GELOSIE E DELUSIONI

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Ero seduta al mio banco durante l'ora di chimica mentre mi mangiavo le unghie, fingendo di essere molto interessata ai composti ternari. Al mio fianco c'era Cassandra, con un sorriso ebete stampato sul viso e lo sguardo costantemente rivolto verso il sottobanco, dove teneva nascosto il cellulare. Era così da quattro ore, non si era mossa di un centimetro. Chissà cosa avevano da dirsi quei due.

Stava messaggiando con Luca, il quale, a quanto pareva, un bel giorno si era svegliato e aveva capito di essere follemente innamorato della mia migliore amica. Ora sembravano inseparabili.

E io dovevo ammettere di essere un po' gelosa.

Lei non era più solo "mia". Non ero più la cosa più importante per lei. Era arrivato lui, ora.

Lui, con i suoi capelli neri arruffati. Lui, con il suo sorriso smagliante. Lui, con i suoi muscoli scolpiti (o almeno così era come lo descriveva Cassandra). Lui, lui e lui.

Ero invidiosa dei suoi continui sorrisi, della luce nei suoi occhi. Avrei voluto essere felice per lei, ma riuscivo soltanto a pensare che, molto probabilmente, a me una cosa così non sarebbe mai capitata.

Mentre lei rideva da sola e arrossiva, io allungavo il collo per spiare la loro conversazione. Le uniche cose che intravedevo erano decine di cuori ogni messaggio. Ma che problemi aveva quel ragazzo?
Prima spariva dalla faccia della terra e poi tornava come se non fosse successo niente, comportandosi come se fosse cupido in persona? Non mi convinceva, ci doveva essere qualcosa sotto.
In ogni caso, erano fatti loro. Non mi sarei impicciata.

Forse.

Al cambio dell'ora strappai di mano il cellulare a Cassandra e, ignorando le sue proteste, la obbligai ad ascoltarmi. Avevo deciso di raccontarle quello che mi era successo quell'estate.

Le spiegai velocemente tutta la storia della litigata per il gatto ma, quando arrivai alla parte più importante, lei mi fermò.

- Quindi, lui ti ha riportata a casa, fin qui ci sono arrivata. Ma il fratello?

- Cosa c'entra il fratello?

- Come cosa c'entra? Da quanto ho capito ti sei presa una cotta per lui, eh? Che bello, un vero colpo di fulmine!

- No no, aspetta. Intendi il tizio del gatto?

- E chi se no?

- Ma no, cosa te lo fa pensare? Io stavo per raccontarti di come Giacomo alla fine mi ha abbracciata di slancio, di come ho sentito qualcosa nell'aria, di come mi ha sorriso, e...

- Ferma, ferma. Sono la tua migliore amica e certe cose le capisco. Mentre parlavi di Valerio...

- Valentino.

- Ecco, Valentino. Ti brillavano gli occhi, sai? Non puoi negare che ti piaccia. Almeno non davanti a me.

- Ma che dici?? Non è assolutamente il mio tipo. Siamo completamente diversi. Ci ho parlato per due minuti e già mi sembrava insopportabile, mi fa davvero saltare i nervi.

- Ah, l'amore! - esclamò lei ridendo.

- Ma cosa? Vaffanculo, Cassie!

- Ragazzi, cosa sono queste parole? - tuonò una voce. La prof di fisica.

Mi sistemai sulla sedia e Cassie riprese in mano il cellulare.

- Oggi facciamo esercizio sul moto dei proiettili. Ferrarini, vieni alla lavagna!

Imprecai sussurrando. Non avevo studiato.

- Ehm... potrei portarmi il libro con le formule?

- Ma che domande fai? Ovvio che no! Avanti, alzati!

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