Capitolo 14

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Pov Ian

< Come stai tesoro? > mi chiede Nina, mentre mi aiuta ad alzarmi per mettermi seduto. Gli sorrido, cercando di nascondere il dolore lancinante al braccio, non voglio si preoccupi troppo. Ormai sono passati tre giorni da quando mi hanno operato, ma il male ancora non si è affievolito. Oggi verrò dimesso, non vedo l'ora... Una suora entra nella stanza, per portarmi la colazione. Storco la bocca quando mi viene messa d'avanti agli occhi, su un piccolo tavolo mobile bianco. Guardo schifato quella poltiglia disgustosa di un colore indefinito tra il marrone e il grigio, per poi fissare l'infermiera andarsene con grandi passi verso un'altra stanza.

< Dai mangia > mi supplica Nina, sbattendo i suoi bellissimi occhioni marroni. È astuta, sa che non posso resistere al suo fascino. Ieri con Sam non sono riuscito a toccare cibo, non ostante le sue numerose minacce di bruciarmi tutti i miei videogiochi e la mia amata x box. Nina prende il budino che si suppone essere alla vaniglia e lo apre. Comincia a imboccarmi. Mi sento proprio un poppante, ma d'altra parte come avrei fatto a mangiare da solo? Io la sinistra non la so usare, è inutile per me, potrebbero anche amputarmela, non ne sentirei la mancanza. Mastico quella pasta molliccia che sa vagamente di quello che potrebbe sembrare vaniglia. Deglutisco con forza, cercando di non sentire il retrogusto, cosa molto difficile.

< Basta non ce la faccio più > scanso delicatamente la mano di Nina, protesa verso di me con il cucchiaio. Sono riuscito a mangiare il budino e la frutta, ma anche quella poltiglia puzzolente dallo strano colore grigiastro di dubbia provenienza no! Sbuffa, probabilmente stufa per l'ennesima lamentela. Ha ragione, è da due ore ormai che cerca di farmi mangiare. Santa donna.

Allungo il braccio sinistro verso il suo viso, accarezzo delicatamente la sua guancia con il dorso della mano. Guardo il dolce viso di Nina illuminarsi a quel tocco. Le dita scivolano lentamente verso la nuca, spingendo la testa verso di me. La sua mano destra fa cadere il cucchiaino a terra, per poi spostarla sul mio petto. I suoi occhi si fanno sempre più vicini, così come le sue labbra morbide e invitanti. Osservo ogni particolare del suo viso perfetto, che è a pochi centimetri dal mio. La sua pelle ambrata si accende, colorando le guance di un lieve rossore. Prendo il suo labbro inferiore delicatamente tra i denti, costringendola ad alzarsi e ad avvicinarsi più a me. Sento il lieve gusto di lamponi del suo burro cacao, quanto mi è mancato in questi giorni. La mano che prima reggeva la sua nuca, scende, accarezzo delicatamente la schiena scoperta dal top scollato, per poi giungere ai suoi glutei sodi. Li stringo con forza, incitandola a salire sul lettino, voglio sentirla vicina al mio corpo. Mi sposto di lato per farle spazio. Un piccolo gemito di dolore esce dalla mia bocca quando provo a spostare il braccio operato, ma viene subito soffocato dalle calde labbra di Nina che si muovono con foga sulle mie, desiderose di lei. Un piccolo sospiro di piacere esce dalla mia bocca, quando con la mano sinistra percorre dolcemente la linea centrale dei miei addominali, fino ad arrivare al bordo dei pantaloni. Lecco le sue labbra, per far si che si schiudano, voglioso di assaporare a pieno la sua bocca. Le nostre lingue si muovono, sfiorandosi e accarezzandosi delicatamente. Sento le sue mani entrare sotto la mia maglietta. Ispezionano ogni centimetro del mio busto, il suo tocco gelido fa rabbrividire la mia pelle bollente. La sento sorridere sulle mie labbra, compiaciuta da quello che sta toccando. Accarezzo la sua lunga coscia sinistra, lasciata scoperta dai pantaloncini, fin troppo corti per i miei gusti. Graffio la sua carne, desideroso di avere di più, sempre di più. Gemiti di piacere escono dalle labbra di Nina, che però si allontana leggermente, mordendosi il labbo inferiore con fare sexy. La fulmino con lo sguardo, ordinandole di avvicinarsi nuovamente, devo sentire il suo sapore, ne ho bisogno. Con gli occhi puntati nei miei, fa un leggero no con la testa e senza staccarli da me, fa scivolare le sue lunghe dita per tutto il mio stomaco, fino ad incontrare di nuovo il bordo dei miei pantaloni. Guardo quella scena impietrito, completamente preso da lei e dal suo tocco, è così dannatamente...eccitante. Sento il mio membro irrigidirsi. Si avvicina leggermente a me, permettendo così alla sua mano di scivolare nei miei pantaloni. Con lente mosse, accarezza la mia intimità, facendomi girare gli occhi all'indietro dal piacere.

Give me a reason...to hate youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora