Capitolo 8

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< Che noia! > sbuffa Josh, con i gomiti sul bancone e una mano a reggergli la testa, mentre l'altra è intenta a disegnare cerchi immaginari sul bancone. Sospiro, ha ragione, è da tre ore che aspettiamo e non si è vista anima viva. Eppure è venerdì, si riempie sempre così facilmente in questi giorni... Sbuffo, poggiando la testa sulla spalla di Josh.

< Ma la finite di sbuffare? Con tutta questa negatività farete deprimere anche il sotto scritto > Esordisce Bob, da dietro la cassa. Sbuffiamo entrambi, guardando Bob che in nostra risposta alza gli occhi al cielo. Poggio la pancia sul bancone, stremata dall'attesa interminabile, le braccia penzolano dall'altra parte. Alzo la testa, con il mento a contatto con il bancone e osservo i passanti. Metto su il broncio, cercando di convincere con qualche potere mistico, una di quelle persone che si ferma ripetutamente alla vetrina, a entrare. Passano un paio di minuti, sentiamo il campanello suonare e tutti e tre alziamo la testa incuriositi. Una signora entra, ah ma è la mogli di Bob. Io e Josh ritorniamo alla posizione precedente e tranquilli osserviamo la scena. La signora Taylor sembra più tosto incazzata, forse ne uscirà qualcosa di divertente. Guardo ogni suo movimento, cercando di indovinare su cosa staranno discutendo. La moglie di Bob è proprio piccola, gli arriva a mala pena al petto. Indossa un kaftano semi trasparente, decorato da una fantasia strana, dei colori della terra. Gli cade morbido fino a sotto il sedere, cercando di nascondere le sue curve molto generose. Indossa dei pantaloni altrettanto larghi, color panna che coprono quasi totalmente i suoi sandali. I capelli portati alla maschiaccio sono rossicci, simi al colore di Lexy. Alle orecchie sono attaccati due enormi pendenti che si allungano fino a sfiorargli le spalle. Il volto è truccato in modo naturale, eccezione per le labbra tinte di un rosso scarlatto. È proprio una bella donna, alla sua età poche si possono permettere di essere così.

< Scusate ragazzi devo uscire un attimo, lascio il locale a voi > Annuiamo entrambi, per poi osservarlo mentre corre appresso alla moglie, fuori, lungo la strada. Mi metto seduta sul bancone, certa che nessuno possa sgridarmi visto l'aria desertica del locale. Giro la testa per guardare l'ora sul grande orologio attaccato sopra la porta d'ingresso, mancano ancora quattro ore alla fine del mio turno, che qualcuno mi uccida, per porre fine a questa lunga agonia. Sbuffo, per l'ennesima volta in quella giornata. Ieri alla fine, dopo quel brutto colpo non ho più proferito parola per tutta la giornata. Mi sono anche dimentica di salutare Bob e Lexy alla fine del turno, ma sta mattina quando sono venuta per scusarmi il capo mi ha assicurato che non ce n'era bisogno, l'aveva capito che ero giù di morale, ha anche aggiunto che se avesse scoperto il nome della persona che aveva causato tutto ciò, sarebbe andato da lui a spaccargli il culo. Sorrido tra me e me per il suo fare protettivo, chissà mio padre come avrebbe reagito. La sera come il solito ho discusso con Ian, per il fatto di essermi dimenticata di fare la spesa. La farò oggi, glie l'ho promesso.

< Alla fine com'è andato l'esame? > chiedo a Josh, per spezzare il silenzio.

< Più tosto bene, anche se avrei potuto fare di meglio > borbotta.

< Ah a proposito, Sam è venuto a cercarti ieri. Dovevi vedere com'era deluso quando gli ho detto che non ci stavi > gli sorrido maliziosa, mordendomi il labbro inferiore. Noto Josh arrossire leggermente per le mie parole, lo sguardo rivolto ad osservare le scarpe. Caspita, non l'ho mai visto così teso nel parlare di uno dei suoi ragazzi, neanche con Kevin si è mai comportato così. Gli do una spallata scherzosa per farlo riprendere, guadagnandomi un sorriso da parte sua.

Dlin

Il campanello suona, sarà Bob di ritorno da non so che cosa...

< Ehi Josh > esordisce una voce. Non è quella di Bob. Mi giro, con lo sguardo interrogativo, chi può essere? Mmm ora capisco... Certo che se lo viene a trovare tutti i giorni, il mio povero Josh non combinerà più niente a lavoro. Chino la testa da un lato, intenerita da quella scena. Josh accarezza delicatamente la guancia di Sam, che diventa paonazzo. Poggio i gomiti sul bancone, mentre osservo quella scena attentamente. Sam avvicina lentamente le labbra a quelle di Josh, e con fare sensuale gli morde il labbro inferiore, stringendolo piano tra i denti. Le mani di Josh vagano sulla schiena di Sam, accarezzandone ogni parte, mentre le mani di Sam... em...agguantano fermamente i glutei sodi di Josh. Mi gratto la testa imbarazzata, distogliendo lo sguardo sentendomi di troppo.

Give me a reason...to hate youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora