INSIEME

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Giacomo entrò nella sua camera volgendomi le spalle, così che ci mise qualche secondo per accorgersi della mia presenza. Dopo che ebbe chiuso la porta dietro di lui, scorse la mia figura nello specchio appeso alla parete e sobbalzò visibilmente. Sembrò essere scioccato ma al tempo stesso felice di vedermi, e ciò mi rallegrò. Si chinò sul mio viso per darmi un bacio sulla guancia e, dopo essersi seduto di fianco a me, mi chiese cosa ci facessi io lì.

- Una sorpresa - risposi allegra.

- Sono contento che tu sia qui. Chi ti ha aperto?

- Tuo fratello. Abbiamo parlato un po'.

- Ah, davvero? E cosa ti ha detto?

- Mi ha raccontato della sua ragazza, cose così.

- Che palle, ancora con 'sta storia. Mi scuso per lui, deve averti annoiato a morte.

- Ma no, figurati. È un ragazzo molto dolce.

Lui mi guardò sottecchi.

- C'è qualcosa tra di voi che io non so?

- Ma no, cosa dici! - risposi ridendo. - io penso solo a te.

- Davvero?

- Davvero davvero.

- Sai, anche io ultimamente ho pensato molto a te. A noi.

"Allora esiste un 'noi'?" pensai speranzosa.

- E cos'hai pensato? Cose belle, spero.

- Forse.

- Dai, dimmelo! - lo supplicai dandogli uno spintone.

- Ho pensato che... sei diventata molto importante per me, Angelica. Ieri ero steso qui sul mio letto e mi sono ritrovato a pensare a te, ai tuoi occhi... A quando sorridi, al suono della tua risata... E mi sono reso conto che ormai tu sei sempre nella mia testa, con il tuo viso, i tuoi capelli, le tue mani sul mio corpo. Non riesco a smettere di pensare a te, e ciò un po' mi spaventa.

Ci misi qualche secondo per riprendermi dalla sua dichiarazione. Nessuno mi aveva mai parlato così prima d'allora.

- Perché ti spaventa? Quello che dici è bellissimo, anche io provo le stesse cose.

Il suo sguardo sembrò illuminarsi.

- Questa situazione mi spaventava perché avevo paura di non essere ricambiato. Ma se tu mi dici che provi lo stesso, bè, cambia tutto.

Tra noi calò il silenzio per qualche minuto.

- E... quindi? - azzardai.

- E quindi... tu mi piaci molto, Angy.

- Anche tu mi piaci davvero. Mi piace il modo in cui cammini, come si muovono le tue mani, ogni tuo singolo movimento. Mi piace come ti passi le dita tra i capelli. Adoro quando vedo sbocciare sul tuo viso il tuo sorriso, rivelando le meravigliose fossette che hai. Mi piacciono i tuoi occhi. Il modo in cui mi guardano, io...

Giacomo mi zittì con un bacio, improvviso, dolce. Mi sfiorò i capelli e mi adagiò piano sul letto.

- Pensi davvero quello che hai appena detto? - sussurrò.

- Certo. - risposi.

Mi diede un altro bacio, con più passione.

- Mi... mi... - balbettai. - credo di essermi innamorata di te.

Non so cosa mi fosse preso; se fossi stata completamente in me stessa non avrei mai detto una cosa del genere, non in quel momento. Ma i suoi baci erano così belli, e lui aveva uno strano potere su di me; riusciva ad abbattere tutte le mie difese, sbloccando qualcosa al mio interno, e ciò mi faceva sentire pericolosamente libera di dire cose che altrimenti non avrei mai avuto il coraggio di pronunciare. Forse perché con lui mi sentivo al sicuro, a mio agio.

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