piloti in discoteca

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Il sabato prima della settimana di gara era arrivato e per il weekend dovevo occuparmi di Maddalena, mia nipote, che mio fratello mi aveva lasciato in custodia venerdì perchè lui e Ester stavano andando da degli amici a sciare in Trentino. Maddi era in cucina che disegnava e io ai fornelli stavo preparando qualcosa per pranzo, una semplice pasta al pomodoro. La mia bambina cresceva sempre di più e io l'amavo con tutta me stessa, è incredibile quanta felicità possa dare una bambina.

"Zia Kat, mi piace quella maglietta" istintivamente mi girai sorridendole mentre lei mi guardava con gli occhioni azzurri dall'altra parte del tavolo. La maglietta era della Ferrari, era dei tempi di Alonso alla scuderia rossa al suo secondo mondiale.

"Te la regalo amore la zia ne ha tante, vieni con me così la metti subito" la portai con me in camera e afferrai la prima maglia che mi era capitata sottomano. Tolsi quella della Ferrari e la porsi a Maddi che se la mise senza fatica, le stava larga quasi a vestito ma a lei piaceva così. Io invece infilai la maglia del brand di Pierre.

Tornammo in cucina e servii i piatti così che potemmo mangiare finalmente. Nemmeno il tempo di addentare una pennetta al pomodoro che il telefono iniziò a squillare. "Danny Ric is callying you", e adesso cosa aveva intenzione di dirmi Daniel?

"Pronto Danny? Ti sembra il caso di chiamarmi all'ora di pranzo" sbuffai mentre mia nipote rideva addentando la pasta e mimandomi un 'buonissima' e le mandai un bacio che prese al volo.

"Ciao Kat scusami tanto ma io e Lando siamo a pranzo con gli altri qua a Milano, con Charles,Carlos,Yuki,Pierre,Esteban,George e Mick e volevamo chiederti se stasera ti unisci a noi per una serata in discoteca?" amavo sapere che si vedevano anche al di fuori del paddock, ma l'assenza di Max mi rattristava. Horner lo teneva lontano dagli altri per non fargli perdere il focus sul mondiale ma quel ragazzo non viveva nemmeno un po' la sua vita.

"Danny salutami tutti però ragazzi non posso ho mia nipote a casa"

"Porta anche lei" Sentii urlare qualcuno che riconobbi come Charles e scoppiai a ridere.

"Dì al predestinato che mia nipote a sei anni non va da nessuna parte" quei ragazzi erano esilaranti, un vero e proprio disastro però.

"Ci dispiace per stasera kat, a Pierre soprattutto..." sentii una pausa dove qualcosa aveva provocato un forte rumore dall'altra parte del telefono "Ahia Pierre mi hai quasi spaccato la testa, comunque dicevo passiamo da te domani pomeriggio per una birra va bene?"

"Certo così vi presento mia nipote" e salutai Dan per poi tornare a mangiare.

"Chi era zia?" Maddi aveva finito il suo piatto e stava mangiando un'arancia che le fuggiva da tutte le parti.

"Era Daniel Ricciardo, domani lui e altri piloti vengono qui per conoscerti" le si erano illuminati gli occhi ma doverle dire che Lewis non era tra loro mi era dispiaciuto , ma lei ne era entusiasta lo stesso, una magnifica bambina.

Passai il pomeriggio a guardare film di Barbie con Maddi che aveva sì il suo lato maschile con la formula uno ma amava anche i cartoni tanto quanto me. Avevamo programmato una serata all'insegna di schifezze varie, quali il gelato, le patatine, il cioccolato, i biscotti alla nutella e i succhi di frutta. Per la serata avevamo deciso una maratona Disney partendo da Ribelle: The brave, il preferito di Maddi. Mentre la tenevo stretta a me ripensavo a quando disse per la prima volta il mio nome, mi ero emozionata era così piccola e innocua. Lei aveva rappresentato una figura di salvezza per me, mi aveva ricordato quanto bello era nascere e avere il dono della vita, perchè lei era piena di vita. Pensai a quel tatuaggio che mi ero decisa a fare in questi mesi, la sua prima volta che scrisse il mio nome e tatuarlo dietro la schiena parallelo alla spalla con un cuoricino sulla 'i' di 'Katerina'. Erano le undici e mezza e Maddi aveva dormito per tre ore il pomeriggio e non accennava alla stanchezza. Poi il campanello suonò e mi resi conto di essere impresentabile pure a un pigiama parti. Avevo la maglia di oggi e un ciclista nero, i capelli raccolti in uno chignon scomposto e gli occhiali perchè stavo affaticando la vista, come se non bastasse avevo i calzettoni bianchi con su scritto "Keep Calm and Stand ferrari". MI alzai dal divano e andai ad aprire la porta trovandomi davanti il prezzemolo, o meglio non il prezzemolo, ma Gasly il prezzemolo.

La sottile linea tra odio e amore || Pierre GaslyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora