la cena di famiglia

957 44 3
                                    

1 maggio 2022, Roma [Trastevere]

Erano mesi che non vedevo tutta la mia famiglia riunita a tavola a mangiare tranquillamente, e non a prendere un caffè frettoloso prima di scappare al lavoro. I miei genitori abitavano a Bordeaux per via dell'azienda di mio padre che aveva spostato la sua sede ufficiale da Roma alla città francese. Mio padre era a capo di un'azienda di famiglia che produceva pneumatici per moto da corsa, e mia madre si occupava della parte contabile, le entrate e le uscite dell'azienda. Erano rare le volte che potevano tornare in Italia per stare con noi e passare una serata senza fuggire per prendere il volo di ritorno, a causa di assemblee dell'ultimo minuto con i compratori o con venditori impazienti di svendere. Matteo invece lavorava come imprenditore immobiliare a Trastevere, e Ester fa l'avvocato. La mia professione ormai è nota a tutti voi, sono una giornalista a tempo pieno. Quella sera eravamo tutti a casa di Matteo e Ester e io stavo giocando con Maddi sul divano e i miei genitori stavano bevendo un bicchiere di vino con Ester mentre parlavano dell'ultimo imputato che aveva dovuto difendere in tribunale.

"E' pronto! Sedetevi tutti a tavola che arrivano le lasagne" Maddi saltò giù dal divano correndo verso la sua sedia e si arrampicò per sedersi di corsa. Io mi accomodai vicino a lei e davanti avevo mio padre e mia madre, affianco a me Ester e a capotavola, davanti a Maddalena , mio fratello. Mentre mangiavo il telefono che avevo lasciato sul tavolo squillava ininterrottamente. Immaginavo già 50 messaggi sul gruppo 'Piloti & Wag' dove Daniel ci obbligava ad andare in una discoteca a caso nel mondo , o probabilmente una a Miami dopo il Gran premio, o prima chi lo sa.

"Di chi saranno tutti questi messaggi?" Matteo stava infilando il coltello nella piaga e lo stava girando lentamente perchè sapeva quanto odiassi parlare con mio padre di lavoro. Babbo era sempre pronto a giudicare ogni tua mossa nel lavoro e sicuramente appena sarebbe venuto a sapere del rapporto stretto che avevo con i piloti mi avrebbe rimproverato dicendo 'Non è professionale', poco mi importava di cosa fosse professionale quando finalmente stavo bene.

"Tesoro non sarà mica un ragazzo? Non ci dici niente" quasi mi cadde la forchetta di mano. Mia mamma era entusiasta della mia rottura con Luca e non vedeva l'ora di trovarmi qualcuno con cui uscire, e mi aveva già proposto cinque persone di cui non mi ricordavo nemmeno l'esistenza che avevano passato l'infanzia con me, proposte che avrei dovuto accettare tra qualche settimana perchè mia madre continuava a insistere dicendomi che se non avessi accettato io o trovato qualcuno, lei mi avrebbe buttata tra le braccia di... Edoardo? O forse si chiamava Gianmarco? Insomma che importa. Mia madre pensava solo a sistemarmi e Luca non le era mai piaciuto, voleva che mi sposassi presto e mettessi su famiglia, l'opposto di ciò che volevo io. Volevo lavorare, fare carriera, trovare qualcuno con cui condividere la spensieratezza. Il matrimonio era un pensiero che non mi entusiasmava affatto, anzi ne ero spaventata e quasi annoiata. Tutti i matrimoni a cui ero stata mi avevano fatto venire un senso di claustrofobia, incatenata per sempre alla stessa persona? Mi era difficile crederlo, soprattutto quando la persona che mi aveva fatto credere nell'amore a sedici anni mi aveva tradita.

"No mamma, non ho un ragazzo e non ho intenzione di sistemarmi quante volte te lo devo dire?" mia madre mi guardò quasi offesa per la mia risposta , come se fosse colpa mia non essere sempre alla ricerca di qualcuno da accaparrarmi e fosse una mia colpa stare incollata al mio lavoro tutti i giorni. Chi avrebbe la solidità e la voglia di vedermi una volta al mese per via del mio lavoro? Nessuno, e così sarebbe rimasto per tempo.

"Ma lo zio Pierre?" Io e Matteo guardammo Maddi con la stessa identica faccia tanto che mio padre intervenne nella conversazione con un 'fate paura quando fate le stesse facce' mentre Maddalena aveva appena attirato la piena attenzione di mia madre a cui brillavano gli occhi. Da lì andò tutto degenerando.

"Maddi quante volte ti devo dire che Pierre è solo un amico di zia?" provai a mantenere la calma mentre ricordavo quando a Imola mi aveva fatto portare la moto per fare probabilmente qualcosa di illegale, solo per chiedermi scusa.

La sottile linea tra odio e amore || Pierre GaslyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora