La festa di Montecarlo

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"Sei mai stata a Montecarlo?" Eravamo quasi arrivati, mancavano all'incirca venti minuti e io mi ero appena svegliata. Yuki, al fianco di Pierre alla guida, mi stava facendo alcune domande per assicurarsi che fossi veramente sveglia.

"Mm no, diciamo che ho visto solo l'autodromo quando lavoravo in Formula 2, ai tempi non giravo molto le città in cui andavo per lavorare" dissi stiracchiandomi. Lanciando un'occhiata ai sedili davanti a me notai il francese che mi osservava serio dallo specchietto. Abbassai lo sguardo e cominciai a sistemarmi i capelli che avrei raccolto in una coda alta.

"La casa dove Charles da le feste è immensa, potresti facilmente perderti" stavolta fu Gasly a parlare, quasi ridendo.

"Correrò il rischio di perdermi, magari poi sentirai la mia mancanza e mi verrai a cercare Gasly" dissi tirando l'elastico intorno ai capelli. Yuki stava ridendo come un matto mentre il suo compagno di scuderia scuoteva la testa ridendo.

"Non prenderò questo impegno, se ti perdi non ti vengo di certo a cercare"

"Va bene adesso smettetela, nessuno si perde e nessuno si cerca. Pensiamo solamente a divertirci eh, basta fare i difficili voi due." entrambi lanciammo un'occhiataccia a Yuki che però non ci fece caso.

La festa di Charles si sarebbe tenuta in una villa poco lontano da casa sua ma io dovevo ancora prepararmi quindi Charlotte mi propose di fermarmi da loro per finire di prepararmi con lei. Il vestito che aveva scelto Charlotte era di un violetto acceso di tulle fino al ginocchio che le risaltava il viso con le decoltè bianche. Io invece avevo optato per un vestito azzurrino senza spalline, stretto in vita, e la gonna scendeva morbida fino a terra dove ai piedi avevo dei tacchi a spillo bianchi. Charlotte insistè per farmi uno chignon lasciando due ciufetti liberi davanti.

"Io non so come tu diavolo faccia a camminare su quei cosi" Cha non era amante dei tacchi e guardava stranita le mie scarpe vertiginose.

"Per lavoro spesso le scelgono come look per apparire più eleganti diciamo, e infondo mi sono abituata" la ragazza dietro di me mi diede della 'pazza psicopatica', secondo lei non ci si poteva abituare a cose del genere.

"Io mi abituo un po' a tutto Cha, ormai è la mia filosofia di vita"

"Quindi un giorno ti abituerai anche a Pierre?" disse passandomi una sprite che avevamo tirato fuori dal suo frigo.

"Se c'è una cosa che so di poter fare non è sicuramente sopportare Gasly il prezzemolo, è sempre in mezzo ai piedi e così non ci si abitua mia cara Cha" finimmo a ridere mentre ci dirigevamo verso la villa dove il signor Leclerc aveva deciso di darsi alla pazza gioia con i suoi amici.


"Allora sei venuta! Ci avevamo perso le speranze" dissero i due piloti della ferrari appena mi videro entrare nella villa con Charlotte.

"Ho fatto il possibile, ho sentito molto parlare delle tue feste Carletto" dissi mentre Charles sorrideva un po' imbarazzato. Dopo poco ci raggiunse anche Isa , e con Charlotte ci abbracciammo strette e cominciammo a parlare un po'. Quando decidemmo di raggiungere gli altri ci inoltrammo sotto la villa dove vi era una specie di discoteca piena zeppa di persone.

"Ragazze finalmente, vi stavamo aspettando seguitemi pure verso la pista ci si va a scatenare!" Lewis e Lando erano decisamente un po'partiti , soprattutto il più piccolo che anche di suo non era totalmente normale.

Lo ammetto odiavo un po' le discoteche ma mi trattenni un po' sotto pressione di Lewis che insistè per ballare con me usando come scusa "Non vuoi ballare con un sette volte campione del mondo?" , e in effetti non aveva tutti i torti. Dopo un po' vidi anche Max e Daniel che passarono a salutarci per poi dirigersi al bancone, le feste di Charles avevano davvero di tutto, quel ragazzo mi faceva un po' paura a dirla tutta.

"Esco a prendere una boccata d'aria Isa" stavo soffocando e di corsa, passando in mezzo a amici di amici di Charles arrivai all'uscita che dava sul retro della Villa. Decisi di camminare un po', e dopo una piccola salita mi ritrovai davanti MonteCarlo illuminata di notte e qualcuno già appoggiato alla staccionata con una bottiglia di birra.

"Non ti piacciono le feste Gasly?" affiancai il francese che sembrava un po' pensieroso, cosa che non gli si addiceva particolarmente.

"Al contrario, adoro le feste di Charles ma è una serata un po' così" disse offrendomi la birra che teneva stretta in mano, non rifiutai.

"Sai a volte è meglio non pensare troppo, dentro l'atmosfera ti distrae sicuramente da tutti i tuoi pensieri, e per una sera potrei essere più gentile con te" non sapevo esattamente cosa mi fosse preso ma non era da Pierre Gasly auto-isolarsi dalla festa del suo migliore amico, almeno da quello che mi aveva detto Carlos.

"Accetto la tua proposta a patto che tu non mi lasci in mezzo a Lewis e Lando che sono veramente poco stabili." Notai solo quando si girò il suo look, una camicia nera leggermente sbottonata e un paio di jeans bianchi che cadevano larghi. Per quanto fosse irritante non potei non pensare a quanto dannatamente bello fosse.Gli porsi la mano e lui la afferrò prontamente iniziando a correre giù per la discesa.

"Pierre mannaggia a te ho i tacchi , se mi rompo un piede è colpa tua" così fece la cosa più inaspettata per me in quel momento, mi tirò sù e mi portò in braccio fino all'entrata. Forse Gasly non era così male come si era presentato.

"Per questa sera mettiamo da parte tutto e ci divertiamo va bene kitty?"

"Accetto la sfida Gasly"

Da lì in poi passai la serata con il francese e i piloti che andavano e venivano dal bancone, Pierre era felice e Charles a un certo punto gli saltò addosso preso dall'euforia del momento.

"Pierre dove eri finito? Lo sai che se mi stai troppo lontano poi mi manchi" Io e Charlotte scoppiammo a ridere mentre Pierre abbracciava Charles consolandolo.

La serata stava proseguendo ma io non ce la facevo più, mi facevano male i piedi, avevo bevuto, avevo il mal di testa ed ero stanca e fiacca. Così presi Gasly per un braccio .

"Pierre rotoliamo giù dalla collina?"

"Kitty tu sei completamente fusa, sono le quattro di mattina e tu vuoi rotolare giù da una collina con questo vestito stupendo? Non credo tu sia in te al punto di ragionare"

"Beh che problema c'è per il vestito me lo tolgo"

"Ok Katerina sei completamente andata, tu mi odi ricordi? Noi non ci sopportiamo"

"Però la guardi l'alba con me?"

"Va bene, guardo l'alba con te" e da lì capii che forse lui non era così stronzo come si faceva vedere, lo avevo forse giudicato male? O era solo una serata dove ci eravamo lasciati andare un po' all'alchool?

Qualsiasi cosa fosse da quel giorno Pierre Gasly divenne un centesimo più apprezzabile del solito.

La sottile linea tra odio e amore || Pierre GaslyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora