbo signorino kim, suo padre vorrebbe vederla adesso.»

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