Capitolo 18

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Dopo una ventina di minuti ci avvicinammo al deposito.

Io e Jonathan ci dovevamo fare forza.

-Will è diverso- mi aveva detto Jo per avvisarmi.

Io gli avevo stretto le mani ed eravamo entrati.

-Chi sono loro?- una voce lontana parlò.

Era Will. Ma che fine aveva fatto la sua dolce voce? Perché aveva quel tono così scontroso e questa  voce così  rauca?

-Siamo Jonathan e Lucrezia- disse mio fratello in risposta.

Mi avvicinai.

Will era legato alla sedia e aveva gli occhi spalancati.

Mi si strinse il cuore.

-Parlaci prima tu Jo- sussurrai a mio fratello.

Lui si avvicinò e iniziò a parlare con Will.

L'unica cosa che mi rimase impressa fu quando Jonathan parlò di Should I Stay or  Should I Go, la canzone che ci teneva legati.

-Eravamo in camera tua e mamma e papà litigavano. Io ti ho messo la cassetta che ti avevamo regalato al compleanno. Affianco a te c'era Lucrezia- Jo mi prese la mano e mi fece inginocchiare affianco a lui- Ti ricordi della canzone Will. L'avevamo messa ad alto volume. Ti piaceva tanto...ricordi?- disse Jonathan. Will sorrise.

Dovevamo credere a questo sorriso?

Toccò a me e decisi di parlare della sera di Halloween.

-Will! Ti ricordi della sera di Halloween. Io ero tornata tardi. Jonathan ed io stavamo in camera  da soli e poi sei arrivato. Volevi stare con  noi. Poi ti ho raccontato tutto. Di me e Steve e della quasi relazione tra Jonathan e Nancy. Sei stato un buon ascoltatore...e ci hai dato anche tanti consigli. Poi ci siamo addormentati insieme. Tra il nostro affetto e il nostro calore. Will non dimenticare mai questi momenti. Mai. Io e Jonathan ti staremo sempre vicino- sentivo gli occhi bagnarsi.

Sospiravo a fatica, cercando di nascondere i singhiozzi.

-Lu?- chiese Will, così debolmente che solo io riuscì a sentirlo. Stavo per rispondergli quando una mano mi prese per la spalla e mi portò fuori. Sentivo Will che mi chiamava, ma era troppo tardi....mi avevano già trascinata fuori.

Mi girai e vidi Hopper.

Abbassai lo sguardo.

-Tu mi vuoi forte, ma io non ci riesco. Io non riesco a trattenere la lacrime e  non riesco a non far trapassare le emozioni. Lo so che sono una delusione per te- dissi rossa in volto.

-Non sei una delusione. Ho imparato a capirti- mi sorrise dolcemente.

-Stai dentro, riposati. Noi ora ti raggiungiamo.- aprì la porta per me e io entrai dentro, con le lacrime ancora agli occhi.

-Come è andata?- 
-Come era?-
-Come stai, Come stava?-
Mi fecero mille domande ma io li scansai e mi sedetti sul divano.

-Scusate ragazzi, sapete che non reggo le emozioni forti- dissi sforzandomi di accennare un sorrisetto.

-Ti capiamo, tranquilla- disse Lucas.
-Già, se ti serve qualcosa dillo- continuò Max.

Steve si limitò a sedersi vicino a me e baciarmi la testa.

-Ti amo- mi sussurrò.

Lo guardai e sorrisi.

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