Il fratello migliore del mondo

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15 Maggio 2022, Milano

Avevo appena ricevuto una chiamata da mia madre e le cose erano più o meno andate così: rispondo e lei senza nemmeno salutarmi mi dice 'Oggi pranziamo da te, invita anche Pierre' e mi chiude in faccia. Un bel rapporto? No, non sapevo nemmeno perchè mia madre non aveva mai voluto veramente instaurare un rapporto sano tra noi due, aveva sempre tenuto le distanze sin da quando ero piccola. Mi alzai dal divano ed andai in cucina dove Pierre stava caricando la lavastoviglie. Si era presentato alle nove e mezza buttandomi giù dal letto con due cornetti alla nutella e un cappuccino.

"Pierre apri il frigo per favore" Mi guardò alzando perplesso un sorpacciglio e con la mano gli intimai di fare ciò che gli avevo detto.

"Cosa c'è?"

"Una mozzarella, un melone, 10 marmellate diverse, uova e il latte, praticamente un cazzo" Lo ringraziai alzandogli il dito medio e cominciai a scrivere la lista della spesa da afre entro la prossima ora mentre continuavo a parlare.

"Benissimo, ora dato che sei un amorevole ragazzo che si è offerto , di sua spontanea volontà, di uscire con me per compiacere mia madre andrai a fare la spesa perchè i miei genitori e mio fratello stanno venendo a pranzo" Dopo qualche lamentela inziale prese la giacca e dopo aver preso la lista della spesa si avviò verso la porta.

"E per la cronaca non esco con te per compiacere tua madre"  mi cadde quasi il bicchiere dalle mani mentre chiudeva la porta , ma non avevo tempo da perdere. Volai in dispensa a prendere gli spaghetti e aprii il frigo tirando fuori le uova. Mentre mettevo l'acqua a bollire il telefono stava squillando e con una mano occupata a accendere il fornello lo afferrai e vidi il numero di mia madre sul telefono. Riattaccai. Mi spostai in sala e cominciai a passare l'aspirapolevere ovunque nel mentre Pierre era tornato con due sacche piene del supermercato e io stavo fissando i suoi muscoli in tensione ferma come una scema.

"Kitty sarei felice se invece di startene lì imbambolata a fissarmi mi dessi una mano" Lo guardai male e poi presi uno dei due sacchetti e lo portai sul tavolo.

"Pierre tu scalda il guanciale , passami il pecorino e il grana" e in poco meno di dieci minuti sistemammo la spesa e apparecchiammo la tavola. Ci sedemmo un secondo per riprendere fiato.

"Mi spieghi come cavolo ha fatto il formaggio a finirti nei capelli se lo usavo io?" mi avvicinai per toglierglielo dai capelli e le sue mani si appoggiarono sui miei fianchi. Mentre cercavo di controllare il mio corpo dal suo tocco notai l'innumerevole quantità di doppie punte nei suoi capelli.

"Pierre qui ci vuole un trattamento per le doppie punte!" lui sbuffò esasperato tirandomi verso di lui alzando la testa.

"Oh ma dai! Sul serio? Guarda che i miei capelli sono perfetti" Mi abbassai al livello del suo viso e appoggiai la fronte sulla sua. Il campanello suonò.

"Questo solo dopo il trattamento che ti farò stasera" Mi allontanai mordendomi il labbro per quanto mi ero trattenuta dal non lasciargli un bacio sulle labbra. Andai ad aprire il portone e mio fratello si lanciò letteralmente addosso a me.

"Matteo non sei mai stato così felice di vedermi in vita tua"

"Infatti non sono felice di vederti, sono felice che tu abbia cucinato la carbonara" sibilai un 'vaffanculo' con un finto sorriso sulle labbra. Feci entrare i miei genitori e mi rigirai verso Matteo che stava andando a salutare Pierre. Si tesero la mano e poi si tirarono l'uno verso l'altro tirandosi una pacca sulla spalla. Il tipico saluto dei 'bro'.

"Come mai Ester e Maddi non ci sono?"

"Andavano al compleanno della migliore amica di Maddi. Io, mamma e papà eravamo qua per lavoro e abbiamo pensato di passare a salutarti" Pierre intanto si era fatto avanti andando a salutare i miei genitori, i quali pensavano che la sottoscritta e il pilota avessero una relazione stabile, bugia. La sottoscritta e il pilota si erano baciati una volta, non avevano idea di cosa l'altro provasse e vivevano dentro questa bugia come se fosse l'unico modo di poter stare insieme.

Ci sedemmo a tavola e silenziosamente gustammo la carbonara che avevamo preparato io e il francese. Ogni tanto Matti faceva qualche domanda sul lavoro a me e Pierre, o mamma parlava di quanto poco curassi il mio abbigliamento. 

"Da quanto vi frequentate voi due?" girai leggermente la testa verso Pierre. Lui invece teneva la testa dritta verso mio padre, come se avesse tutto controllo. Mio papà aveva un tono rigido, severo e poco adatto a un pranzo in famiglia.

"Un mese all'incirca" rispose Pierre continuando a mangiare. Io intanto sprofondavo sempre di più nella sedia e per certi versi mi era anche passato l'appetito.

"Quindi quasi subito dopo aver chiuso con Luca" esordì mio padre con fare innocente con il tono di qualcuno che cerca di iniziare una discussione.

"Sì papà, tra me e Luca era finita già prima che lo lasciassi e lo sai benissimo" fulminai mio padre stringendo i denti e i pugni sotto il tavolo. Sentii una mano prendermi le dita e accarezzarle e girai lo sguardo verso Pierre che mi stava sorridendo.

"Lui sa di questa storia?" stavo per esplodere dalla rabbia. Perchè venire qui e pretendere di vedere anche Pierre quando tutto quello che faceva mio padre era dare contro alla persona che sarebbe dovuta essere , secondo loro, il mio ragazzo?

"Papà adesso credo tu stia esagerando. Luca non è nessuno per dire quando , come e chi Kate debba frequentare" guardai Matteo stupita e così fecero i miei genitori, invece pierre stava sorridendo e si stava rilassando a vedere qualcuno dalla sua parte.

"Matteo non stavo parlando con te, non sono affari tuoi"

"Non sarebbero nemmeno tuoi se la vuoi mettere così. Kate è brillante, simpatica, ci sa fare, ed è bella, una donna intelligente che lavora duro dalla mattina alla sera e continui a criticarla per tutto, lavoro compreso. Quindi almeno per la sua vita sentimentale lasciala in pace, lasciala uscire con chi vuole perchè è perfettamente capace di decidere per se stessa" il telefono cominciò a squillare e Matteo si alzò per rispondere "Ora scusatemi ma devo rispondere" finimmo di mangiare in silenzio e mi alzai andando verso la mia camera dove trovai mio fratello appoggiato sul letto.

"Era Ester, dice che sta andando tutto bene" disse senza nemmeno alzare lo sguardo verso di me. Andai a sedere vicino a lui e appoggiai la testa sulla sua spalla, come quando ero piccola.

"Grazie per avermi difesa con papà"

"E' il minimo che possa fare Kate, ti voglio bene veramente, sei mia sorella, ma non te lo dimostro mai quanto vorrei" ci abbracciammo forte come mai avevamo fatto prima d'ora. atteo per me c'era anche quando credevo non ci sarebbe stato, lui era sempre vicino a tendermi la mano e offrirmi la sua spalla.

"Ti voglio bene Matti"

La sottile linea tra odio e amore || Pierre GaslyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora