Capitolo26

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Mi sveglio all'alba,mi volto verso Peter e vedo che è ancora profondamente addormentato,quindi lo lascio dormire.
Mi cambio senza badare a cosa metto e esco di casa. Raggiungo la casetta di Tris e Quattro. Anche lei si è già alzata ed è fuori in giardino. Noto subito che si è tagliata i capelli."E carino"gli dico
"Grazie,buongiorno comunque" "giorno anche a te" mi sorride e io ricambio. "hai dormito male?" "Cosa te lo fa pensare?"chiedo io un po' preoccupata. Io e Tris siamo amiche,ma non mi va di parlarle del sogno. "Le tue occhiaie e gli occhi rossi sono dei buoni indizi" "ho fatto un sogno". Ecco, brava Ross,sei proprio una cogliona. "che tipo di sogno?"mi chiede Tris con un espressione preoccupata e curiosa allo stesso tempo."ho sognato...sai quando stavo con..." "ho capito,hai sognato la tua vita prima della rivolta"dice. Probabilmente ha capito che è meglio lasciar stare l'argomento 'Eric' perché poi aggiunge "hey ci sediamo vicine a colazione?" Io rispondo con un semplice movimento della testa e insieme ci avviamo alla mensa.
Facciamo colazione e poi andiamo a lavorare nei campi. Adesso si che posso essere considerata una divergente,insomma,non ero un erudita tanto male,lasciando stare le risse,le molte assenze e i richiami dei professori,la mia media era abbastanza alta. Poi sono stata un intrepida niente male e mi sento abbastanza a mio agio con i pacifici perché condivido alcuni dei loro ideali.
Peter,Quattro e Caleb(il fratello erudita di Tris)ci raggiungono dopo un po' anche loro ancora un po assonnati.
L'ora di pranzo arriva molto velocemente e andiamo a mangiare alla mensa tutti insieme. Mentre camminiamo,Peter mi cinge la vita con un braccio e quando ci sediamo inizia a baciarmi sulla guancia. Io odio le dimostrazioni di affetto in pubblico,posso sopportarlo avanti ai nostri amici,ma non davanti a tutti i pacifici. Così lo respingo con un braccio
-Hey Ross,che hai tesoro?" "Uno non chiamarmi tesoro,due non permetterti mai più di fare così in pubblico"gli dico con la voce più minacciosa che riesco a intonare,ma lui ride. Vorrei prenderlo a pugni quando a così,sa benissimo che odio le persone che si prendono gioco di me.Decido di ignorarlo per quieto vivere e inizio a discutere con Triss e Quattro su come uccidere Janine,ma pois sentiamo dei rumori di auto e dei pacifici iniziano ad urlare.
-"È Eric di sicuro" dice Quattro.
Iniziamo a correre per non farci prendere dagli intrepidi e ci nascondiamo tutti nello studio di Johanna,la capofazione dei pacifici.
Sentiamo dei passi che salgono la scala a chiocciola che porta all ufficio,"È Eric" sento sussurrare a Caleb.
'No' penso io 'lui ha un passo diverso'
Questo è vero,lui si distingue per il suo passo felpato provoca-infarti.
Infatti dalla voce riconosciamo Max,che ora parla con Johanna.
Piano iniziamo a scendere dalla finestra che affaccia sul retro,dove hanno ben pensato di non lasciare sentinelle. Così Triss,Quattro,Caleb e Peter scendono, ma quando è il mio turno,mi sento afferrare un braccio e sento la schiena pervasa da un brivido.
Mi ha preso.
Mi volto,lentamente e scopro che Max e dietro di me che guarda fuori dalla finestra con aria indifferente.
Poi,sempre guardando fuori dalla finestra,dice "Stai bene?". Io rimango stupefatta e rispondo con un si appena appena udibile "bene Eric non mi avrebbe mai perdonato se ti fosse successo qualcosa" "Eric? Cosa?io non capisco cosa succede Max?" Chiedo io esterrefatta. "Ascolta bene perché dovrò essere breve" intanto che lui parla mi accorgo che gli altri mi stanno aspettando e mi fanno segno di seguirli,ma io resto immobile.
"Io è Eric siamo stati minacciati per fare questa cosa. Mio figlio e divergente ,quindi ho accettato per prima,per paura di perderlo. Eric invece ha cercato di resistere,di trovare un modo per scappare,ma ha provocato la morte di tuo padre" si ferma,probabilmente perché mi ha sentito irrigidirmi ma poi dice "Senti,non dare la colpa a lui,ok? Non volevamo fare quelle cose. Comunque mi ha detto che se ti avrei incontrato avrei dovuto dirti che ti ama" "digli che ricambio"rispondo subito io "che non è vero quello che provo per Peter" "Glie lo dirò,ma ora va".mormoro un piccolo grazie e scendo dalla finestra.
Iniziamo a correre,ma dopo un po ci accorgiamo di essere inseguiti. A quanto pare Eric ha cercato di perdere tempo senza riuscirci,perche lo vediamo correre intesta a un gruppo di soldati. Inizio a rallentare e ben presto sono l'ultima del gruppo,sento gli altri che mi esortano a correre velocemente,ma non ce la faccio.
Ho appena visto Eric per la prima volta dopo mesi. Ha i capelli più lunghi,si e fatto crescere un po' di barba e ha delle profonde occhiaie,molto simili alle mie.
I nostri occhi si incontrano e dalla sua espressione riesco a capire che anche lui mi sta esortando a correre più velocemente. E così faccio,ma mentre stiamo per saltare,mi volto verso di lui
-"Ti amo!" Gli urlo e lui sorride mentre io è gli altro ci precipitiamo sul treno in corsa.

Rivisitazione di divergentDove le storie prendono vita. Scoprilo ora