Capitolo 4

23 1 0
                                    

BOOM!

Mi sveglio di soprassalto. Che cazzo era? Ancora intontita dal sonno, cerco di sedermi, ma la forza di gravità non mi aiuta, tanto che mi fa cadere in avanti. Il viso sulle coperte. Forza Sam ce la puoi fare. Faccio forza sulle braccia e finalmente riesco ad alzarmi, la testa mi gira ancora per questo brutto risveglio. Una volta in piedi mi stiracchio, allungandomi il più possibile, il peso si sposta sulle punte dei piedi. Un grande sbadiglio esce dalla mia bocca, neanche fossi un orso appena uscito dal letargo. A piccoli passi comincio ad andare verso la porta, cercando di aguzzare la vista per evitare di sbattere contro qualcosa. La stanza è semibuia, il sole caldo filtra a malapena tra le persiane... che ore sono? Guardo da lontano la sveglia, cercando di decifrare i numeri disegnati sopra. Le 6:30?!?! Siamo matti? Oggi è il mio giorno di riposo, è inconcepibile che mi svegli così presto! Apro la porta della mia stanza e ciondolando mi dirigo verso le scale. Altri rumori assordanti risuonano nel salone, sembrano provenire dalla cucina. Scendo le scale, e vado verso la cucina che non con molta sorpresa trovo aperta. La luce è accesa. Lancio velocemente uno sguardo lungo il perimetro del salone, in cerca di qualcosa da...Eccolo! Prendo il giornale e lo accartoccio a mo' di mazza e mi avvicino lentamente verso quel luogo chiassoso. Entro di scatto, pronta per ogni tipo di sorpresa. Spalanco gli occhi nel vedere Ian con un grembiule rosa shocking, ornato da grazioso pizzo nero. È intento a cucinare.

< Ma che cazz... > Sussurro sconvolta. Ian si gira, squadrandomi dal basso verso l'alto.

< Buon giorno Sam, perché sei già sveglia? Oggi non è il tuo giorno di riposo? > Mi chiede, guardando il calendario dove annoto  gli orai di lavoro. Già, peccato che tu mi abbia svegliato.

< Ho sentito un rumore, pensavo fosse entrato qualcuno... > Spiego. Ian si volta verso di me, notando il giornale che ho tra le mani.

< è con quell'arma letale che avresti spaventato il ladro? > Indica la carta che stringo nella mano destra. Ride sotto i baffi. Ah ah ah, molto divertente, volevo vedere lui come avrebbe reagito.

< Comunque mi era caduta la padella a terra > Fa il broncio, lanciando uno sguardo alla padella. Si poggia sul bancone, con le braccia conserte. Mi giro verso la causa del mio risveglio, è ancora a terra, possibile che non abbia avuto il tempo di rialzarla?

< Dopo sono scivolato, ho fatto in tempo ad alzarmi che sei entrata tu > Ecco il motivo del secondo rumore. Mi avvicino alla padella per prenderla.

< Ma come hai fatto a romperla? > Dico sconcertata, con il manico nella mano destra e il fondo della padella nell'altra. Alza le spalle imbarazzato, ogni volta che cerca di cucinare combina solo casini. Infatti, sono io quella che si occupa di cucinare, lui si limita a lavare i piati. < Come mai stavi cucinando? Di solito non ti metti sui fornelli... > Gli domando, mentre cammino lentamente verso il cesto per buttare tutto. Lo guardo con la coda dell'occhio. È imbarazzato, si tocca la nuca con la mano sinistra e mantiene lo sguardo in basso; suo tipico atteggiamento di quando non sa cosa dire.

< Em...ecco io volevo solo...prepararti... > Sussurra, cercando di evitare i miei occhi. Piego la testa da un lato, per incitarlo a continuare. Finalmente mi guarda.

< Volevo prepararti la colazione e portartela a letto, ieri eri così giù di morale. Volevo rallegrarti un po' > Storce la bocca e alza gli occhi al cielo. Gli sorrido dolcemente. Che fratellone dolcioso che ho. Mi avvicino a lui e lo abbraccio. In mia risposta mi stringe più a se.

< Garsie > Sbiascico, con la guancia appiccicata al suo petto robusto. Sento la sua grande mano callosa accarezzarmi delicatamente la testa. Restiamo in questa posizione per qualche minuto. Sento il mio stomaco brontolare, mi sta avvisando che è ora di fare colazione. Faccio forza con le mani per staccarmi dal suo abbraccio, ma capendo il mio intento mi tira più a se, stringendomi in una morsa.

Give me a reason...to hate youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora