Capitolo15

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Mi tolsi la maglia dicendo di avere caldo. Ross si posò nuovamente su di me,disegnando ghirigori invisibili con l'indice sul mio petto nudo.
Era bello vederla così assorta nei suoi pensieri,aveva un non so che di eccitante,forse era lo sguardo fisso e concentrato,o forse il fatto che aveva assunto una posa davvero provocante. Non so se lo avesse fatto a posta per provocarmi o era solo una posizione in cui si sentiva comoda. Ma che volesse o non volesse doveva cambiare posizione,altrimenti le sarei saltato addosso e le avrei tolto i vestiti.
Per evitare che mi prendesse per un maniaco sessuale impazzito,mi alzai e mi misi seduto a gambe incrociate e così fece pure lei.
Mi guardò un istante e disse-"cos'hai Eric? Perché ti sei alzato?" "Io dovevo farti cambiare posizione in un modo"risposi 'ma bravo,idiota'pensai 'ora dovrai spiegarle anche il perché' e infatti mi chiese subito-"scusa perché?"
"Perché,insomma,la posa che avevi assunto era troppo...troppo provocante ecco" lei arrossi e guardò da un'alta paté e disse"perché è sbagliato?"
"No,no assolutamente,solo che insomma,io voglio aspettare finché non sarai pronta e se fossi rimasta in quella posizione io avrei potuto..." "Saltarmi a dosso?" Mi chiese ridendo "be si"risposi.
Restammo qualche secondo in silenzio,poi lei si girò e mi fisso negli occhi. Notai un cambiamento in lei.
Era passata dallo sguardo innocente ma in guardia ad un altro tipo di sguardo. Era uno sguardo strano,uno sguardo che non si addiceva alla sua età,non era lo sguardo di una piccola sedicenne che decide di fare sesso col suo ragazzo solo per essere considerata 'più grande'. No quello era lo sguardo di una ragazza che era stata costretta a crescere troppo in fretta,che era stata costretta dal destino a diventare una donna a soli 13 anni,quando la madre l'aveva abbandonata lasciandola sola con il padre. Era lo sguardo di una donna che aveva deciso di affrontare la sua paura più profonda.
La presi in braccio e la feci stendere,mi misi a cavalcioni su di lei e iniziai a baciarla con più foga delle altre volte,come se non ci fosse un domani,come se fosse l'ultima volta che la bacio e a quel punto niente avrebbe più potuto fermarmi. Ormai aveva preso la sua decisione,non poteva più tornare indietro e lo sapeva bene.
Le tolsi la maglietta,le scarpe,tutto e altrettanto fece lei con me facendo in modo che i nostri corpi potessero toccarsi senza niente che li separi.
Iniziai a sfiorarle leggermente il collo,a darle piccoli e leggeri baci sulle clavicole,a sussurrarle quanto la amassi. Non c'è la facevo più,avevo aspettato quel momento da tanto, e glie lo feci capire mettendo dell impazienza nei miei gesti finché,finalmente,non la feci mia davvero.

Si era addormentata,naturale era stata la sua prima volta.
Era lì stesa sulla coperta,vestita solo del tatuaggio che le avevo fatto io.
Erano solo due parole,ma sicuramente dovevano significare molto per lei.
Mi rivestii in silenzio,non volevo svegliarla. Rivestii anche Ross,misi in ordine lo zaino,lasciando solo la coperta su cui era posata Ross,me lo misi sulle spalle e la presi in braccio avvolgendola nella coperta.
Feci ritorno al quartier generale degli intrepidi con mille dubbi in testa:le sarà piaciuto? Le avrò fatto troppo male? Spero di non aver fatto niente che avesse potuto offenderla.
-----Ross---
Mi risveglia in un letto,non era il mio letto del dormitorio. Ma riconobbi subito di che letto si trattasse: ero a casa di Eric,quello era il suo letto.
Ero felice.Eric aveva usato gesti gentili anche se un po' impazienti con me. Come dargli torto. Gli avevo negato tante volte quell'occasione che era ovvio che fosse impaziente di farmi sua.
Era stato il pomeriggio più bello della mia vita. Non solo avevo fatto felice Eric ma avevo anche superato una della mie peggiori paure.

Rivisitazione di divergentDove le storie prendono vita. Scoprilo ora