Mia madre aveva rovinato quello che sembrava il nostro momento, non ero la classica ragazza che mi piaceva espandere i propri sentimenti o meglio farsi vedere amoreggiare in giro. Allontanai subito Eros dalla mia presa, piano piano stavo cambiando questo non mi piaceva a fatto, nessuno avrebbe mai accettato tutte le ferite che ho dentro, soprattutto lui, neanche lo faceva la mia famiglia perché doveva farlo lui?
Uscì dalla mia stanza, con mia madre ed Eros che mi guardavano, ma senza dire una parola mi seguirono, alla fine sotto si stava festeggiando no? Sapevo benissimo cosa mi aspettava dopo, una serie di domande e film mentali, li facevano più loro che io, ma la mia famiglia era così. Ad interrompere i miei pensieri fu un messaggio di Eros.
"Abbiamo un conto in sospeso piccola."
Nel mio viso spuntò un sorriso, che ovviamente nascosi subito.
<<Vero Giulia?>> Disse mio padre.
Non so bene di che cosa stavamo parlando, speravo che qualcuno mi salvasse, per evitare brutte figure.Mio padre era così appena vedeva che non seguivamo i suoi discorsi, lui ti metteva in mezzo, ci teneva che noi diventassimo delle persone importanti, anche se con mia sorella non è riuscito lei ha scelto moda, invece io sono stata costretta, ricordo quei giorni i pianti che ho fatto appena sono stata accettata, i miei genitori erano felicissimi, fra un po' chiamavano la stampa, hai miei occhi sono sempre stati abbastanza ridicoli, invece io ai loro sono sempre stata quella strana.
Questa volta nessuno mi salvò.
<<Scusatemi, di che cosa stavate parlando?>>
<<che vorresti fare neuropsichiatria.>> disse lui quasi come se la cose fosse ovvia.
Per una volta nella vita, stava parlando di medi quello che volevo diventare o di quello che piaceva.
<<Esattamente,per il momento spero solo prendere questa laurea, al resto ci penseremo dopo.>>
In quel momento volevo solo chiudermi in camera, non amavo quando si parlava di me, né tanto meno dei miei progetti fuori, troncai subito il discorso, infatti gli sguardi di tutti erano su di me, come se avessi fatto chissà cosa, tranne Eros, aveva l'aria tranquilla, non sembrava arrabbiato con me.
Sapete quando arriva un miracolo che qualcuno vi salvi? benissimo, in quel momento mi madre mi aveva salvata dagli sguardi di mio padre.
<<Giulia ,mi puoi aiutare in cucina?>>
Mi alzai subito, finalmente l'aria era cambiata, andai in cucina anche se lì situazione non era delle migliori. So che di che cosa avremmo parlato. Di Eros, semplice.
<<Per quanto riguarda prima, non prenderò parola, solo quando tu vorrai...>> disse mia madre guardando dentro il forno.
Rimasi abbastanza sorpresa da questo suo atteggiamento, alle volte mi sembrava di vivere qualcosa che non sia realistico, di surreale, potevano cambiare atteggiamento così?
Non tutte alle domande c'è una risposta, forse verranno da sé, volte ho solo paura del futuro, di quello che accadrà, vorrei leggere il mio destino, per capire quello che la vita ha in serbo per me, ma che piacere ci sarebbe?
Il pranzo passò velocemente ,così decisi di alzarmi dalla tavola ed andare a fare un giro,i miei ovviamente non erano d'accordo di ciò, ma in quel momento ne avevo bisognosi sentivo soffocare da tutta questa gente perfetta, quando alla fine io ero la più imperfetta, mia nonna mi diceva sempre che la perfezione non esiste, che non dovrebbe neanche avere un nome, lei aveva una filosofia della vita, tutta sua ,non amava i pregiudizi, lei aveva vissuto un'amore tutto suo, senza imitare nessuno, abitavano in campagna dove regnava il silenzio e la pace, dove nessuno poteva parlare di loro, mio nonno aveva sempre qualcosa da raccontare, mi incantavo ,solo che mia nonna mi ripeteva sempre che non potevo vivere di ricordi ,ma di fatti, di non accontentarmi mai. Ho sempre sognato un amore come il loro, senza bugie,nè tradimenti, avevano una realtà tutta loro. Però ad questo amore mi sembra lontano, anche se io non lo cerco, perché niente e nessuno va cercato , se non noi stessi. Ero arrivata al laghetto che dista poco casa mia ,lì avevo dato il mio primo bacio, quello che hai le farfalle nello stomaco, ma adesso dove siete farfalline? Il rumore di un ramo, mi ha fatto spaventare, anche se ero più che certa che questo posto non era frequentato da nessuno, conoscevo l'odore di dopo barbanera Eros, mi aveva seguita.
<<Ad oggi non capisco perché non riesco a starti lontano, non capita mai.>>
Rimasi lì paralizzata, era bello, i suoi ricci gli coprivano quasi gli occhi, non avevo mai fatto caso alla sua bellezza.
<<mi fai bene proprio qui...>> gli indicai il cuore, perché era quello il posto.
<<solo prometti di non farmi del male, non posso permetti anche questa delusione.>>
Mi abbracciò senza dire una parola, in quel momento avevo bisogno di tutto questo, avevo bisogno di affetto estraneo, vero e sincero, ad oggi gli unici sono stati i miei nonni, al solo pensiero quasi mi venne il magone, erano loro la mia famiglia.
<<Sembra bello questo posto..>>
<<Togli il sembra!>>
<<tranquilla gattina, stavo solo facendo un complimento,comunque se non ricordo male, abbiamo qualcosa da continuare..>>
Mi piaceva questa sua sfaccettatura, anch'io volevo tanto baciarlo, piano piano si avvicinò a me, mise le sue mani sui miei fianchi, sentivo il suo respiro, suoi occhi che seguivano i miei, cancellai la lontananza che si era creata, lo baciai, per la prima volta ero io che desideravo un suo bacio.
Baciava bene, era quello che desideravo.
<<Mi potrei innamorare di te..>> mi disse.
Troppe parole in un solo giorno, ma ero felice finalmente.
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Buonasera,
Finalmente ho aggiornato!
fatemi sapere se vi piace!!
La vostra vanessa .
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Non So Dove,non So quando.
NezařaditelnéNon sapevano cos'era l'amore. Sapevano c'era il dolore però. Lei una studentessa universitaria, facoltà medicina Lui docente universitario. Giulia e Eros. Gli opposti. [sono dislessica se trovate errori.]