Anche Melbourne si tinge di rosso

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Era passata una settimana dalla notte di Montecarlo e adesso bisognava tornare a lavorare nel paddock, stavolta in Australia a Melbourne. Non nascondo il fatto di aver pensato a lungo alla mia situazione con Luca durante questi giorni, e avevo preso una decisione.

"Allora è deciso, ne sei proprio sicura?" Carlos davanti a me ormai aveva ascoltato tutti i miei problemi e i miei complessi e stava ormai cominciando a capire come mi sentivo.

"Non vedo altre alternative Carlos, il destino sta facendo il suo corso nella mia vita e stavolta lo ascolterò" forse avrei dovuto aspettare ancora , avrei dovuto rifletterci meglio , forse me ne sarei pentita ma in quel momento sapevo che era la cosa giusta .

"Tu non devi andare al box? Sono le 12.45,, hai appuntamento con i tecnici per le 12.50"

"Senza di te sarei sempre in ritardo , come facevo prima?" se la rise lo spagnolo mentre si alzava.

"Me lo chiedo continuamente"

Carlos era ormai andato e io me ne stavo seduta a mescolare e fissare il mio cappuccino senza un preciso motivo e senza pensare a niente in particolare. La mia ultima settimana era stata abbastanza tranquilla , non mi ero stancata fisicamente, ma mentalmente ero distrutta. Pensare a Luca  e alla nostra disastrosa e logorante situazione mi aveva bruciato gli ultimi sani neuroni che avevo in corpo. Non so nemmeno con quali forze potevo stare lì a lavorare, ancora una volta però mi ricordai del mio cappuccino senza il quale non sarei sopravvissuta un istante e dovetti ringraziarlo per tenermi in piedi ogni ora del giorno.

Di malavoglia mi alzai dal tavolino per recarmi alle postazioni di registrazione di Sky dove avrei dovuto incontrate Geroge Russel, su cui il mio amatissimo Toto Wolff puntava per il futuro della sua Mercedes. Camminando salutai Yuki che stava facendo uno spuntino fuori dal box dell'Alpha Tauri e mi chiesi dove fosse Gasly, lo ammetto. Dopo quella sera alla festa di Leclerc non avevamo più parlato, probabilmente perchè non ci eravamo più visti. Nella mia testa nonostante quella serata fosse stata la più bella dopo tanto tempo non cambiava l'idea di Pierre Gasly che mi ero inculcata in testa, i miei atteggiamenti nei suoi confronti non sarebbero cambiati.


"George oggi volevo farti delle domande che prenderemo anche dai tuoi fan che ci hanno scritto numerosi in questi giorni" Russel annuii con il suo solito ghigno all'inglese, era il prototipo britannico ideale.

"Innanzitutto volevamo chiederti come ti stai trovando in Mercedes anche con Lewis, come ti senti per questo Gran Premio"

"Guarda Kat io e la Mercedes eravamo destinati a stare insieme, mi sento molto bene nel clima della scuderia sia con i tecnici che con Toto, la macchina mi soddisfa, è cambiata notevolmente ma sono pronto a tutto. Fare coppia con Sir. Hamilton è un'onore , è un bravo compagno di squadra e mi trovo veramente bene con lui"

"I tuoi fan ci chiedono quando arriverà il tuo primo podio in Mercedes, quando te lo senti?"

"Sinceramente lo sento molto vicino, sto lottando per raggiungere il mio massimo e andare oltre, migliorarsi è la cosa più bella che mi motiva ad andare avanti. La formula uno mi stimola a tirare fuori il meglio di me, ma a volte a essere sincero ho dimostrato anche il peggio"

"Ultima domanda molto gettonata, quanta pressione senti addosso affiancando il sette volte campione del mondo Lewis Hamilton?"

"Uh domanda complessa. Insomma la pressione la sento ovunque, non solo per Lewis però giustamente quando il pensiero mi sorge in mente la pressione duplica ma duplica anche il mio lavoro, devo essere all'altezza anche se sono giovane , sono competitivo e a volte non è sempre un bene"

"Grazie mille George per queste tue parole e credo che i fan ne saranno entusiasti. Per adesso è tutto da Melbourne linea allo studio"  Lasciai il microfono sulla sedia e strinsi la mano a George, non avevo avuto tempo per conoscerlo meglio ma mi sembrava un bravo ragazzo. Durante l'intervista Luca stava dietro alla telecamera con i tecnici e non potevo non notare il suo continuo fissarmi, mi sembrava strano da dire ma penso lo avesse notato anche George che lo aveva guardato di sfuggita un paio di volte.  Appena il tempo di pensare che Luca mi si avvicinò quasi di corsa.

La sottile linea tra odio e amore || Pierre GaslyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora