condannata

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"No aspetta, ferma... respira. Ripeti con calma perchè dopo una giornata spesa ad ascoltare Charles sull'importanza di questo gran premio sto perdendo i colpi" Avevo appena incontrato Charlotte nel paddock dopo le prove libere ,e  dopo una forsennata corsa per trovarla prima che nel paddock si disperdesse la folla di meccanici e piloti delle scuderie.

"Pierre mi ha chiesto di uscire stasera" Charlotte davanti a me spalancò la bocca e mi incitò a raccontare della sera prima. Dopo aver deciso dove cenare avevamo deciso di guardare un film, la scelta ricadde su Avatar e poichè la giornata era stata impegnativa per entrambi ci eravamo addormentati insieme.

"Potrei esplodere di gioia adesso e cominciare a saltare ma sono una donna adulta per questo non lo farò" La guardai seria e poi si mise a saltare in cerchio. Risi nervosa perchè mancava sempre meno e sarei dovuta correre in Hotel.

"Ora però non c'è tempo per festeggiare, dobbiamo correre in Hotel e renderti la Katerina più bella che Gasly abbia mai incontrato" la guardai male mentre mi trascinava per un braccio fuori dal paddock verso un taxi.

"Sei pessima Charlotte" mi sorrise trascinandomi dentro il taxi e cominciò a scrivere sul telefono un messaggio chilometrico a Charles.

"Mi devo scusare almeno 10 volte con Charles perchè non potrò andare a fare aperitivo con lui"

"Char non ti preoccupare, ce la faccio vai da Charles" Mi guardò come se fossi eretica e mandò il messaggio a Charles. Mi prese le mani e le strinse forte.

"Kate io amo Charles, ma adesso la mia migliore amica ha bisogno di me. I ragazzi vengono dopo le amiche, e Charles lo sa. Capirà, ora i miei occhi saranno tutti per te" la abbracciai forte. Non avevo mai avuto una migliore amica, avevo sempre sacrificato tutte le mie relazioni per realizzare il mio sogno. Stavo giorni interi a casa a scrivere e leggere articoli della gazzetta dello sport, non volevo uscire, volevo solamente realizzare i miei sogni. Le amicizie che avevo non erano forti e si sono sgretolate subito nel tempo. Charlotte era stata un raggio di sole nella tempesta per me, mi faceva stare bene con me stessa, era divertente e mai banale. Prepararci insieme per uscire era diventata una abitudine.


"Sono indecisa tra questi due. Nero lungo con le paiettes o verde menta corto con la manica lunga?" Guardai Charlotte oltre la pila di vestiti sul letto e rimasi immobile. Non ero a conoscenza di quello che aveva combinato in camera mia poichè ero occupata in bagno con i capelli e il trucco leggero per cui avevo optato.

"Nero? Char non vado a un funerale" sorrise annuendo e mi lanciò quello verde a cui abbinai tacchi e orecchini bianchi con una borsa del medesimo colore.

"Quanto sei bella amore mio, se Gasly non si prenderà come minimo un infarto non è sano"

"Char non credo di voler passare la serata in ospedale con Pierre" cominciammo a ridere e a sistemare la camera. Qualcuno bussò alla porta e Char mi promise che al mio ritorno avrei ritrovato la camera più in ordine rispetto al nostro arrivo. La salutai e uscii a testa bassa chiudendo la porta alle mie spalle. Quando alzai lo sguardo vidi Pierre con una camicia bianca e un pantalone nero che mi fissava da capo a piedi sorridendo.

"Non pensavo le giornaliste amassero essere appariscenti, piuttosto pensavo si occupassero di tormentare i piloti" Lo guardai storto.

"Vaffanculo Pierre" sorrisi quando mi porse la sua mano. La afferrai e mi trascinò vicino a lui.

"In realtà sei bellissima" mi sussurrò all'orecchio prima di condurmi verso l'uscita sul retro dell'hotel, lontani da giornalisti e paparazzi.  Il viaggio fu breve e una volta arrivati a ristorante entrammo dal retro.

La sottile linea tra odio e amore || Pierre GaslyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora