Capitolo 2°

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< Salve ragazzi, cosa volete ordinare? > Sorrido cordialmente, ai ragazzi del tavolo.

< tre caffè americani, un thè al limone e un hamburger con patatine doppie > Mi sorride in risposta quello che mi sembra il più grande.

< Ok arrivano subito > Dico velocemente, per poi girarmi ed andare verso altri tavoli.

< Josh queste sono le ordinazioni dei tavoli 21,12 e 4 > Mando le ordinazioni sulla schermata, per fargliele vedere. Quanta tecnologia. Lui annuisce e dopo avermi fatto un piccolo sorriso d'assenso, si mette subito a lavoro. Lo guardo lavorare, incantata dai suoi gesti.

< Ehi mi stai ascoltando? > Mi riporta sulla terra Bob, sventolandomi la mano sinistra davanti alla faccia.

< Si? > Lo guardo con espressione interrogativa.

< Puoi sostituirmi alla cassa per cinque minuti? > Dice, con il tono di chi ha ripetuto la stessa frase per un centinaio di volte. Da quant'è che mi stava parlando? Ok che ho spesso la testa tra le nuvole e mi perdo troppe volte nei miei pensieri, ma non penso di essere "andata via" per così tanto tempo. Annuisco con la testa e vado alla cassa, come mi ha chiesto. Ci sono solo due clienti. Sbrigo velocemente ciò che il capo mi ha chiesto, finché non ritorna. Ecco Bob, in tempo, perché li ordini, sono pronti, mi avvisa Josh, suonando il campanello. Mi reco verso il bancone e dispongo tutti gli ordini sui vassoi. Cavolo il tavolo 21 ha ordinato tante cose! Riuscirò a mettere tutto in un vassoio? O dovrò fare due viaggi? Sbuffo per quell'idea. Sorrido tra me e me, quando riesco a incastrare tutto perfettamente. Vado verso i tavoli 12 e 4 per disporre ciò che hanno chiesto. Arrivata anche al tavolo 21, poggio le ordinazioni sul tavolo e con un sorriso mi congedo. Incerta su cosa fare, mi metto a pulire il tavolo accanto. È tardo pomeriggio, le persone nel locale stanno lentamente diminuendo. Sento i ragazzi del tavolo 21 discutere e non posso fare a meno di ascoltare la loro conversazione.

< Allora ragazzi dove andiamo stasera? > Domanda il ragazzo riccio.

< Il locale di ieri sera era una palla! > Ribatte il moro.

< Non so, per me è uguale, basta che ci sia una pista su cui io possa scatenarmi! > Esordisce scuotendo le spalle in una mossa di ballo, il ragazzo con gli occhi color cielo.

< HAHAHAHAHAHAAH > Il ragazzo biondo scoppia in una risata fragorosa. Comincio a ridere in silenzio, cercando di trattenermi, contagiata da quella risata. Devo ammettere che potrebbe essere anche più contagiosa di quella di Josh. Che strani tipi. Un piccolo sorriso mi si dipinge sulle labbra . Sicuramente non sono di queste parti, lo posso capire dal loro accento.

< Perché non chiediamo a qualcuno? > Domanda con naturalezza il ragazzo castano e tutti, sorpresi, annuiscono. Ma da quanto sto pulendo questo tavolo? Devo essermi distratta dai discorsi di quei ragazzi, ovviamente, io e la mia testa. Infilo la pezza nella tasca posteriore dei miei jeans strappati e guardo il grande orologio appeso al muro, accanto alle porte che conducono alla cucina. Sposto un ciuffo ribelle dietro l'orecchio. Giuro che prima o poi me li taglio. Manca poco più di un'ora alla fine del mio turno. Sbuffo. Questa giornata sta passando troppo lentamente.

< Scusa > Mi chiama qualcuno < Posso farti una domanda? > Continua la voce. Mi volto per vedere chi è. Il ragazzo riccio del tavolo 21. Mi avvicino leggermente sorpresa e annuisco, sorridendo cordialmente.

< Per caso conosci qualche bel locale notturno? > Sorride, mettendo in mostra due belle fossette.

< Oh...beh...non saprei, non sono molto pratica di questi posti > Gli rivelo con imbarazzo.

< Come... una bella ragazza come te non esce la sera? > S'intromette il ragazzo dagli occhi color cielo, avvicinandosi, stupito, guardandomi intensamente negli occhi. Con un sorriso malizioso sulle labbra.

Give me a reason...to hate youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora