UN MERAVIGLIOSO SOGNO

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Socchiusi leggermente gli occhi e distesi un braccio sopra le bianche, morbide coperte di un letto che non mi apparteneva. La mia mano indolenzita si scontrò contro un corpo, il che mi fece trasalire. Aprii completamente gli occhi e quello che vidi dinanzi a me mi fece immergere in nuovo nella totale tranquillità. Davanti ai miei occhi c'era Giacomo, disteso sotto le lenzuola, apparentemente ancora nel mondo dei sogni. Sprofondai la testa nel morbido cuscino e gli accarezzai piano i capelli, esaminando quel biondo perfetto ciocca per ciocca. Lui sembrò accorgersene, così iniziò a dimenarsi nel sonno e a rigirarsi, finché non mi trovai faccia a faccia con lui, con i nostri nasi che si sfioravano e il suo respiro profondo che inondava il mio viso. Nel frattempo, a causa dei suoi movimenti bruschi, le coperte erano scivolate via, lasciando ben poco all'immaginazione...

Un rumore assordante invase i miei pensieri, e io cercai di scacciarlo in tutti i modi, infastidita. Iniziai a dimenarmi tra le coperte, ma non c'era niente da fare.

Mi svegliai di soprassalto da quello che era stato, ahimè, un meraviglioso sogno, scoprendo che quel rumore fastidioso proveniva dall'aspirapolvere che mia madre stava tirando proprio in camera mia.

Lei, accortasi dei miei occhi spalancati, mi chiese con aria innocente:

- Scusa, stavi dormendo?

"No, guarda", pensai indispettita. "Me ne stavo a letto con gli occhi chiusi da una decina di ore così, tanto perché non avevo niente da fare".

Aspettai che uscisse per poter avvolgermi ancora una volta nelle coperte, ma il letto mi sembrava improvvisamente troppo vuoto. Ripensai al sogno di poco prima, lasciandomi sfuggire un sorriso sornione.

Dopo essermi stiracchiata per bene, afferrai il cellulare sul mio comodino e cominciai a digitare un numero che ormai conoscevo già a memoria.

- Pronto?

- Cassie, ciao.

- Ti sei appena alzata, per caso? - notò dalla mia voce rauca.

- Sì, e avrei voluto non svegliarmi mai più.

- Perché? È andata male ieri sera?

- Ma no, no. Solo che stavo facendo un sogno molto...

- Molto...?

- Molto, molto romantico.

- Mi sembra di vedere il nome Giacomo svolazzare nell'aria...

- Esatto. Non vuoi che ti racconti?

- Non aspettavo altro! Forza, dimmi tutto nei minimi dettagli.

Le raccontai brevemente dell'inizio della serata, per poi descrivere nei minimi particolari il nostro bacio, cercando di sovrastare i suoi versolini eccitati.

- E poi??? - chiese impaziente.

- E poi niente, ci siamo staccati dopo qualche minuto e ci siamo guardati negli occhi. Abbiamo ballato per un po' insieme, abbracciati, dandoci baci di continuo. Sembrava che non avessimo aspettato altro per tutta la vita. Mi baciava come se fossi la cosa più preziosa al mondo, sai...

- Siete proprio innamorati!

Potevo vedere i suoi occhi a cuoricino anche attraverso il cellulare.

- Se la vuoi mettere così. A me piace davvero, Cassie, ma per quanto riguarda lui, non posso sapere cosa provi per me.

- Se vuoi, posso chiedere a Luca di parlargli.

- Sarebbe fantastico, grazie.

- Ma a una condizione.

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