Capitolo 13

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Pov Summer

< Tranquilla Sam, andrà tutto bene> m'incoraggia Nina, accarezzandomi dolcemente il braccio con la mano sinistra. Siamo sedute su queste sedie blu da due ore e i medici ancora non ci hanno saputo dire niente di Ian. Stavamo ritornando dalla paninoteca, Ian era venuto a prendermi, per non lasciarmi ritornare a casa da sola. Di notte, le strade di Liverpool non sono molto sicure, spesso si trovano ubriaconi che escono dai pub e molti di loro in realtà sono già sbronzi di prima mattina. Stavamo andando in pizzeria, perché ci era venuta voglia di quel buonissimo piatto italiano che ci ricorda tanto la mamma. Stavamo a Chapell street, quando un furgone è passato con il rosso, tamponandoci. Io per fortuna me la sono cavata con qualche graffio e una leggerissima lesione al polso sinistro, ma Ian ha perso conoscenza. Così, agitata e confusa, sono uscita dall'auto e dopo aver visto delusa, scappare il furgone, ho preso il telefono, per fortuna ancora integro, e ho chiamato l'ambulanza, che è arriva dopo 15 minuti. Per fortuna l'ospedale non si trovava molto lontano da lì. Durante l'attesa ho anche chiamato Josh, ero in ansia e non sapevo cosa fare, temevo già il peggio per Ian. Ero disperata, perché non so cosa farei se non ci fosse. Io non potrei mai vivere senza di lui. Una volta giunti all'ospedale, mi hanno portato in infermeria per farmi degli esami, per fortuna era tutto a posto, erano solo di routine. Mi hanno fasciato il polso e mi hanno lasciato andare. Quando ho cercato Ian, un'infermiera gentile mi ha detto che era stato portato con urgenza in sala operatoria. Nell'attesa mi sono sentita in dovere di avvertire Nina, la fidanzata centenaria di mio fratello. La vedo un po' come una sorella, poiché mi ha vista crescere. Era così preoccupata per mio fratello, tanto che dopo cinque minuti era già qui.

< Grazie Nina > gli sorrido sincera, cercando di trattenere delle lacrime che minacciano di uscire. Sposta dei ciuffi lunghi dietro l'orecchio, mi sorride dolcemente e comincia ad accarezzare i miei lunghi cappelli arruffati. È veramente bella, Ian è fortunato ad averla è in assoluto la mia preferita tra le numerose ragazze di Ian, mi ricordo le altre, non le sopportavo, anche perché poi Ian non aveva mai un momento per me, ero molto gelosa di lui e grazie anche al lavoro dei miei genitori, spesso rimanevo sola in casa. Lei invece è stata la prima a interessarsi a me, tanto che ogni volta che veniva a casa a trovarci si metteva a giocare con me, con lei e con mio fratello non mi sono mai sentita sola, perché ero parte di qualcosa. Mi sentivo parte li loro. Sorrido malinconica nel ripensare a qui momenti.

< Summer... > sento chiamarmi. È Josh. Finalmente è arrivato. Mi alzo da quella sedia maledetta e corro ad abbracciarlo, affondando il viso nell'incavo del suo collo. Lo sento stringermi ancora più forte quando un piccolo singhiozzo mi sfugge. Dolcemente mi bacia la nuca, per poi accarezzarla con la mano libera. Mi lascio cullare da lui, e in quel momento, come non mai mi sento finalmente in pace, pronta per affrontare tutto ciò che mi diranno i medici.

< Hai...la maglietta...al contrario > dico tra un singhiozzo e l'altro, mentre mi asciugo le lacrime. Ci stacchiamo, e lui si controlla la maglietta. Sorride imbarazzato, mentre con una mano si gratta nervosamente la testa, quando si accorge del suo sbaglio. In quel momento i miei singhiozzi si trasformano in leggere risate e Josh accortosi di tutto ciò, mi sorride di rimando, quasi sollevato nel notare la mia reazione. Povero Josh, sarà venuto qui di corsa. Forse era impegnato in qualcosa. All'improvviso un senso di colpa mi colpisce il cuore, ma lo reprimo subito quando sento il primario chiamarmi.

Qualcosa tocca il mio braccio. Apro lentamente gli occhi, devo essermi addormentata... Dopo avermi chiamato, il primario mi ha informato della situazione di Ian. È stato molto fortunato, lo svenimento è stato causato dalla botta che ha comportato un lieve trauma cranico, che dovrebbe sparire completamente entro due mesi. Per il resto tutto bene, solo il braccio destro ha una piccola frattura, ma mi ha assicurato il primario che basteranno tre settimane di riposo completo, per il resto, lo dimetteranno sabato, per ulteriori accertamenti. Dovrà portare il gesso per una settimana e la fasciatura per un mese. Osservo il viso di Ian, si è appena svegliato. L'occhio destro è livido, fa fatica ad aprirlo.

Give me a reason...to hate youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora