Capitolo 16.

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La questione del vestito era risolta,ma con mia madre non del tutto,era persona molto rancorosa,ma in questo momento poco mi importava,pensavo alla splendida mattinata passata insieme a lui,ai nostri momenti quei pochi passati insieme,pochi ma significativi,almeno per me,avrei imparato ad godermi questa storia in pieno,senza fretta,con tutta me stessa.Ad interrompere i miei pensieri fu mia madre,dicendomi di non avere il muso con lei,quanto vorrei dirle che il mondo non gira intorno a lei,ma per la prima volta nella mia vita starò zitta,Giulia non darle corda. Mia sorella aspettava forse la nostra ennesima litigata,ma non oggi,non il questo momento.

Eravamo tornate a casa,in assoluto silenzio,un po' per colpa mia,forse stavo rovinando il momento a mia sorella alla fine non cambiano mai le situazioni a casa,un po' mia dispiaceva. Andai in camera,seguita da mia sorella,di sicuro per un'altra predica da parte sua,non abbiamo mai avuto un rapporto bellissimo,forse perché ci togliamo un po' di anni,io sono sempre stata la più piccola della famiglia,quella coccolata di me, nelle altre famiglie la cosa è molto diversa,non la mia. 

<<scusami,per come mi sono comportata,non era mia intenzione,comportarmi così,lo sai io e mamma non andiamo d'accordo,lo so no è una buona scusa, penserai,ma io non accetto che lei mi tratti così.>> dissi all'improvviso,mi stupì pure io di queste parole.

<<non sono venuta qui per sgridarti,non è mai stato nel mio carattere,vi conoscono so come siete fatte,lei ci prova ad essere una buona madre,io non abito più con lei,quindi le sei rimasta solo te da crescere,sei piccolina ancora sa che ti deve proteggere,lo fa in modo sbagliato lo so, ma ci sta provando..>>

restai abbastanza colpita dalle sue parole,per la prima volta non trovai delle parole giuste da dire, se non piangere, quello lo sapevo fare benissimo,non sono mai stata una ragazza di tante parole,ma in queste circostanze mai, lei se ne andò lasciandomi sola nella mia stanza,con quelle che sono le mie lacrime,era proprio vero,io non sapevo amare,come potevo amare gli altri se non mi amo io stessa? 

Il resto della mia giornata la passai nella mia camera,non sarei scesa,né avrei visto nessuno. 

<<Giulia sono la mamma,scendi a mangiare?non puoi stare tutto il giorno lì dentro..>>

<<non ho fame,grazie..buonanotte..>>

<<devi mangiare,dai su..ti vogliamo far conoscere il futuro marito di tua sorella.>>

Per questo mi volevano a mangiare non per altro,sarei scesa solo per mia sorella,non per lei,

<<va bene sto scendendo..>>

<<apri prima,scendiamo insieme..>>

aprì la porta trovai delle braccia aperte ad aspettarmi,mi abbracciò come non aveva mai fatto. Non ero la tipa di abbracci,non era da noi,da quando sono scesa avevo notato molte cose nuove,nuovi comportamenti. Era tutto nuovo per me ,forse loro non avevano capito. Eravamo appena scese dove trovai mio nella solita posizione,giornale in mano e occhiali sopra il naso,mi guardò e mi sorrise.

<<Giulia,pensavo fossi andata via,dopo aver passato una giornata con tua madre>> risi per questa sua frase,almeno lui ogni capiva la situazione.

<<comunque ho visto Valentina oggi,avete per caso litigato?>>disse mio padre.

<<no,stai tranquillo,lei sta con la sua famiglia,alla fine tutto l'anno lo passiamo insieme,quindi ci sta non vedersi per un po'..>>

<<la penso come te,alla fine proprio tu non scendi mai qui a Palermo.>>disse mia madre,per la prima volta nella vita,vidi un po' di delusione nei suoi occhi. 

Conoscevo già il fidanzato di mia sorella,mi aveva beccato origliare,alla fine loro non lo sapeva,era rimasto un segreto,almeno così penso. Ad interrompere la nostra cena fu il suono del campanello,erano tutti a chiedersi chi poteva essere a quest'ora,mio padre non esito nemmeno una volta ad alzarsi dalla sedia,apri la porta ad era Eros,chiedendo subito di me.

<<giulia,ti cercano alla porta..>> disse mio padre,un po' titubante.

andai subito,mi era mancato.

<<Giulia,hai da fare?>>

<<no,prendo la giacca e sono da te..>>

era tutti curiosi tranne mio padre di sapere cosa stava succedendo ma non diedi  spiegazioni,non a loro.

<<eccomi,sono qui..dove andiamo?>>

<<da me,spero non ti spiaccia,ah dimenticavo,dormi da me.>>

rimasi senza parole uno perché ABITAVA da solo ma la cosa più scioccata voleva che dormivo da lui,volevo urlare.

<<ok,va bene>>

Il viaggio in macchina non duro molto,abitava in un appartamento non era male,per uno che abitava da solo.

<<non fare la timida amore..>>

avevo capito bene amore mi aveva chiamata? 

lo guardai in tutta la sua bellezza,mi prese in braccio e mio portò in quella che era la sua camera,letto morbido,lui bellissimo cosa potevo chiedere di più?

I nostri erano semplici baci,era dolci ma allo stesso tempo passionali.

Sarebbe stata la notte più bella della mia vita. 

avevamo fatto l'amore,ci eravamo addormentati nudi,quando io all'improvviso urlai,era successo di nuovo. 

sempre gli stessi sogni.

#SPAZIOAME

Ciao ragazze, come state? come procede la vostra quarantena?

fatemi sapere.

buonanotte,

vanessa.

Non So Dove,non So quando.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora